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Videosorveglianza intelligente: la Val d’Enza fa il punto a due anni dall’attivazione della rete

In considerazione della crescente domanda di sicurezza, l’Unione Comuni Val d’Enza conferma l’investimento sulla prevenzione e sulla legalità. Il Corpo di Polizia Municipale – che svolge in raccordo con le altre forze dell’ordine funzioni di sicurezza stradale, polizia edile, controlli in materia di commercio e di ambiente – si avvale dal 2016 di un sistema all’avanguardia per il controllo del territorio.

“Tra le 161 videocamerecollocate in tutti i punti sensibili, ve ne sono in particolare 11 di nuova generazione, la cosiddetta videosorveglianza intelligente – spiega il presidente dell’Unione Paolo Burani – in grado di collegare le targhe dei veicoli ripresi a banche dati, per verificare che tali veicoli siano assicurati e correttamente revisionati. Alle nove videocamere intelligenti iniziali, installate nel 2016 a seguito di un apposito Protocollo interistituzionale siglato con la Prefettura, se ne sono aggiunte altre due (l’ultima delle quali nello scorso mese di maggio).

Grazie a questo sistema, la Polizia Municipale procede direttamente al sequestro dei veicoli – purtroppo molto numerosi – che circolano senza assicurazione. Ad esempio, nella giornata del 26 giugno sono stati sequestrati due veicoli non assicuratiche circolavano e sono stati intercettati dal sistema di videosorveglianza intelligente.

Il bilancio di questo investimento è del tutto positivo: tra i 35mila e i 50mila veicoli visualizzati tutti i giorni, in una banca dati dalla quale possono attingere direttamente (grazie al Protocollo interistituzionale) i Carabinieri dei Comandi di Reggio e di Guastalla, e per la quale pervengono regolarmente richieste da tutte le Forze dell’ordine  per fini investigativi.  Dall’inizio del 2018 sono già pervenute al Corpo di Polizia municipale 35 richieste, collegate ad altrettante indagini.

Si conferma la validità e l’efficacia anche della videosorveglianza di tipo tradizionale, che consente di presidiare i luoghi pubblici sensibili rilevando reati e consentendone la persecuzione. Negli ultimi giorni – conclude Paolo Burani – il sistema di videosorveglianza ha consentito di individuare e perseguire gli autori di reati resisi colpevoli di danneggiamento a veicoli in sosta”.

















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