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Cisl Fp ER in merito alla radiazione dell’assessore Venturi

Abbiamo appreso della radiazione dall’Ordine dei medici dell’Assessore Sergio Venturi e per quanto abbiamo alcune riserve sul suo assessorato tuttavia in questa occasione non possiamo che INDIGNARCI per quanto espresso dall’Ordine dei Medici di Bologna presieduto dal dottor Pizza. Un ordine e un Presidente ancorati ad una visione di Sanità di 30 anni fa.

Non torniamo sulla strumentalità della sanzione, cosa che appare ben chiara a tutti i commentatori, ma vogliamo sottolineare che ad essere colpita è anche l’integrazione fra i professionisti. Con una pervicacia degna di miglior causa si ignora un percorso di progressiva professionalizzazione del personale infermieristico e delle altre professionalità e si ignora colpevolmente il progresso tecnologico che nella sanità ha avuto un grandissimo impatto.
La progressiva professionalizzazione del personale infermieristico è avvenuta sia attraverso il percorso universitario sia attraverso la formazione in azienda.

Il dibattito in Italia a partire dal CCNL appena firmato verte su una valorizzazione che è, e sopratutto sarà, riconoscimento delle progressive responsabilità e competenze che questi professionisti della sanità hanno conquistato sul campo…combattendo spesso contro pregiudizi di una parte della classe medica arroccata nel proteggere dei confini che la storia ha già decretato non più esistenti.

Invece che in queste battaglie di retroguardia vorremmo vedere l’Ordine dei Medici di Bologna collaborare con i sindacati, le altre parti sociali e con gli altri ordini ben più presenti sul tema, a costruire la sanità di domani (un domani che è già oggi) e che deve vedere coinvolte tutte le figure professionali nella sanità territoriale, nel trovare risposte SOSTENIBILI e AVANZATE ai bisogni di una popolazione che cambia nella composizione e nelle necessità.

Noi RIBADIAMO che la sanità NON PUO’ ESSERE medico-centrica. E’ uno spreco di risorse e  professionalità. La Sanità del futuro, dell’Emilia Romagna e dell’Italia, non può che passare attraverso il riconoscimento in termini di responsabilità, direzione e competenze delle diverse professionalità presenti. Diversamente siamo destinati ad un declino, alla perdita del principio di universalità, a diventare il fanalino di coda di un FUTURO che è già presente.

E a rimetterci continueranno ad essere i cittadini di Bologna (e dell’Emilia Romagna) e i professionisti della sanità ed il nostro servizio sanitario.

















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