Un seminario, uno spettacolo replicato per due serate e un laboratorio con Andrea Franzoso, ex funzionario delle Ferrovie Nord di Milano che ebbe il coraggio di denunciare gli sperperi di denaro pubblico dei vertici dell’azienda per cui lavorava, diventando punto di riferimento per chi vuole “disobbedire” e denunciare i corrotti.
Questo sarà “Pensando a Danilo Dolci” a cura del centro Memo del Comune di Modena con il Movimento di Cooperazione Educativa e Drama Teatro.
“Ci prepariamo ad una settimana di iniziative – afferma l’assessore a Scuola e Cultura Gianpietro Cavazza – che guardano all’educatore, poeta, sociologo, attivista della nonviolenza e impegnato nella lotta alla mafia Danilo Dolci per parlare agli insegnanti, ai ragazzi e all’intera comunità di cittadinanza attiva, di partecipazione e democrazia, del coraggio della denuncia e della responsabilità individuale oltre che collettiva”.
Il primo appuntamento è in programma mercoledì 28 novembre dalle 17 alle 19 al Memo di viale J. Barozzi 172 dove i saluti dell’assessore Cavazza apriranno i lavori del seminario “Parole forti, parole non violente”. Partendo da una riflessione su Danilo Dolci, Giancarlo Cavinato, presidente del Movimento di cooperazione educativa, ripercorrerà con la storia che ha contrassegnato i movimenti di pedagogia attiva tra gli anni 50 e 60 e i contributi più significativi che in campo educativo hanno contraddistinto quel periodo. Inoltre, Diego di Masi, ricercatore dell’Università di Padova, racconterà la storia di Danilo Dolci a partire dalla graphic novel che ha scritto insieme ad Alessio Surian edita da Orecchio Acerbo, “Danilo Dolci. Verso un mondo nuovo, Mediterraneo”, offrendo l’occasione per discutere di educazione alla cittadinanza, impegno civile e partecipazione democratica. Le parole chiave del pomeriggio saranno appunto non violenza, legalità, educazione alla cittadinanza e competenze di cittadinanza, pedagogia attiva, maieutica, diritti, partecipazione e democrazia, lotta alla mafia.
Idee e concetti che confluiscono nello spettacolo realizzato con il contributo del settore Istruzione del Comune, intitolato “Digiunando davanti al mare. Se l’occhio non si esercita non vede, se la pelle non tocca non sa, se l’uomo non immagina si spegne” di Francesco Niccolini, per la regia di Fabrizio Saccomanno, con Giuseppe Semeraro, produzione Principio Attivo Teatro.
Lo spettacolo andrà in scena venerdì 30 novembre e sabato 1 dicembre, alle 21, a Drama Teatro, in viale Buon Pastore 57 (dramateatro.wordpress.com/digiunando-davanti-al-mare); tra il pubblico ci saranno anche alcune classi di scuole secondarie di secondo grado di Modena.
Infine, sabato 1 dicembre dalle 10 alle 12 al Memo si svolge “Disobbediente! Essere onesti è la vera rivoluzione” in cui Andrea Franzoso parlerà ai partecipanti del coraggio della denuncia, della lotta all’omertà e dell’educazione alla legalità nel laboratorio che prende nome proprio dal libro di cui è autore “Il disobbediente”. Il laboratorio sui temi di etica pubblica, integrità, educazione alla responsabilità, disobbedienza civile è rivolto agli insegnanti e intende offrire opportunità di riflessione sulla formazione etica dei ragazzi attraverso la narrazione
Il nome di Andrea Franzoso, che per la sua denuncia è stato emarginato e accompagnato ad uscire dall’azienda per cui lavorava, è legato al Whistleblowing che significa letteralmente “soffiare nel fischietto”: come l’arbitro che fischia per fermare il gioco sporco, il whistleblower è colui che denuncia corruzione e malaffare. La legge a tutela dei whistleblower (L.179/2017) è stata approvata grazie al suo determinante contributo, come ha avuto modo di affermare in più occasioni il presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione Raffaele Cantone.