Investimenti consistenti sull’Ospedale di Pavullo negli ultimi anni: la fotografia di una struttura svuotata, presentata nei giorni scorsi sulla stampa locale, non rappresenta in alcun modo la realtà attuale, dove sono in corso interventi strutturali e riorganizzazioni per un miglioramento continuo dell’offerta sanitaria.
Medicina interna
Evidente il potenziamento, come mostrano alcuni grandi progetti, a partire dal Day Service oncologico inaugurato a luglio, con 8 nuove postazioni per l’assistenza e gli 8 ambulatori che assicurano, in particolare, le prestazioni specialistiche cardiologiche, internistiche, geriatriche, gastroenterologiche e di diagnostica ecografica e vascolare Eco-Doppler. La superficie interessata dai lavori è di circa 500mq, per un investimento pari a 250mila euro.
“Qui, dov’era già attivo anche un nuovo ecografo frutto di varie donazioni – spiega Giorgio Cioni, Direttore della Medicina interna di Pavullo e Direttore del Dipartimento aziendale di Medicina – gli spazi sono stati rinnovati sia nelle finiture sia nelle dotazioni impiantistiche, sulla base di un layout organico e funzionale alle esigenze sanitarie di pazienti ed operatori. La ristrutturazione di quest’area è stata realizzata anche grazie al contributo della Comunità frignanese (tante sono state le donazioni che nell’ultimo biennio sono state indirizzate al Day Service da privati cittadini, aziende e associazioni) a conferma del riconoscimento dell’attività svolta in ospedale e della sinergia con il territorio”.
Chirurgia e blocco operatorio
Pienamente avviato il Progetto della Rete Ospedaliera della Chirurgia Generale dell’area sud, con l’Ospedale di Pavullo parte attiva di questa rete. “Le équipe chirurgiche di Sassuolo, Pavullo e Vignola – osserva Silvia Neri, Direttore della struttura complessa Chirurgia Generale Ospedale di Sassuolo e Area Sud – fanno parte di un’unica struttura che opera in sinergia sulle tre sedi per assicurare al paziente il percorso più appropriato, da qualsiasi territorio egli provenga. Gli interventi sono programmati nelle sedute in base alla tipologia di intervento, al numero di pazienti in lista d’attesa nei singoli reparti con operatori indifferentemente provenienti dai tre ospedali. Il tutto si traduce in un’uniformità di comportamento, anche chirurgico, dell’équipe integrata, necessario per la corretta e sicura gestione dei pazienti nonché per rispettare i tempi di attesa e mantenere un elevato standard di cura. Questa integrazione permette di assicurare un ampio ventaglio di interventi, come ernie inguinali per via anteriore, ernie laparoscopiche inguinali, ombelicali, laparoceli laparoscopici, colecistectomie laparoscopiche, garantendo così alle attività chirurgiche che si svolgono a Pavullo Chirurgia di Pavullo una maggiore capacità di offerta ed una migliore qualificazione. Un’organizzazione, dunque vantaggiosa per i pazienti afferenti a tutte le strutture”.
Grazie all’investimento sul personale – acquisito a inizio 2019 un nuovo chirurgo e un altro è in arrivo – e alle nuove sale operatorie (cantiere in corso per un intervento da 1.800 mila euro su 748mq), Pavullo avrà un comparto operatorio caratterizzato da standard di sicurezza operativa e tecnologie in grado di assicurare al meglio lo svolgimento dell’attività chirurgica.
“Sono state mantenute pienamente attive 2 sale che, quotidianamente, sono utilizzate per la chirurgia elettiva 5 giorni su 7 e urgente 7 giorni su 7 – chiarisce Elis Sacchi, direttore UO Anestesia e Rianimazione -, con tutti gli interventi delle diverse branche specialistiche presenti prima dell’inizio dei lavori ancora assicurati a Pavullo, ad eccezione di alcuni interventi di ortopedia e oculistica che saranno poi ripristinati, una volta che l’impatto del cantiere sarà ridotto. Anche nella seconda fase che partirà tra aprile e maggio di quest’anno, saranno conservate 2 sale per una sostanziale continuità dell’attività chirurgica. È evidente che si tratta di un intervento altamente migliorativo: a progetto concluso saranno disponibili due nuovissime sale con tutti i relativi spazi di servizio per personale e pazienti, il tutto completamente adeguato alle più recenti normative anche in termini di sicurezza microbiologica che renderanno Pavullo un polo chirurgico specializzato negli interventi a maggiore domanda realizzabili con tecniche mini-invasive e in cui si effettuano delicati interventi di chirurgia protesica”.
