Le analisi di laboratorio effettuate in autocontrollo, su campioni di acqua prelevati dall’impianto idrico installato in una struttura per anziani della Val d’Enza avevano 3 casi di rilevata positività al batterio della legionella “pneuophila siero gruppo 2 – 14”. Nonostante gli esiti delle analisi è stato omesso di applicare i principi di buona prassi microbiologica non essendo state adottate le misure preventive e protettive che l’esito delle analisi avrebbero richiesto.
Per questo motivo con l’accusa di non aver attuato le dovute misure tecniche, organizzative e procedurali, per evitare ogni esposizione dei lavoratori ad agenti biologici i carabinieri del Nucleo Antisofisticazione e Sanità di Parma hanno denunciato alla Procura della repubblica presso il Tribunale di Reggio Emilia la responsabile di una struttura protetta per anziani dell’Val d’Enza, identificata in una 65enne reggiana.
I Carabinieri del NAS di Parma, nell’ambito dei servizi rivolti a garantire la sicurezza igienico sanitaria hanno proceduto al controllo di una struttura per anziani della Val d’Enza con il fine precipuo di assicurare il rispetto delle norme igienico-sanitarie ed amministrative. Nel corso dei controlli sono stati rilevate omissioni nell’applicazione dei principi di buona prassi microbiologica per non aver adottato le misure protettive e preventive in relazione a tre casi di positività al batterio della legionella “pneuophila siero gruppo 2 – 14”, accertati dalle analisi di laboratorio effettuate in autocontrollo, su campioni di acqua prelevati dall’impianto idrico istallato nella struttura socio assistenziale oggetto dei controlli. Per questo motivo la responsabile della struttura è stata denunciata.