Prevista e annunciata, la neve ha puntualmente fatto la sua comparsa a Modena e a Reggio Emilia dal pomeriggio di domenica 16 dicembre, con i primi fiocchi, avvistati verso le 17.30, che si sono andati via via intensificarsi fino a “neve continua moderata” in serata.
La precipitazione è proseguita nella notte, attenuandosi e passando – in parte – a pioviggine verso l’alba da cui l’appesantimento del manto caduto al suolo.
Le temperature durante la nevicata si sono attestate, come tipico, attorno a 0°C in tutte le stazioni di rilevamento extraurbane della rete meteorologica dell’Osservatorio Geofisico del Dipartimento di Ingegneria Enzo Ferrari” di Unimore, collocate su terreno erboso, mentre nella stazione storica di Piazza Roma a Modena, dove la misura avviene in condizioni diverse, a 30 m dal suolo in balconata e in zona urbanizzata, la temperatura è risultata attorno a +1.5°C. “Si tratta comunque di valori – precisa il meteorologo Luca Lombroso di Unimore – tipicamente invernali e più che tipici per la stagione”.
L’Osservatorio Geofisico universitario di Unimore esegue, ininterrottamente dal 1 gennaio 1830, la misura dell’altezza neve a Modena, osservazione che ancora oggi va meticolosamente eseguita manualmente, con un apposito righello, in zone con manto uniforme, anche in orari decisamente scomodi, avvalendosi per le rilevazioni della collaborazione dell’Associazione Emilia Romagna Meteo e, in particolare, del meteorologo appassionato Salvatore Quattrocchi. Da inizio precipitazioni alle ore 24.00 sono caduti complessivamente 6 cm di neve. A questi si sono aggiunti ulteriori 5 cm di “neve fresca” dalle 00.00 di lunedì 17 dicembre a termine precipitazioni.
Complessivamente sono caduti 11 cm. “Da notare – afferma Luca Lombroso – che si è trattato di neve bagnata e pesante, con elevato contenuto equivalente di acqua. Proprio per questo già ora la “neve totale al suolo” non corrisponde, ma è inferiore alla somma delle due misure a causa dell’assestamento del manto. In pratica, è una neve che con pochi decimi di grado in meno di temperatura avrebbe assommato a 15-20 cm, e questo fa capire perché è difficile stimare e prevedere la neve al suolo”.
Riguardo i ricorsi storici, nulla di strano, in quanto le attuali sono giornate, statisticamente, tipiche per la neve, anche più che il Natale come vorrebbe tradizione: nevicò il 16 dicembre 2010, con 8 cm, e il 18-19 dicembre 2009, complessivamente 23 cm, evento peraltro con neve farinosa in quanto nevicò con temperature di -1,-2°C. Fra le nevicate storiche di queste giornate, si ricorda il 13-17 dicembre 1933, in cui caddero ben 68 cm di neve e, sempre a dicembre, ma alcuni giorni prima, il probabilmente irripetibile evento del 8-14 dicembre 1844, con addirittura 209 cm complessivi, dato gonfiato dall’incredibile nevicata di 89 cm del giorno 14 dicembre, che costituiscono entrambi record storici di eventi nevosi a Modena
“Insomma – afferma l’esperto Luca Lombroso di Unimore – nulla di inconsueto, anche se la neve sorprende sempre. Tuttavia, al giorno d’oggi le previsioni hanno, forse, tolto il gusto della sorpresa”.
Previsioni. Le previsioni preannunciano nel nostro territorio un miglioramento dal punto di vista delle precipitazioni ma, complice la neve al suolo, due fredde giornate, anche con nebbia brinosa e galaverna nelle fredde mattine di martedì 18 e mercoledì 19 dicembre coi termometri che scenderanno a -4,-5°C e, localmente, anche meno in aperta campagna. Di giorno, la colonnina risalirà a +1/+3°C nelle zone urbane, ma nella bassa pianura potrebbe rimanere anche sempre sotto zero. Mercoledì 19 dicembre sera arriverà una nuova moderata perturbazione atlantica e giovedì 20 dicembre potremmo avere nuova neve in pianura.