La Direzione dell’Azienda USL di Reggio Emilia in merito al furto di attrezzature mediche messo a segno nella notte tra il 23 e il 24 dicembre nel reparto di Cardiologia del Santa Maria Nuova:
“La Direzione investe costantemente, da anni, per migliorare le condizioni di sicurezza di pazienti e operatori, non solo all’Arcispedale Santa Maria Nuova ma anche negli ospedali e nei servizi territoriali della provincia. Gli investimenti riguardano prevalentemente sistemi di videosorveglianza, guardiania, allarmi e ogni altra misura volta a garantire la sicurezza.
A livello aziendale, ogni anno la spesa per la manutenzione degli impianti di security e per la gestione dell’attività di vigilanza ammonta ad oltre 1,3 milioni di € a cui si aggiungono le ingentissime somme investite per la realizzazione della Centrale Gestione Emergenze e l’acquisto dei dispositivi.
Gli ospedali, in particolare, sono luoghi pubblici e in quanto tale aperti – al solo Santa Maria entrano circa 5.500 persone al giorno – con oltre 100 varchi e ingressi percorribili di giorno, mentre di notte l’unico accesso fruibile dall’utenza e dagli operatori è il Pronto Soccorso.
Il Santa Maria Nuova è dotato di un diffuso sistema di sicurezza costituito da circa 400 telecamere, da oltre 500 sensori antintrusione e da un sistema di controllo accessi attraverso badge personalizzati e tracciabili costituito da circa 170 lettori.
Per evitare interferenze con l’attività sanitaria e per garantire il rispetto della vigente normativa sulla privacy, non tutte le aree possono essere allarmate o videosorvegliate -afferma la Direzione USL-; nonostante ciò, gli impianti di sicurezza sono presenti in tutti i padiglioni ed i corpi della struttura ospedaliera: in prossimità delle aree di accesso, nelle zone comuni, lungo percorsi ad elevato afflusso di personale ed utenza e all’ingresso dei reparti.
Considerata la numerosità degli impianti, la complessità e le dimensioni della struttura, anche i tempi di conservazione delle immagini sono stati adeguati a quelli massimi consentiti dalla normativa e risultano congrui per garantire analisi ed estrapolazione delle immagini in caso di infrazioni
Il sistema di controllo degli accessi è invece attivo e presente in prossimità degli ingressi della maggior parte delle Unità Operative/Servizi e consente di selezionare il personale autorizzato all’accesso registrandone il transito.
Presso la struttura è attivo in fasce orarie anche un Posto di Polizia con sede attigua al Pronto Soccorso.
Presso la struttura è inoltre attivo un presidio di guardie giurate, che garantisce nelle 24 h:
- gestione e controllo allarmi presso la Centrale Gestione Emergenze su cui convergono tutti gli allarmi tecnici (allarmi frigoriferi sanitari, gas medicali, allarmi di impianti elettrici-meccanici) e di sicurezza (allarmi incendio, fermo e guasto ascensori, videosorveglianza e antintrusione) e presso cui la guardia giurata, presente h24, coordina l’emergenza tecnica applicando procedure operative che garantiscono tempestività e qualità dell’intervento;
- vigilanza notturna: una guardia armata che garantisce la bonifica ed il controllo delle aree comuni, la chiusura, o verifica di avvenuta chiusura, di circa 50 accessi, la bonifica di Unità Operative e Servizi secondo un programma concordato col Servizio Alberghiero, assicurando a rotazione il controllo di tutti i servizi ogni 15 giorni,
- vigilanza presso Pronto Soccorso quando negli orari di chiusura del Posto di Polizia,
- vigilanza in fascia oraria diurna, attivata al bisogno ed in situazioni urgenti non prevedibili/programmabili
Si può affermare, quindi, che, -prosegue la Direzione- nonostante la sua dimensione (oltre 170.000 mq), la sua elevata complessità architettonica, tecnologica, impiantistica ed il fatto che sia una struttura aperta 24 ore su 24, il Santa Maria Nuova sia un luogo sicuro.
Gli sforzi compiuti in questi anni hanno garantito un buon livello di sicurezza per pazienti, visitatori ed operatori: tale convincimento è avvalorato anche dai dati che confermano il numero significativamente basso di eventi critici (ancor più in orario notturno).
L’Azienda -conclude- continua ad investire risorse in questo ambito, pur nella consapevolezza che, stante il contesto generale e specifico di un ospedale, l’azzeramento del rischio di fatti incresciosi come quello verificatosi fra il 23 ed il 24 dicembre scorsi, non sia realisticamente possibile.”