Il sale è un killer silenzioso. Le statistiche italiane dicono che il consumo medio giornaliero è pari a 10 grammi laddove il limite raccomandato dall’Organizzazione mondiale della Sanità (OMS) è esattamente della metà (circa un cucchiaino di caffè).
Sensibilizzare sull’importanza di mangiare cibi meno salati è, ancora una volta, l’obiettivo della 13a edizione della Settimana mondiale per la riduzione del consumo di sale che inizia oggi e si concluderà domenica 10 marzo. All’iniziativa promossa dal WASH – World Action on Salt &Health – aderiscono la Regione Emilia Romagna e l’Ausl IRCCS di Reggio Emilia.
Un consumo improprio di sale comporta aumento della pressione arteriosa e conseguente incremento del rischio di gravi patologie cardiovascolari correlate all’ipertensione, quali infarto del miocardio e ictus cerebrale. È associato, inoltre, a malattie cronico‐degenerative quali i tumori dell’apparato digerente, in particolare dello stomaco, l’osteoporosi e la malattia renale cronica.
La campagna di quest’anno è dedicata, in particolare, all’età evolutiva e al contenuto di sale nei pasti, a casa come nella ristorazione collettiva. E si aggiunge un’importante novità, in quanto l’attenzione si estende alla riduzione del consumo di zuccheri, fondamentale per la lotta all’obesità.
In considerazione dell’intensa attività di sorveglianza e prevenzione svolta negli anni, l’Ausl di Reggio Emilia è stata scelta dall’Istituto superiore di sanità tra le sedi nelle quali svolgere un’indagine promossa dal Ministero della Salute nell’ambito del Programma nazionale “Guadagnare salute”. Lo scopo è valutare la prevalenza di fattori di rischio per le malattie croniche non trasmissibili, come ipertensione arteriosa e obesità, e individuare strategie di prevenzione, diagnosi e assistenza.
Nei prossimi giorni, uomini e donne di età compresa fra i 35 e i 74 anni, selezionati casualmente tra i residenti del Comuni della provincia, riceveranno una lettera d’invito a partecipare all’indagine. In caso di adesione saranno sottoposti gratuitamente a esami sulla condizione fisica e a questionari sugli stili di vita.
“L’iniziativa – spiega Cristina Marchesi, direttore sanitario dell’Azienda USL di Reggio Emilia – riveste grande importanza ai fini della prevenzione e della ricerca in ambiti quali sono quelli delle malattie croniche che presentano un’importante incidenza sul sistema sanitario nazionale e in termini di salute pubblica. Ringrazio, pertanto, l’Istituto Superiore di Sanità, che ha voluto inserire il nostro territorio tra quelli interessati dall’indagine e invito i cittadini selezionati ad aderire, per contribuire a contrastare patologie rischiose che hanno importanti ricadute sulla qualità di vita”.
Per approfondimenti: http://www.worldactiononsalt.com/awarenessweek/index.html