L’Anello della viabilità per distribuire il traffico veicolare in ingresso, le Dorsali per l’attraversamento ciclabile della città, i Varchi per una dotazione ecologica e di welfare, la Trama per migliorare l’abitabilità. Sono un esempio degli indirizzi, in questo caso sotto forma di schemi di assetto, individuati per il nuovo Piano urbanistico generale di Modena in corso di definizione e descritti nel documento approvato dal Consiglio comunale giovedì 21 febbraio che va a completare (non a caso si chiama allegato A Volume II) il provvedimento approvato lo scorso dicembre.
Con l’ok a quella delibera si era deciso che nella programmazione transitoria verso l’adeguamento degli strumenti urbanistici alla nuova legge regionale, attuata con l’avviso pubblico, sarebbero entrate autorizzazioni per nuove urbanizzazioni residenziali limitate a circa 4 ettari di territorio e 267 alloggi (ammettendo solo 20 delle 41 domande presentate), mentre il nuovo provvedimento “fornisce la chiave di lettura del metodo con cui il Comune procede verso il Pug e offre il resoconto dell’attività di indagine per il quadro conoscitivo”. Lo ha spiegato l’assessora all’Urbanistica Anna Maria Vandelli illustrando la delibera e sottolineando come i dati e le analisi, frutto del lavoro svolto dal comitato scientifico coordinato dal Politecnico di Milano, siano la base “di una riflessione sulla città: la qualità e le criticità che esprime, com’è composta la nostra comunità, in che direzione vogliamo orientare lo sviluppo”.
Il provvedimento è stato approvato con il voto della maggioranza (Pd e Sum); contrari Forza Italia e Modena Volta pagina; astenuto il Movimento 5 Stelle. E’ stato approvato anche un ordine del giorno proposto dal Pd e votato anche da Sum e Modena Volta pagina (voto contrario di FI, astensione per M5s).
La delibera ribadisce le scelte programmatiche già assunte che anticipano gli interventi del Pug, “un progetto teso all’ammodernamento e al rinnovamento dell’esistente, al contempo segnando una effettiva svolta per il tema del consumo di territorio, che proponga nuovi equilibri tra consumi e risorse disponibili”.
In particolare, si sottolineano le azioni di recupero dell’esistente, come il progetto Periferie per l’area nord che valorizza lo spazio pubblico e la socialità della zona, il recupero dell’ex Amcm come Parco della creatività, le riqualificazioni in centro storico, la riorganizzazione del complesso dell’ex Ospedale Sant’Agostino e del Palazzo dei Musei-Ex Ospedale Estense come Polo culturale.
Si mettono in evidenza, per esempio, anche le azioni di sostegno all’investimento privato indirizzato verso il recupero dei contenitori dismessi e la rigenerazione dell’esistente attraverso le procedure semplificate “sblocca Modena”, l’incentivo agli investimenti pubblici e privati per favorire il sistema economico locale attraverso le semplificazioni procedurali per le aziende già insediate che pongono l’esigenza di ampliamenti o di riorganizzazione degli spazi funzionale alla riorganizzazione dei processi produttivi, la programmazione settoriale indirizzata al recupero, come per alcuni interventi di riorganizzazione e ammodernamento della rete commerciale.
“Sulla base di questo documento che delinea opportunità e cambiamenti per la città del futuro – ha annunciato l’assessora Vandelli – avvieremo il percorso per tradurre questi indirizzi in progetti, confrontandoci con i cittadini e i soggetti del territorio. Un Piano deve guardare all’eredità che ci è consegnata e consegnare alle generazioni che verranno una città ancora più attrattiva, sostenibile e inclusiva”.
Si riqualifica un immobile grazie allo “Sblocca Modena”
A piano terra il cambio di destinazione d’uso da abitazione a negozio, ampliando quindi l’area destinata a uffici commerciali di un’agenzia di onoranze funebri già esistente, la conferma di un alloggio al primo piano e la realizzazione di una nuova abitazione nel sottotetto. Sono gli elementi principali della riqualificazione di un immobile in via Del Pozzo a Modena che, a parità di volumetrie e senza aumenti di superficie coperta, prevede anche interventi di efficientamento energetico e miglioramento sismico.
Il provvedimento, illustrato dall’assessora all’Urbanistica Anna Maria Vandelli, è stato approvato dal Consiglio comunale nella seduta di giovedì 21 febbraio con il voto di Pd, Sum, Movimento 5 Stelle e Forza Italia. Non ha partecipato al voto il consigliere di Sum Paolo Trande.
Il percorso per la deroga agli strumenti urbanistici si è svolto con la procedura semplificata prevista dal documento d’indirizzo “Sblocca Modena – Riqualificazione e riuso per l’occupazione” nel rispetto delle norme igieniche, sanitarie e di sicurezza.
Il contributo straordinario previsto per il cambio di destinazione d’uso è di 53 mila euro, cifra che si aggiunge ai contributi di costruzione previsti per legge. La ristrutturazione del fabbricato avverrà con una particolare attenzione all’uso dei materiali di finitura e anche l’area cortiliva sarà oggetto di riordino e sistemazione in una zona a forte rischio di degrado. In programma anche un intervento per il superamento di barriere architettoniche.