In miglioramento il quadro clinico della donna di 33 anni ricoverata da sabato scorso presso la Terapia Intensiva dell’Ospedale Maggiore. La prognosi rimane tuttavia riservata.
La famiglia ha espresso la volontà di mantenere il massimo riserbo sulla vicenda. L’Azienda si unisce alla richiesta dei famigliari manifestando nuovamente la propria vicinanza e cordoglio per quanto accaduto.
Le azioni messe in atto dalla direzione aziendale, già in data 3 febbraio, e quelle ancora in corso riguardano la segnalazione alla Regione Emilia-Romagna, alla Procura, l’avvio dell’indagine interna per la ricostruzione degli eventi, l’effettuazione dell’audit con il personale sanitario coinvolto.
Dai primi elementi raccolti, nel pomeriggio di sabato 2 febbraio alle ore 16.15, la signora era stata valutata, ma non presa in carico e registrata come accesso, senza eseguire accertamenti diagnostici, dai sanitari del Pronto Soccorso Ostetrico Ginecologico dell’Ospedale Maggiore, al quale si era rivolta spontaneamente. Indirizzata al Pronto Soccorso Generale del Maggiore per un approfondimento del quadro pneumologico, non risultano, tuttavia, accessi tracciati al Pronto Soccorso del Maggiore.
La signora veniva accolta e presa in carico, invece, alle ore 17.16, dal Pronto Soccorso dell’Ospedale di Vergato, al quale si era rivolta spontaneamente. Dopo una prima valutazione diagnostica d’urgenza la signora veniva trasferita un ambulanza e automedica 118 al Pronto Soccorso dell’Ospedale Maggiore, dove giungeva alle ore 19.22.