Con un più efficiente utilizzo delle sale sarà inoltre possibile mantenere alti volumi di interventi: “Già ora per i Pavullesi sono rispettati i tempi previsti per ciascuna classe di priorità – conferma Sacchi – il progetto di potenziamento consentirà ulteriori sinergie di rete a vantaggio dei cittadini del Frignano che potranno essere operati nel loro ospedale anche se sono stati presi in carico altrove”. Previsti infine anche interventi di informatizzazione che miglioreranno il percorso della sterilizzazione e il registro operatorio.
Pronto soccorso ed emergenza-urgenza
È in corso la gara di aggiudicazione dei lavori per un pronto soccorso all’avanguardia (finanziato per 3,2 milioni di euro), completamente trasformato dagli attuali 300mq a una superficie di 895mq. “Il progetto – precisa Claudia Cremonini, responsabile del PS di Pavullo – prevede la razionalizzazione degli ambienti con importanti modifiche sia strutturali che funzionali ed un sostanziale miglioramento dell’accessibilità, presa in carico e gestione dei pazienti. Questo investimento rappresenta una carica di fiducia ed energia per tutti noi, che, grazie alla riorganizzazione ed ampliamento degli spazi, potremo finalmente operare all’interno di una struttura con tecnologie all’avanguardia, con la possibilità di creare nuovi percorsi per i pazienti che accedono al Pronto Soccorso, in primis la presenza di un’area di osservazione dedicata al monitoraggio di alcune tipi di patologie per una maggior sicurezza dei nostri cittadini”.
Sul fronte 118, l’automedica h24 presso l’Ospedale di Pavullo, l’auto infermieristica sull’Alto Frignano in turno notturno h12 ma che sarà presto estesa alle h24, ed elisoccorso diurno e notturno hanno permesso di potenziare il sistema dell’emergenza-urgenza su tutto l’Appennino.
Personale
Il piano di investimento sul personale dell’ospedale per 700 mila euro l’anno dal 2017 in poi, ha previsto l’acquisizione di sei infermieri per l’automedica, un medico radiologo, un ortopedico a integrazione dell’équipe esistente per l’incremento di sedute annue di interventi su spalla, ginocchio, piede e anca, quattro infermieri tra chirurgia e ortopedia e un operatore socio-sanitario aggiuntivo. Ha preso a servizio in questo mese di gennaio un nuovo chirurgo per l’équipe integrata, mentre un altro è in arrivo.
Dal 2017 al 2018 sono stari nominati 4 nuovi primari: Direttore della struttura complessa di Ortopedia Vignola e Pavullo il dottor Luca Fontana (luglio 2017), il dottor Battista Guidi Direttore struttura complessa di Pediatria (marzo 2018), la dottoressa Fabiola Giovannini Responsabile della struttura semplice Laboratorio Analisi Pavullo (maggio 2018), la dottoressa Claudia Cremonini è Responsabile della struttura semplice dipartimentale del Pronto Soccorso e Medicina d’Urgenza di Pavullo (agosto 2018), la dottoressa Silvia Neri è Direttore della struttura complessa Chirurgia Generale Ospedale di Sassuolo e Area Sud (ottobre 2018).
Anche la direzione sanitaria dell’ospedale – prima unica fra Vignola, Sassuolo e Pavullo – è stata resa autonoma attraverso la creazione di una struttura di direzione ad hoc che sarà assegnata attraverso una selezione interna all’Azienda. La selezione avverrà nelle prossime settimane. Fino all’espletamento della selezione la Direzione della nuova struttura sarà assegnata al dottor Gabriele Romani, modenese, medico di Direzione proveniente dall’Ausl di Reggio Emilia. Romani sostituisce il dottor Giuseppe Licitra, destinato ad altro incarico all’interno dell’Ausl di Modena.
