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Sequestrate tre bombe carta, due denunce

Il sequestro di tre pericolosi ordigni artigianali del peso di circa mezzo chilo di esplosivo operato questa notte dai carabinieri della stazione di San Polo d’Enza nei confronti di due giovani reggiani, che li intendevano usare per i festeggiamenti di fine anno, impone la massima attenzione motivo per cui, in prossimità delle festività di fine anno il comando provinciale dei carabinieri di Reggio Emilia promuove la campagna di sensibilizzazione Usa la testa non rovinarti la festa”, rivolta soprattutto ai giovani, per educarli al corretto uso dei fuochi pirotecnici legali e disincentivare l’acquisto dei pericolosissimi fuochi illegali, che spesso provocano tante vittime, specie nei giovani in età adolescenziale, come quelli sequestrati questa notte.

Da una parte quindi una specifica attività preventiva di controlli e di sensibilizzazione e dall’altra una mirata attività repressiva che questa notte ha visto due giovani (un 18ene e un 20enne reggiani) finire nei guai in quanto, trovati in possesso di tre ordigni artigianali, tipo bomba carta, sono stati denunciati alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Emilia con l’accusa di detenzione di materiali esplodenti senza alcuna certificazione CEE.

I due giovanissimi fermati questa notte alla da una pattuglia dei carabinieri della stazione di San Polo d’Enza alla vista dei militari si sono disfatti, gettandolo sul prato, di un manufatto che recuperato dai militari è risultata essere una bomba carta di fabbricazione artigianale del peso di 150 grammi circa. La circostanza ha indotto i militari ad approfondire i controlli con una mirata attività ispettiva che ha portato al rinvenimento di altre due bombe carta dello stesso tipo che sono state sequestrate. I due giovani condotti in caserma sono stati denunciati con i carabinieri che al riguardo hanno avviato le indagini per risalire ai canali di approvvigionamento di tali ordigni.

”La battaglia finalizzata a scongiurare l’uso e l’acquisto di botti illegali precisano dal Comando provinciale dei carabinieri di Reggio Emiliapotrà essere vinta se si riuscirà a far comprendere, soprattutto ai giovani, che il problema è essenzialmente culturale. In questi casi, quasi sempre gli incidenti sono altamente probabili proprio perché si ratta di ordigni artigianali senza alcuna certificazione e quindi totalmente insicuri.

Ma come riconoscere, innanzitutto, un botto illegale? I giochi pirotecnici autorizzati e in libera vendita devono riportare sulla confezione un’etichetta con il numero del decreto ministeriale che ne autorizza il commercio, il nome del prodotto, la ditta produttrice, la categoria d’appartenenza e le modalità d’uso. Possono essere venduti in tutti gli esercizi che sono in possesso di licenza per la vendita di giocattoli e possono essere acquistati da tutti, purché almeno quattordicenni.

Se il gioco pirotecnico è privo di etichetta, è sempre da considerarsi proibito. Alcuni giochi, anche se non vietati, sono comunque molto pericolosi e possono causare, se non usato in modo corretto, gravi danni a persone e cose.

I prodotti pirotecnici classificati dal Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza in IV (artifici e prodotti affini negli effetti esplodenti) e V categoria (giocattoli pirici), invece, possono essere venduti solamente nei depositi dei fuochi d’artificio o nelle armerie autorizzate ed acquistati con porto d’armi o nulla osta, sempre comunque con l’obbligo di denuncia alle forze dell’ordine, ma non possono essere accesi senza licenza.

È assolutamente vietato fabbricare, vendere, acquistare e detenere prodotti clandestini. Costituisce reato, che punisce sia il commerciante sia l’acquirente o il detentore come i due giovani reggiani finiti nei guai.

Nei casi dubbi, prima di acquistare il prodotto è bene rivolgersi ai carabinieri telefonando al 112.

