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Modena, cimiteri: ripensare funzioni e rapporti con città che cambia

“Per sviluppare idee e nuove funzioni per portare avantio il cimitero di Rossi e Braghieri, così come per valorizzare il cimitero del Costa, l’ebraico e i frazionali, occorre interpretare i profondi mutamenti demografici e culturali dei nostri giorni”.

Lo ha detto il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli, concludendo i lavori del convegno /seminario “La città dei morti e la città dei vivi”, organizzato dall’Ufficio comunale ricerche e documentazione storia urbana, coordinato da Catia Mazzeri, che si è svolto giovedì 21 marzo al Laboratorio urbano aperto di Modena.

Vi hanno preso parte Gianpietro Cavazza, vicesindaco e assessore alla Cultura, che ha sottolineato l’importanza dei mutamenti culturali; Ludovica Carla Ferrari, assessora ai Servizi cimiteriali, oltre che a Turismo e promozione della città, che ha illustrato dati e tendenze suggerendo la possibilità di una valorizzazione anche turistica legata ai cimiteri; l’architetto Gianni Braghieri con un intervento sul nuovo cimitero di San Cataldo a 50 anni dal progetto; Davide Sisto, docente di filosofia a Torino con la relazione “La morte, il lutto, la memoria e l’immortalità nell’epoca contemporanea”; Giovanni Leoni, docente di storia dell’architettura a Bologna, su “Un’icona dell’architettura contemporanea” e Laura Ricci, docente di Urbanistica alla Sapienza di Roma sul tema “Città pubblica e rigenerazione urbana, il ruolo degli spazi cimiteriali”. Nell’occasione è stata presentata in anteprima la “Macchina Modenese”, opera realizzata su progetto di Aldo Rossi nel 1983, sintesi della sua grammatica architettonica con chiari riferimenti al cimitero, riallestita all’ex Aem.

“I tempi cambiano. Ragionare, come intendiamo fare a Modena, di un piano per i cimiteri – ha detto il sindaco – significa immaginare nuove funzioni comprendendo come cambia la comunità. Nel rapporto con la morte, nei riti e nei modi del commiato e del ricordo, a partire dall’aumento costante delle cremazioni. Vuol dire affrontare un tema complesso, tra cultura, società, rigenerazione urbana”.

Al convegno, promosso dal Comune col sostegno di Fondazione Cassa di risparmio di Modena, a partire da considerazioni che hanno affrontato il tema da diverse angolature, si è riflettuto anche sul nuovo cimitero di San Cataldo progettato da Aldo Rossi e Gianni Braghieri.

“Come Amministrazione – ha detto in proposito il sindaco – da un lato abbiamo deciso di procedere con azioni di valorizzazione del cimitero monumentale del Costa, dall’altro del cimitero ebraico, quindi, aldilà dell’esigenza di loculi che non c’è, provare a capire dove possiamo arrivare con le poche risorse disponibili, a dare un senso compiuto a un progetto che va valorizzato in quanto icona di un tempo e opera tecnico – artistica di grande prestigio riconosciuta a livello internazionale”.

Per riuscirci, ha spiegato Muzzarelli, serve programmare con visione complessiva anche rispetto ai regolamenti, come in un piano regolatore dei cimiteri. E, in collaborazione con Braghieri con il quale si è avviato un dialogo, occorre capire cosa si può fare per rendere fruibile e utilizzabile quel progetto anche con nuove funzionalità che corrispondano alle mutate esigenze dei cittadini. Questo in un contesto nuovo anche sotto il profilo urbanistico, perché, dopo lo spostamento della ferrovia storica, sta nascendo la Diagonale, un polmone verde e di ecomobilità dal quale si avrà un accesso di qualità ai grandi cimiteri cittadini. Per portare avanti il progetto Rossi – Braghieri, ha infine ribadito il sindaco, resta comunque indispensabile ragionare di nuove funzioni in un quadro generale e in sintonia con le profonde trasformazioni sociali del nostro tempo in prospettiva futura.

















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