Si allontana la nascita dell’Azienda speciale consortile che i Comuni del distretto ceramico si sono impegnati a costituire entro il 2007 per progettare ed erogare servizi alla persona in forma associata. Lo denunciano Cgil-Cisl-Uil della zona di Sassuolo, che giudicano inaccettabile e provocatorio l’atteggiamento di alcune amministrazioni comunali (per esempio quella di Formigine), accusate di ostacolare la nascita dell’Azienda unica distrettuale.
“Si tratta – ricordano i sindacati – di dare attuazione al Piano distrettuale di zona (Pdz) del triennio 2005-2007. Il Pdz ha lo scopo di intervenire a favore dei cittadini nell’ambito dei servizi sociali dell’intero distretto superando la frammentazione dei singoli Comuni e riorganizzando i servizi in forma associata, sia nella progettazione che nella gestione.
Apprezziamo i principi previsti dal piano, ma valutiamo del tutto insufficienti i progetti finora realizzati”.
Per Cgil-Cisl-Uil l’aspetto più grave è rappresentato dalla situazione creatasi in questi mesi a livello politico a Sassuolo e Formigine. Una situazione che, a giudizio dei sindacati, blocca sul nascere il progetto d’integrazione dei servizi a livello distrettuale, così come previsto invece dal Pdz. Emblematico a questo proposito quanto accaduto al Comune di Formigine che, pochi giorni dopo aver ribadito, insieme agli altri Comuni, l’importanza del progetto e la necessità di agire in una dimensione integrata, il 21 settembre ha approvato in consiglio comunale un documento di attuazione del Pdz che elimina il disegno complessivo dell’Azienda distrettuale per i servizi alla persona.
“È la prima volta – sottolineano Cgil-Cisl-Uil – che in Provincia e in Regione non si presenta un testo unico sui Pdz da parte dei Comuni del distretto in riferimento alle politiche sociali. Ribadiamo che la frantumazione accentua i campanilismi, scaricando sulle famiglie e sui pensionati la mancata conduzione di azioni finalizzate ad avere una maggiore qualità dei servizi e a ridurre gli sprechi”.
Le organizzazioni sindacali aggiungono che nel distretto ceramico è arrivato il momento di passare dall’associazione all’Unione dei Comuni per avere una maggiore coesione e integrazione a livello distrettuale tra il sociale, la sanità e altri ambiti. “Purtroppo, invece, nonostante le dichiarazioni di principio, nel distretto di Sassuolo appare sempre più difficile affrontare le questioni in termini sovracomunali, tanto – concludono Cgil-Cisl-Uil – da mettere in discussione la realizzazione di progetti già condivisi e approvati, a suo tempo, da tutti i consigli comunali”.