La follia a 360 gradi: da quella dell’attualità a quella del “buttarsi”, una follia ricca di simboli dell’inconscio, con grandi occhi che guardano dentro l’anima e una pancia che li contiene. E’ così che l’artista Gea Zoda – figlia dell’incisora e pittriceAndreina Bertelli e del pittoreItalo Zoda frequentatori, tra gli altri, di Renato Guttuso, Leonardo Sciascia e Dacia Maraini – ha immaginato il manifesto 2019 del Festival della Fiaba diretto da Nicoletta Giberti e pensato per un pubblico adulto.
È infatti la “Follia” il filo conduttore della sesta edizione del Festival, che per l’artista si concretizza e prende forma in una figura archetipica che omaggia l’inconscio collettivo e si abbandona a un ordine non razionale. In tanti, appassionati e curiosi, hanno partecipato alla presentazione della sua opera.
“Il tema dell’edizione di quest’anno è stato per me detonante – spiega Gea Zoda – facendosi largo tra i pensieri più profondi in modo dirompente e attingendo a piene mani dal mio inconscio con una forza inaspettata. Immagini, simboli, pensieri sono affioranti dalle profondità del mio “mare” interno, disponendosi sulla superficie secondo un ordine e una forma a cui non ho potuto sottrarmi. Ed è così che, oltre al manifesto, sono emerse le idee che hanno dato luogo alla serie di disegni, realizzati a china, che verranno mostrati, in modo assolutamente originale e “folle” al Festival della fiaba, in una performance itinerante per uno spettatore alla volta”.
Il Festival della Fiaba nasce da un progetto di Nicoletta Giberti che da anni indaga attraverso linguaggi eterogenei il genere “Fiaba” con uno sguardo ampio e profondo: la sesta edizione, dedicata alla “Follia”, sarà dal 14 al 16 giugno al Filatoio e in varie location nel Quartiere adiacente al Museo casa Enzo Ferrari, vicino al centro storico di Modena.