Si trovava nei pressi di un parcheggio quando, alla vista di una pattuglia dei carabinieri della stazione di Sant’Ilario d’Enza, ha cercato di allontanarsi quasi volesse evitare i controlli. Una condotta sospetta quella del conducente che, congiunta al nervosismo che trapelava dal suo volto all’atto dei controlli e alla circostanza che risultava avere precedenti di polizia specifici per reati correlati agli stupefacenti, ha indotto i carabinieri di Sant’Ilario d’Enza ad approfondire i controlli. I militari non si sono sbagliati: l’uomo è stato trovato in possesso di una decina di dosi di cocaina già confezionate e oltre 500 euro ritenuti provento dello spaccio.
Con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, i carabinieri della stazione di Sant’Ilario d’Enza hanno così denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Emilia un 45enne operaio del paese a cui hanno sequestrato 7 dosi di cocaina da un grammo scarso l’una e 550 euro in contanti, su cui ora si stanno concentrando le attenzioni investigative dei militari che intendono ricostruire l’eventuale giro del malaffare messo in piedi dall’uomo.
Ai carabinieri è apparsa sospetta la presenza, la sera di Natale, di un’auto in sosta in un parcheggio di via 25 Aprile Ovest a Sant’Ilario d’Enza e ancora di più la condotta del conducente che alla vista della pattuglia dei carabinieri ha cercato di allontanarsi. Condotta che, congiunte al nervosismo che trapelava dal suo volto all’atto dei controlli e ai precedenti di polizia specifici posseduti, ha indotto i carabinieri ad approfondire i controlli. E mentre l’ispezione sull’auto dava esito negativo, in una tasca interna del giubbotto indossato dal 45enne saltavano fuori 7 involucri termosaldati risultati contenere cocaina per un peso di un grammo scarso l’una. Inoltre in disponibilità dell’uomo anche 550 euro in contanti in banconote di vario taglio ritenute provento dell’illecita attività di spaccio anche in considerazione dello stato di disoccupato del 45enne che non percepisce quindi alcun reddito regolare. Quanto trovato in disponibilità dell’uomo è quindi bastato per poter ravvisare a suo carico il reato di detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti, per la cui ipotesi delittuosa veniva quindi denunciato alla Procura reggiana.