Ogni anno in provincia di Modena oltre tremila persone devono affrontare il percorso di rivalutazione della patente per guida in stato di ebbrezza e più di 500 per guida sotto effetto di sostanze psicoattive illegali. Sono numeri rilevanti quelli dell’attività 2018 della Commissione Medica Locale e del servizio Dipendenze patologiche dell’Azienda USL di Modena, che mostrano come sia prioritario ridurre il numero di consumatori di alcol in situazioni di rischio e di persone che guidano in stato di ebbrezza.
“Alcol e guida” è il tema della campagna informativa 2019 dell’Azienda USL di Modena in occasione del mese di aprile dedicato alla prevenzione alcologica, con lo slogan “La vita vale più di un bicchiere”. Il target di riferimento è rappresentato dai giovani e adulti tra i 25 e i 44 anni, maggiormente coinvolti dal fenomeno.
“Anche per un singolo e occasionale episodio di consumo l’alcol può esporre al rischio di incidenti stradali – spiega Claudio Annovi, responsabile del Progetto alcologico dell’Ausl di Modena –. Ciò a causa degli effetti che determina sulle condizioni psicofisiche e sulle prestazioni di chi si pone alla guida di un veicolo: riduzione della facoltà visiva e dell’ampiezza della visione laterale; sonnolenza, diminuzione dell’attenzione e della concentrazione; difficoltà di coordinazione dei movimenti e di aumento dei tempi di reazione; riduzione della capacità di giudizio con sottovalutazione dei rischi”.
Sono 7.536 i conducenti che, dal 2007 a oggi, hanno partecipato ai 392 corsi organizzati dai Servizi Dipendenze patologiche dell’Ausl per violazione dell’articolo 186 del Codice della Strada, che vieta la guida in stato di ebbrezza. Dal 2014 a oggi i professionisti dell’Azienda sanitaria hanno inoltre condotto 48 corsi motivazionali di 10 ore ciascuno, coinvolgendo 511 conducenti con almeno due episodi di infrazione accertata di guida in stato di ebbrezza. Centinaia i conducenti con quadri clinici di alcoldipendenza inviati dalla Commissione Medica Locale e seguiti dai servizi territoriali con trattamenti integrati di lungo periodo.
La campagna sarà attiva anche sui social network e prevede una serie di eventi nei singoli distretti a cura dei centri alcologici, in collaborazione con numerosi partner che contribuiranno alla sua diffusione sul territorio. Alla pagina www.ausl.mo.it/alcol i materiali della campagna e le iniziative nei distretti sanitari della Provincia.
In provincia di Modena 26mila persone hanno guidato sotto l’effetto di alcol
I rischi della guida in stato di ebbrezza sono altissimi: nell’Unione Europea, nel 2017 le vittime di incidenti stradali sono state 25.250, di cui 3378 in Italia. Sempre nel nostro Paese si sono registrati 174.933 incidenti stradali con lesioni a persone. L’Istituto Superiore di Sanità stima che gli incidenti stradali alcol-correlati siano pari al 30% del totale mentre secondo la Commissione europea il 25% di tutti i decessi stradali nell’UE hanno un nesso con il consumo/abuso di alcol.
Lo Studio di sorveglianza Passi (dati 2013-17, riferiti alla fascia d’età tra i 18 e i 69 anni residente in provincia di Modena) ha evidenziato che il 5,6% dei intervistati dichiarava di aver guidato almeno una volta nell’ultimo mese sotto effetto dell’alcol, (cioè dopo aver consumato nell’ora precedente almeno due unità alcoliche); questa stima corrisponde a oltre 26mila persone in provincia. Una percentuale simile al valore regionale (5,5%) e superiore a quello nazionale (4%).
Il 39% ha riferito un controllo nell’ultimo anno da parte delle Forze dell’ordine, dato in linea con quello regionale (41%) e statisticamente superiore a quello nazionale (31%). Il controllo con etilotest è più frequente tra i giovani (si passa dal 14,1% dei 18-24enni al 2,7% dei 50-69enni) e tra gli uomini (8,4% rispetto al 2,4% delle donne).
I partner
L’iniziativa, organizzata dall’Ausl di Modena e sostenuta dalla Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria, è realizzata insieme ai MMG e ai PLS e alle associazioni: Al-ANON – Familiari di Alcolisti; AA – Alcolisti Anonimi; CAT – Club Alcologici Territoriali. Collaborano alla campagna: A.I.O.P. (Associazione Italiana Ospedalità Privata) Emilia-Romagna.