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Alleggerisce conto di chi vende online con il falso codice della gratuita spedizione: denunciato

Andando in controtendenza alla classica truffa online, che vede l’acquirente essere truffato dal venditore che una volta intascati i soldi non spedisce quanto acquistato, questa volta ad essere rimasto vittima della truffa è stata la venditrice ovvero una 40enne residente a Rubiera che su un noto sito di annunci aveva pubblicato l’inserzione relativa alla vendita di un tavolo e 6 sedie in legno. Infatti dopo essere stato contatto dal un ipotetico acquirente, che per l’acquisto ha preteso il nuovo metodo della spedizione gratuita, si è vista il conto prosciugato di ben 800 euro.

L’operazione era infatti possibile solo attraverso il bancomat inserendo un codice fornito dall’acquirente che sarebbe poi servito ad ottenere la spedizione gratuita di quanto acquistato. Un preteso ovviamente per raggirare la venditrice. Infatti in costante contatto telefonico con l’acquirente la malcapitata 40enne terminata l’operazione e inserito il codice 400 suggeritogli dall’acquirente, riceveva una ricevuta dalla quale emergeva che con il suo bancomat aveva ricaricato, per 400 euro, una carta prepagata.

Rassicurata dall’interlocutore che ammetteva l’errore veniva invitata a ripetere la stessa operazione vedendosi addebitare ulteriori 400 euro. A questo punto non riceveva più alcuna rassicurazione avendo il falso acquirente chiuso la conversazione. Materializzato di essere rimasta vittima di una truffa la 40enne si rivolgeva ai carabinieri della stazione di Rubiera formalizzando la relativa denuncia per truffa. I carabinieri di Rubiera raccolta la denuncia avviavano le indagini.

Dopo una serie di riscontri tra l’utenza telefonica dove veniva intavolata la trattativa e dove venivano date le indicazioni per il prelievo del contante, la carta prepagata dove erano stati versati i soldi i carabinieri catalizzavano le attenzioni investigative su un 47enne napoletano nei confronti del quale venivano acquisiti incontrovertibili elementi di responsabilità in ordine al reato di truffa in concorso per la cui ipotesi di reato veniva denunciato.

















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