Circa sessanta Uffici di Prossimità realizzati in Emilia-Romagna, distribuiti in tutto il territorio regionale. Si tratta di un progetto del Ministero della Giustizia che prevede la creazione di una rete nazionale di punti servizio che consentirà ai cittadini di non recarsi più nei tribunali per tutte le pratiche che non necessitano dell’assistenza di un legale. Con considerevoli vantaggi per quanti risiedono in territori periferici e, dunque, hanno difficoltà ad accedere agli uffici giudiziari.
La novità è stata illustrata oggi in Regione, a Bologna, in occasione della firma del Patto regionale “Per una giustizia più efficiente, integrata, digitale e vicina ai cittadini”. Il progetto, di cui l’Emilia-Romagna è prima firmataria in Italia, è finanziato nell’ambito del Piano operativo nazionale (Pon) Governance e Capacità Istituzionale 2014-2020, rispetto al quale la Regione stessa ha già manifestato il proprio interesse. All’Emilia-Romagna sarà destinato un budget di oltre 2 milioni 153 mila euro per un periodo di tre anni.
Alla sigla del Patto erano presenti l’assessora al Bilancio e Riordino istituzionale Emma Petitti e il sottosegretario del Ministero della Giustizia Vittorio Ferraresi. Fra gli altri intervenuti il presidente della Corte d’Appello di Bologna Giuseppe Colonna, il procuratore generale della Repubblica Ignazio De Francisci e, per la Regione, il direttore generale Risorse, Europa, Innovazioni e Istituzioni Francesco Raphael Frieri.
Il Patto regionale
Una giustizia più vicina ai cittadini, più efficiente, più integrata e più digitale. È l’obiettivo che si vuole raggiungere con il Patto regionale.
Fra le principali finalità, favorire l’interoperabilità tra i sistemi informativi della giustizia e quelli regionali e territoriali per agevolare l’accesso delle istituzioni e dei cittadini al sistema giudiziario e garantire una più agevole tutela dei diritti; promuovere il coordinamento tra Pubbliche amministrazioni territoriali e sistema giudiziari; sostenere progetti di formazione e ricerca sulla reingegnerizzazione dei processi e sull’organizzazione del sistema giustizia e/o dei flussi amministrativi; supportare i servizi del sistema giudiziario territoriale.
Uffici di Prossimità: compiti e risorse
Il progetto “Uffici di Prossimità” ha una dotazione finanziaria di 34 milioni di euro per l’attivazione delle strutture regionali (allestimento delle sedi, formazione del personale, informatizzazione e comunicazione sul territorio con iniziative). La ripartizione delle risorse regionali è stata definita sulla base di alcuni criteri come la dimensione demografica, l’impatto geografico delle sedi soppresse e le iscrizioni a carico pendente in volontaria giurisdizione.
In questi uffici si potrà, ad esempio, ottenere informazione e consulenza su tutele, curatele e amministrazioni di sostegno; reperire la modulistica adottata negli uffici giudiziari; avere un supporto per preparare per attività che non necessitano l’ausilio di un legale; depositare gli atti per gli uffici giudiziari in via telematica.
Le Regioni avranno un ruolo strategico di coordinamento al fine di un corretto dimensionamento e posizionamento dei presidi che potranno essere ospitati dai Comuni e dalle Unioni dei Comuni individuati a seguito di avviso pubblico di manifestazione di interesse.
“Una giustizia efficiente ed efficace– ha detto l’assessora al Bilancio e Riordino istituzionale Emma Petitti-non è solo un fattore di competitività e attrattività per le imprese e gli investimenti, che è tema di grande interesse per questa Regione che ha messo al centro della propria azione il lavoro. È anche un indicatore dell’equità di opportunità nella comunità regionale e garanzia di tutela dei diritti dei cittadini, del loro benessere, della forza amministrativa delle autonomie locali”.
La centralità della giustizia per l’intero sistema regionale– ha aggiunto Petitti- è resa ancor più evidente dalle tante iniziative che la Regione in questi anni ha promosso e sostenuto in accordo con gli uffici giudiziari, come il progetto Justice-ER e il protocollo per l’assegnazione temporanea del personale regionale rinnovato lo scorso settembre. Tante iniziative che oggi trovano la loro cornice in questo importante Patto”.
“Si tratta di un importante passo sulla strada di maggiori servizi ai cittadini. Questi uffici daranno più informazioni ma anche un sostegno tecnologico a quanti abbiano difficoltà di accesso alle strutture giudiziarie. L’Emilia-Romagna è la prima Regione che firma un Patto che segna l’avvio definitivo di queste nuove realtà”, ha commentato il sottosegretario Vittorio Ferraresi. Per Giuseppe Colonna “Regione e Ministero sono stati un prezioso punto di riferimento in questo progetto”, mentre Ignazio De Francisci ha ringraziato la Regione “per quanto è stato fatto in questi anni a favore della giustizia in Emilia-Romagna”.