“Il settore dei serramenti versa in pessime condizioni e il Ministero per lo Sviluppo Economico che fa? Un decreto applicativo che, disciplinando le detrazioni fiscali per il risparmio energetico degli edifici, non solo va contro al principio del risparmio energetico, ma penalizza infissi che vengono realizzati in Italia rispetto a quelli fatti all’estero con materiali di qualità inferiore…”. E’ amareggiato il presidente della categoria Legno e Arredo di Lapam Confartigianato, l’imprenditore reggiano Anselmo De Pietri. In pratica, infatti, il Mise (di concerto con Ministeri dell’Economia e Finanze, Infrastrutture e Ambiente) sta emanando i decreti attuativi della Legge di Bilancio 2018 sugli ecobonus prevedendo (a quanto si legge nelle bozze di decreto) un taglio robusto agli incentivi per il settore dei serramenti.
“Il testo del decreto – prosegue De Pietri – introdurrebbe requisiti tecnici fortemente penalizzanti e volti a premiare esclusivamente serramenti in gran parte importati dall’estero, con un’evidente distorsione del mercato a scapito di tutta la filiera di qualità delle nostre imprese fino al consumatore finale. Il nodo è legato, in particolare, alla spesa detraibile massima per l’installazione di un infisso, che sarebbe compresa tra i 350 e i 450 euro al metro quadrato di infisso installato mentre si passerebbe a 180 euro per le schermature solari. Questo – osserva l’imprenditore reggiano presidente Legno e Arredo Lapam – significa ragionare non sulla qualità dei materiali e di conseguenza sull’effettivo risparmio, ma semplicemente sulla quantità. In pratica i serramenti e infissi in legno, che non solo sono maggiormente efficaci ma sono anche molto più agevoli da smaltire, sarebbero penalizzati in favore di materiali più scadenti. Se dunque una famiglia decide di utilizzare materiali migliori e prodotti in Italia avrà una detrazione inferiore al 50% (a causa del massimale di spesa a metro quadrato) e, probabilmente, per risparmiare si affiderà a prodotti meno efficaci e meno italiani – la conclusione del dirigente Lapam è sconsolata -. Se questo è il modo per dare ossigeno a un settore che sta boccheggiando…”.