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Reggio E.: le famiglie fanno più figli e chiedono più servizi

Da 10 anni a questa parte si registra a Reggio un forte aumento della natalità e a fare più figli non sono solo gli immigrati, ma anche le famiglie reggiane, con una crescita pari ad un +54% per i bimbi tra 0 e 2 anni e un +44% per quelli tra i 3 e i 5 anni. Un fenomeno inaspettato a fronte del quale Enti locali, privati, privato sociale, associazionismo, le famiglie, il mutuo aiuto, sono comunque riusciti a reggere l’impatto, garantendo la coesione sociale e la “tenuta” del sistema.

Ma la domanda di servizi all’infanzia cresce, in termini di quantità e soprattutto di flessibilità e di personalizzazione, come molto chiaramente è documentato nel video “Pensieri e parole dalle famiglie” proiettato nella Sala degli Angeli di Palazzo Caffari, in apertura del convegno “Politiche di cittadinanza”, promosso dal Coordinamento pedagogico provinciale e dalla Provincia di Reggio Emilia. L’appuntamento, partendo dai nuovi bisogni delle famiglie, ha messo a confronto pedagogisti, amministratori, sindacalisti su temi
di grande rilevanza sociale e politica che riguardano i profondi mutamenti in atto in rapporto alla costruzione di nuovi diritti di cittadinanza per i bambini e le loro famiglie. L’iniziativa, aperta dall’Assessore provinciale all’Istruzione Gianluca Chierici, ha offerto interessanti spunti di riflessione.

Fondamentali ad esempio gli interrogativi con i quali Paola Canova, dirigente del Servizio Scuola, Università, Ricerca della Provincia, ha concluso la sua relazione che ha preso in esame le politiche locali e comunitarie.
“Sull’infanzia l’impegno regionale – ha detto – è stato forte, non altrettanto si può dire dell’impegno a livello nazionale. Ora occorre interrogarsi su quali risposte si aspettano da noi le famiglie, su quali nuove modalità introdurre e quali alleanze è possibile costruire per far sì che l’attuale sistema a rete possa innovarsi e produrre risposte efficaci”.

Mariannina Sciotti, Presidente FISM provinciale ha sottolineato la presenza non marginale, ma indispensabile delle scuole materne cattoliche presentando anche alcuni dati: a Reggio abbiamo 59 scuole d’infanzia statali, 45 comunali e 81 FISM che accolgono 5918 bambini (3618 sono accolti nelle statali e 3880 nelle comunali). La presidente ha rimarcato che l’annoso dibattito tra scuole pubbliche o private è ormai superato: “Le scuole FISM convenzionate sono inserite in una cornice pubblica di regole pienamente condivise, anche se noi non rinunciamo alla nostra autonomia che valorizza le singole scuole e le singole esperienze”.

Viviana Tanzi, Responsabile del Coordinamento Pedagogico provinciale ha messo l’accento sull’esigenza di ripensare il rapporto tra stato sociale e servizi perchè il pubblico e privato si mobilitino per costruire una comunità educante nella quale l’ente locale abbia il governo dell’offerta, che va aumentata per quantità e qualità.

Angela Ficarelli, Dirigente dell’Area Welfare Locale della Provincia ha sottolineato il valore e la funzione sociale che i servizi per l’infanzia portano dentro il Welfare “innescando processi di scambio e d’incontro tra famiglie, genitori, istituzioni, rappresentano una risorsa che promuove e tutela il benessere pubblico. Si tratta ora non di trasformare i servizi esistenti, ma costruire convergenze nuove e nuove soluzioni compatibili”.
I lavori sono poi proseguiti con una tavola rotondaalla quale hanno preso parte i consiglieri regionali Massimo Pironi e Gianni Varani, il consigliere provinciale Leopoldo Barbieri Manodori, il sindaco di Castelnovo Monti Gianluca Marconi e Rina Zardetto consigliere del Comune di Correggio.

















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