Incontri, lezioni, film, musica, teatro, mostre, salmi e preghiere, e iniziative con le scuole con focus sulle leggi razziali e la figura dell’intellettuale modenese Angelo Fortunato Formiggini che per protesta si lanciò dalla Ghirlandina rinunciando alla vita. Il 27 gennaio Giorno della Memoria, anniversario dell’apertura dei cancelli di Auschwitz, vede a Modena tante iniziative in un unico calendario di Comune – Comitato comunale per la memoria e le storie del ‘900 e Provincia di Modena.
Il programma, realizzato in collaborazione con Istituti e associazioni del territorio, è stato presentato martedì 22 gennaio da Gianpietro Cavazza, vicesindaco e assessore alla Cultura, Metella Montanari, direttore dell’Istituto storico, e Carlo Altini, direttore scientifico della Fondazione Collegio San Carlo.
Le iniziative, dopo il concerto della memoria del 19al Comunale Pavarotti con gli Amici della Musica, incominciano mercoledì 23 gennaio alle 17.30 alla Residenza universitaria San Filippo Neri di via Sant’Orsola 52 con l’inaugurazione della mostra “1938. La Storia” ideata e realizzata da Fondazione Museo della Shoah di Roma in occasione dell’80° della promulgazione delle Leggi razziali in Italia, e proseguono fino al 30 gennaio, con ripresa il 28 febbraio, quando in Sala mostre delle Gallerie Estensi a Palazzo dei Musei inaugura “Angelo Fortunato Formiggini (1878-1938). Ridere, leggere e scrivere nell’Italia del primo Novecento”.
Giovedì 24 gennaio alle 20.30, al Forum Monzani c’è “Quale Memoria. Musica e testimonianze per non dimenticare”, un progetto della Scuola Marconi che intreccia diversi percorsi educativi, culminanti in un concerto da condividere anche con famiglie e territorio. La giornata si inserisce in “Un viaggio lungo un anno”, con visite a Fossoli, al Museo Deportato di Carpi e viaggio alla Maison d’Izieu.
Venerdì 25 gennaio alle 9.30 al teatro del San Carlo di via San Carlo 5 si svolge il “Processo al ‘Manifesto della razza’. il caso di Nicola Pende”, azione teatrale per le scuole secondarie di II grado a cura di Istituto Storico e Fondazione San Carlo.
Alle 16 all’Accademia nazionale di scienze lettere e arti di corso Vittorio Emanuele II 59, per ricordare Angelo Fortunato Formiggini, si presenta il libro di Vittorio Ponzani “Dalla ‘Filosofia del ridere” alla promozione del libro. La biblioteca circolante di A.F. Formiggini (Roma, 1922-’38)” Settegiorni Editore, Pistoia 2018. Con l’autore dialoga Martina Bagnoli direttrice delle Gallerie Estensi. Nella stessa sede alle 17.30 col vicesindaco Gianpietro Cavazza, Elio Tavilla presenta la mostra “Gride ducali sugli Ebrei (Sec. XVII – XVIII), patrocinio Aib –Emilia Romagna.
Sempre venerdì 25 alle 21 al Forum Monzani di via Aristotele va in scena il gruppo corale e strumentale Ologramma per “L’uomo che Verrà… Musica e Parole”, con testimonianze di Liliana Segre, Sami Modiano, Josè Pepe Mujica, Andrea Camilleri
A cura di Meme www.istituto-meme.it, ingresso libero fino a esaurimento posti.
Domenica 27 gennaio alle 10 nella sede dell’Ateneo in via Università 4 sarà deposta una corona alla lapide in memoria dei docenti e degli studenti perseguitati a causa delle leggi razziali; alle 10.30 alla Residenza universitaria San Filippo Neri “La Memoria nei giorni, nei luoghi e nelle coscienze”, riflessioni sul “dovere della Memoria” e la didattica della storia, incontro con Carlo Spartaco Capogreco, storico e saggista, docente di Storia contemporanea e didattica della Shoah all’ Università della Calabria (a cura di Anpi provinciale Modena), mentre alle 18 nella Sinagoga di piazza Mazzini si svolge una lettura di salmi e preghiere in ricordo dei deportati con Beniamino Goldstein, Rabbino capo della Comunità ebraica. Alle 21.15 alla Sala Truffaut si proietta il film “I bambini di 209 rue Saint-Maur” di Ruth Zylberman (Francia 2017, sottotitoli italiani) a cura di Circuito Cinema.
Lunedì 28 gennaio alle 17.30 alla Residenza universitaria San Filippo Neri si presenta il libro “La bella resistenza. L’antifascismo raccontato ai ragazzi” di Biagio Goldstein Bolocan (Feltrinelli 2019). Dialogano con l’autore Francesca Negri, dell’Istituto storico di Modena e Massimo Mezzetti, assessore a Cultura, Politiche giovanili e Politiche per la legalità della Regione Emilia-Romagna.
Alle 20.45 alla Sala Truffaut si proietta “Denial – la verità negata” di Mick Jackson (versione originale con sottotitoli italiani), a cura di Stefano Maffei, direttore dei corsi universitari English for Law, associazione “Ho avuto sete”.
Mercoledì 30 gennaio alle 18 al San Filippo Neri si svolge “Una risata da non dimenticare”. I 19 allievi attori della Scuola di Teatro Iolanda Gazzerro di omaggiano la figura irriverente di Angelo Fortunato Formiggini, attraverso la storia e le parole di un personaggio che ha rivoluzionato il modo di ridere.
