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Cocaina e armi: arrestati a Montecchio dalla Polizia di Stato

Prosegue a Reggio Emilia l’attività di repressione e prevenzione dei reati in provincia ad opera della Polizia di Stato su impulso del Questore Sbordone che ha intensamente voluto estendere i controlli, ordinari e straordinari, alla Provincia.

Nella giornata di ieri personale della Squadra Mobile si appostava a Montecchio per monitorare una vecchia conoscenza, A.D.A, classe 1948 che era stato indicato come attivo nello spaccio di stupefacente tipo cocaina in paese. L’attività consentiva di assistere allo scambio di stupefacente con un soggetto magrebino, successivamente identificato in H.E., classe 1982, incensurato, regolare sul territorio nazionale. L’immediato intervento consentiva di recuperare mezzo etto di cocaina, in sasso, e la somma contente di 4.800 euro quale pagamento dello stupefacente. Il prezzo elevato e la composizione in sasso della cocaina, portano a ritenere che si tratti di sostanza stupefacente di elevata qualità che poteva essere ulteriormente “tagliata” prima di essere reimmessa sul mercato al dettaglio.

Le perquisizioni all’interno delle abitazioni portavano ulteriori sorprese: all’interno della casa di A.D.A., infatti, si rinvenivano, occultate in un vano ricavato all’interno della cassaforte, due pistole con matricola abrasa (una pistola semi automatica marca Beretta calibro 22 ed un revolver marca Arminus calibro 38 Special) nonché 50 cartucce calibro 38, 15 cartucce calibro 7,65 G.F.L., nr. 5 cartucce calibro 38 special G.F.L., nr. 1 scatola contenente 47 cartucce Winchester Super Speed calibro 22, nr. 1 sacchetto da frigo avvolto da nastro da pacchi di colore marrone contenente 45 cartucce calibro 38 special G.F.L., nr. 1 scatola per pulizia pistola calibro 22 marca Kaliber e la ulteriore somma, contante, di 2000 euro.

Per entrambi, quindi, scattava l’arresto per traffico di droga e, per il solo A.D.A, anche per detenzione di armi clandestine. Entrambi sono stati associati presso la casa circondariale di Reggio Emilia a disposizione dell’Autorità.

L’operazione segna un ulteriore punto alla lotta contro lo spaccio e a quello, complementare e parallelo, della detenzione illegale di armi.

















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