Laboratorio analisi
Terminano a febbraio il lavori al Laboratorio analisi che sarà dotato di tecnologie di ultima generazione, grazie al completo rinnovo delle attrezzature esistenti. Qui lavora un’equipe composta da 3 biologi laureati e ben 10 tecnici di laboratorio che effettuano la batteria completa di esami ematochimici di routine per utenti esterni (centri prelievi del Frignano ad esclusione del C.P. di Pavullo), pazienti in terapia anticoagulante orale, pazienti seguiti dalle cure domiciliari e pazienti ricoverati nelle Unità Operative/Servizi Ospedalieri. Il tutto è attivo 24 ore su 24, sette giorni alla settimana.
Nel 2018 il Laboratorio ha effettuato 392.935 esami, vale a dire circa 1100 ogni giorno. Sono in corso di realizzazione, proprio in questi giorni, gli interventi edili ed impiantistici finalizzati al rinnovamento dell’intero parco tecnologico del reparto (2 apparecchi di chimica clinica, 2 di immunometria, 2 di coagulazione e 2 di ematologia).
Tutt’altro che scomparsa anche l’assistenza fornita dalla precedente Geriatria: la riorganizzazione dell’Area medica dell’Ospedale di Pavullo secondo un modello “per intensità di cura” ha permesso di superare modelli superati di assistenza trasformando i 35 posti esistenti in posti letto internistici post-acuzie più adeguati ai bisogni sanitari della comunità pavullese. È così possibile fornire, con il supporto della Medicina Riabilitativa, una miglior risposta clinico-assistenziale ai pazienti che, superata la fase acuta, necessitano di un periodo di stabilizzazione, riattivazione e/o riabilitazione in un ambiente ospedaliero adeguato allo scopo. L’ambulatorio per i disturbi cognitivi inoltre garantisce l’esecuzione delle valutazioni multidimensionali (U.V.M) utili alle dimissioni protette dei pazienti fragili e le tradizionali visite geriatriche. Sempre a Pavullo è stato attivato uno dei primi ambulatori cure palliative della provincia, a integrazione della rete esistente (assistenza domiciliare e ospedaliera).
I dati della chirurgia di Pavullo
Stabili i volumi degli interventi chirurgici, migliorano notevolmente i tempi d’attesa. Alla data del 21 gennaio 2019 per il 100% dei pazienti in carico a Pavullo – di tutte le specialità e tipologia di intervento – è fissato l’intervento chirurgico nei tempi previsti dalle indicazioni cliniche (classe di priorità). I tempi medi d’attesa per ciascuna classe di priorità sono rispettivamente di 9 giorni sulla classe A (da eseguire entro 30 giorni), che scendono a 7 sulla chirurgia generale e l’ortopedia, 39 sulla classe B (da eseguire entro 60 gg), 102 giorni sulla classe C (da eseguire entro 180 gg) e 274 sulla classe D (da eseguire entro 360 gg).
Guardando ai dati del biennio appena concluso, in particolare, si sono accorciati i tempi d’attesa per le protesi d’anca e ginocchio, passati rispettivamente da 153 a 127 giorni e da 213 a 138 giorni per interventi generalmente in classe C. Per tutti gli interventi in regime ordinario e day service eseguiti su Pavullo si è passati dal 78% al 92% di interventi eseguiti nei tempi, tenuto conto della temporanea chiusura, nei mesi estivi, delle sale operatorie. Nel dettagli, per l’Ortopedia si è passati dal 65 al 97% di interventi eseguiti nei tempi, per l’Urologia dal 98 al 100% e per l’Otorino dal 44 all’85% di interventi eseguiti nei tempi e raddoppiati nel numero (da 18 a 34 interventi). Nel 2018 l’Unità operativa di Ginecologia, tutt’altro che sparita, ha effettuato 113 procedure chirurgiche (in regime ordinario e day service) e garantito alle pazienti un’attesa media di soli 17 giorni.
Non solo le valutazioni cliniche assicurate dagli specialisti: in sinergia con l’Ospedale di Sassuolo – a supporto e integrazione dell’assistenza offerta ai cittadini del Frignano e non viceversa – è possibile garantire un ampio ventaglio di interventi chirurgici in regime Ordinario, di Day Surgery ed ambulatoriale. Sono stati circa 800 gli interventi eseguiti lo scorso anno presso l’Ospedale di Pavullo in regime ambulatoriale.