Una notizia di grande importanza è arrivata nei giorni scorsi a livello nazionale, con ricadute di rilievo anche per il territorio dell’Appennino Reggiano. L’Unione Europea infatti ha approvato l’introduzione di una riserva del 5% sui finanziamenti Fesr, nel Regolamento 2020 – 2027, che sarà dedicata alle Aree Interne. Si tratta di fondi per 1,5 miliardi. L’approvazione definitiva è attesa all’inizio di marzo, ma c’è già stata l’approvazione a larga maggioranza nella Commissione per lo Sviluppo regionale. Una novità che viene accolta con grande favore dal Presidente dell’Unione Appennino e Sindaco di Castelnovo Monti, Enrico Bini: “L’arrivo di queste nuove risorse è davvero una notizia importante, come è stato sottolineato nell’annunciarla anche dal Presidente del Consiglio nazionale Anci Enzo Bianco. L’Appennino reggiano al momento è l’esperienza più avanzata nella Regione Emilia-Romagna per quanto riguarda la Strategia Nazionale Aree Interne: la firma a fine 2018 dell’Accordo di Programma Quadro significa il finanziamento per 28 milioni di euro delle azioni programmate nei prossimi 3 anni, su un’ampio ventaglio di settori che vanno dall’agricoltura, con particolare attenzione alla valorizzazione del Parmigiano-Reggiano di Montagna, ai servizi e in particolare la salute, dalla mobilità alle scuole e alla formazione, per dare nuove opportunità ai giovani e alle famiglie così da restare in Appennino o se possibile scegliere di trasferirsi qui. Questi fondi ulteriori messi a disposizione dall’UE potranno significare che nei prossimi anni queste risorse potranno essere rinnovate e diventare sistematiche. L’indicazione dell’UE per questi nuovi fondi messi a disposizione è di un loro utilizzo per incrementare l’efficienza delle pubbliche amministrazioni locali, per migliorare i servizi alla cittadinanza e al territorio, e vengono inoltre introdotti meccanismi di maggiore flessibilità. L’Europa di fatto ha scelto di sostenere e premiare la Strategia Nazionale Aree Interne, mostrando attenzione per quei territori periferici che si trovano a lottare contro lo spopolamento, condividendo l’obiettivo della Snai di accrescere la qualità di vita nei piccoli comuni, facilitando il mantenimento di servizi sanitari, scolastici, legati alla mobilità e all’occupazione, in grado di arginare tale fenomeno, così come lo sarebbe l’ipotesi di fiscalità agevolata per le attività produttive nelle aree montane su cui si deve continuare a lavorare. Su questi aspetti sottoscrivo in toto l’intervento di Massimo Castelli, sindaco di Cerignale (PC) e coordinatore Anci, venerdì alla Camera nel corso dell’incontro con il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte: è fondamentale mettere in collegamento l’Italia più avanzata con l’Italia delle aree interne, delle difficoltà e della marginalità. Nel 2017 era stata proposta una legge molto importante sui piccoli comuni, che è ancora ferma e inattuata. Si deve portare avanti, e il tema dell’equilibrio demografico deve diventare strategico nell’agenda del governo”.
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