Per concludere, i Carabinieri reggiani ricordano i consigli promossi dalla campagna “Usa la testa non rovinarti la Festa” contenenti un decalogo di comportamenti da adottare per l’uso sicuro dei fuochi d’artificio. Si tratta di consigli ed informazioni che potranno essere d’aiuto per trascorrere delle giornate di festa in serenità e sempre all’insegna della sicurezza:

non esistono fuochi di artificio “sicuri”, anche se ne è permessa la vendita; perfino le stelline, che i bambini usano con disinvoltura, bruciano a 300°C e perciò sono potenzialmente in grado di provocare e fare incendiare i vestiti;
al momento dell’accensione, mai avvicinare viso e occhi alla miccia;
se non se ne può fare a meno, i bambini non vanno mai lasciati soli a usare fuochi di artificio;
fare attenzione agli adolescenti fra i 10 e i 14 anni di età che sono i più a rischio di incidenti;
i fuochi di artificio vanno accesi all’aperto, lontano da case, automobili e dalla scatola degli altri fuochi per limitare il rischio di incendio e incidenti;
fare attenzione alla direzione in cui si lanciano i fuochi: non ci siano delle persone, perciò non vanno lanciate verso zone buie;
i fuochi non vanno accesi dentro nessun tipo di contenitore, nemmeno se in ferro, perché, rompendosi, potrebbe disperdere le schegge che si trasformerebbero in pericolosi “proiettili”;
va sempre tenuto a portata di mano un secchio d’acqua o un estintore da usare in caso di incendio. In caso di ustione andrà subito gettata acqua fredda sopra la parte bruciata o comunque surriscaldata;
quando si trovano fuochi d’artificio che funzionano male e perciò non bruciano non si deve mai cercare di riaccenderli, ma vanno bagnati prima di essere gettati nell’immondizia;
non cercare di accendere i fuochi trovati per terra.
non provare a recuperare polvere da sparo dai fuochi non esplosi e non provare a costruire fuochi d’artificio artigianali: la pressione esercitata potrebbe determinare l’esplosione immediata con conseguenze anche gravi.

Un ulteriore raccomandazione che i carabinieri rivolgono è quella di non lasciare soli gli animali: il fragore di petardi, fuochi d’artificio e botti scatena negli animali una naturale reazione di spavento che li porta frequentemente a perdere l’orientamento, esponendoli così al rischio di smarrimento o investimento.

Come proteggerli? Ecco alcuni consigli pratici per tutelare gli amici dell’uomo:

togliere di torno tutti quegli oggetti che potrebbero provocare ferite nel caso gli animali ci finissero contro;
evitare di lasciarli all’aperto: la paura fa compiere loro gesti imprevedibili, il primo è la fuga;
non tenerli legati alla catena perché potrebbero strangolarsi;
non lasciarli sul balcone perché potrebbero gettarsi nel vuoto;
dotarli di tutti gli elementi identificativi possibili;
se si nascondono in un luogo della casa, lasciarli lì, considerano sicuro il loro rifugio;
cercare di minimizzare l’effetto dei botti tenendo accese radio o tv;
prestare attenzione anche agli animali eventualmente in gabbia: non tenerli sui balconi;
nel caso di animali anziani, cardiopatici e/o particolarmente sensibili allo stress dei rumori rivolgersi con anticipo al veterinario;
nel caso dei gatti, non guardarli negli occhi, potrebbero diventare aggressivi.
fontanelle, trottole, fumogeni, petardini, miccette e girelline: dopo aver acceso la miccia allontanati subito! Ma ricordati che è meglio che l’accensione la faccia mamma o papà;
bottigliette a strappo, pistole a strappo e snappers: non mirare mai alle persone, potresti fargli del male;
candeline e stelline: usale lontano dai vestiti, dalle tende, dai divani e da tutti gli oggetti infiammabili. Fai attenzione alle persone che ti sono vicine: una scintilla potrebbe colpire gli occhi o cadere sulla pelle causando delle dolorose ustioni.

Comunque sia ricordarsi di telefonare immediatamente al 112 se ci si accorge che qualcuno vende od accende fuochi proibiti: una telefonata potrebbe salvare una vita.

















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