“L’Hospice, struttura sanitaria atta ad ospitare ed accompagnare i pazienti e le loro famiglie nell’ultimo tratto della loro vita, oltre ad essere una esigenza sacrosanta per i cittadini dei Distretti di Carpi e Mirandola, è un’opera di grande portato etico, indispensabile a dare dignità alle persone colpite da malattie terminali. Purtroppo tra Carpi e Mirandola si registrano un migliaio di nuovi casi di tumore all’anno e i decessi sono intorno al 50%.
Eppure negli ultimi giorni si hanno notizie di perplessità, dubbi, richieste di chiarimenti che fanno temere per l’investimento economico necessario di un’opera che dovrebbe essere realizzata il più presto possibile”.
“In particolare la Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi non ha messo nel Bilancio 2019 il milione di euro che era stato indicato come contributo di partecipazione al progetto. La Fondazione Cassa di Risparmio di Mirandola invece ha già destinato una somma equivalente, su un costo complessivo previsto intorno ai 4 milioni.
ASP Area Nord ha stanziato 500.000 euro e l’Amo di Carpi e Mirandola 400.000 euro.
Naturalmente servono altre risorse e infatti è in corso una raccolta fondi e sono stati attivati contatti con potenziali “grandi donatori” per completare il finanziamento al 100%.
Da parte del Comune di San Possidonio c’è l’impegno a garantire le opere complementari relative all’area verde.
Parliamo di una struttura, una delle prime in Provincia di Modena, di 14 posti letto che dovrebbe sorgere nell’area cosiddetta “ Fornaci di Budrighello” a San Possidonio, in zona baricentrica tra i due distretti, e per la quale il progetto si trova in fase molto avanzata.
A questo punto però nessuno può sottrarsi e come Cgil dei distretti di Carpi e Mirandola siamo fiduciosi che una realtà importante come la Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi, sarà orgogliosa di essere parte fondamentale di un progetto di così grande valore.
Non può sfuggire neppure il significato che il completamento di questa opera assume nella rete provinciale assistenziale, ad integrazione dell’Ospedale, dell’Osco, della Casa della Salute e dei Servizi territoriali, che come è noto oggi fanno molta fatica a rispondere al bisogno di presa in carico di queste persone.
Con questo obiettivo la Cgil intende difendere il diritto ad essere presi in carico anche nel fine vita. Un impegno che riguarda tutti, anche quelli che la medicina non è in grado di guarire. Prendersi cura significa dare sollievo al dolore fisico, alla sofferenza psicologica e spirituale, cercare di garantire la migliore qualità di vita possibile, in strutture da dedicare ad ammalati che, per diverse ragioni, non possono restare nelle loro case. L’hospice è una di queste strutture: un luogo di accoglienza, ricovero e cura che vuole essere confortevole e rispettoso delle esigenze degli ammalati e dei loro cari.
La Cgil è al fianco dei cittadini, raccogliendo ogni giorno le loro richieste come ad esempio è emerso durante l’iniziativa pubblica recentemente promossa dalla Cgil Area Nord e proprio per questo motivo sollecitiamo tutte le istituzioni, la Regione, l’Azienda Sanitaria e i Comuni interessati a fare la propria parte per rafforzare l’offerta sanitaria territoriale, consolidando e sviluppando i risultati fin qui raggiunti, per dare anche il giusto valore agli investimenti economici previsti nella pianificazione sanitaria adotta di recente dalla Conferenza Territoriale Socio Sanitaria provinciale”.
(Cgil Carpi-Mirandola)