Le iniziative del Giorno della Memoria vedono la collaborazione di una pluralità di istituti e associazioni riuniti nel Comitato per la storia e le memorie del Novecento del Comune di Modena. Programma online (www.comune.modena.it/cultura).
La mostra “1938. La Storia”
Tra le iniziative modenesi per il Giorno della Memoria 2019, mercoledì 23 gennaio alle 17.30, alla Residenza universitaria San Filippo Neri di via Sant’Orsola 52, inaugura la mostra “1938. La Storia” ideata e realizzata da Fondazione Museo della Shoah di Roma nell’80° della promulgazione delle Leggi razziali in Italia.
La mostra offre uno sguardo particolare su uno dei periodi più bui della storia d’Italia (1938-1943), quello in cui il governo di un paese che si considerava “civile” ha violentemente calpestato i diritti di una parte dei suoi cittadini. Tutte le persone di origine ebraica, considerate inferiori dal punto di vista “biologico”, vennero infatti escluse da ogni ambito della società nazionale.
Questo tragico capitolo di storia viene ricordato attraverso fotografie, manifesti, documenti, giornali, oggetti e filmati, in gran parte inediti e originali, relativi all’intera realtà nazionale, provenienti da numerosi archivi e collezioni private.
Il percorso espositivo che qui proponiamo, spiegano i curatori, racconta la storia tragica della legislazione antiebraica fascista, dalla sua preparazione attraverso una biennale campagna propagandistica all’ideazione e realizzazione della schedatura della popolazione ebraica presente sul territorio nazionale attraverso un censimento su basi razziste (nel corso del quale si dichiararono ebrei 46.656 persone, ovvero l’1,1 per mille della popolazione complessiva); dai primi decreti legge antiebraici “per la difesa della razza” che colpirono il mondo della scuola, delle università e gli ebrei stranieri, alla comparsa, il 17 novembre 1938, del corpus più consistente dei provvedimenti controfirmati da Vittorio Emanuele III.
Grande spazio è riservato all’applicazione delle leggi, in particolare nei settori del lavoro, dell’istruzione e della cultura, così come all’internamento e al lavoro coatto. Viene presa in considerazione anche la reazione, sia da parte delle vittime, gli ebrei, sia dell’opinione pubblica non ebraica. Il percorso si conclude con le tragiche conseguenze prodotte dalla legislazione antiebraica tra il 1943 e il 1945.
Si tratta, proseguono i curatori, dell’esposizione di una delle pagine più vergognose della storia d’Italia, ovvero del momento in cui questo Paese, autodefinitosi “ariano”, mise a disposizione tutte le sue risorse per escludere dal mondo del lavoro, della scuola, dalla vita pubblica una parte rigogliosa di sé, quella di “origini ebraiche”, in base a criteri razzistico-biologici, assolutamente pseudo-scientifici.
È la storia della trasformazione, avvenuta durante il Ventennio dell’Italia fascista, in uno Stato antisemita. È la storia di una ferita che, concludono i curatori, in parte è ancora aperta.
La mostra (organizzazione generale Cor).si avvale del patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del Ministero dei Beni e Attività Culturali e Turismo, del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, del Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, della Regione Lazio, di Roma Capitale, dell’Unione Comunità ebraiche italiane e della Comunità ebraica di Roma.
Processo al Manifesto della razza
Nell’ambito delle iniziative modenesi per il Giorno della Memoria 2019, a cura del Comitato comunale per le memorie e le storie del Novecento, la giornata di venerdì 25 gennaio si apre alle 9.30 al teatro San Carlo in via San Carlo 5 con il “Processo al ‘Manifesto della razza’. Il caso di Nicola Pende”, azione teatrale per le scuole secondarie di II grado a cura di Istituto Storico e Fondazione Collegio San Carlo.
“L’azione teatrale nata dal lavoro nelle classi – spiegano i curatori – non vuol essere un processo, seppur simulato, della vicenda di Nicola Pende (che fu senatore fascista e presidente della sezione di eugenetica del Comitato medico del Cnr) nel contesto del razzismo italiano e della promulgazione delle leggi del 1938. È piuttosto una messa in scena del procedere dello storico, che assume sotto la lente dell’analisi e dell’interpretazione documenti, testimonianze e argomentazioni per analizzare a fondo la complessità dei fatti e le relazioni che intercorrono fra passato e presente. Non spetta, infatti, alla storia giudicare i fatti del passato, ma provare a comprenderli, interponendo rispetto ad essi la necessaria distanza temporale: la scelta di ‘comprendere’ invece di ‘giudicare’ implica una visione del passato come campo di indagine aperto alle differenti memorie e alle diverse interpretazioni.
Il processo, dunque, come procedimento che mette in relazione fatti; un dibattito simulato che in questa azione teatrale ha lo scopo di invitare i presenti a interrogarsi sui fatti di 80 anni fa coinvolgendoli in uno scambio fra parti secondo la metodologia del ‘debate’, tecnica didattica che gli insegnanti possono utilizzare per incoraggiare la partecipazione dei ragazzi alla discussione sui problemi storiografici e per rafforzare le loro competenze analitiche, critiche e relazionali”.
Le iniziative del Giorno della Memoria vedono la collaborazione di una pluralità di istituti e associazioni riuniti nel Comitato per la storia e le memorie del Novecento del Comune di Modena.