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Grande soddisfazione per il restauro del Torrazzo di Bagnolo in Piano

Un Torrazzo “nuovo” svetta su Bagnolo in Piano. Nei giorni scorsi sono state infatti rimosse le impalcature dopo l’intervento di riqualificazione che era partito in febbraio, e il risultato è davvero notevole: i lavori hanno restituito l’antico splendore al monumento simbolo di Bagnolo in Piano, strettamente legato all’identità del paese e del territorio, per le sue origini medievali, e perchè testimone dell’eccidio di dieci antifascisti bagnolesi nel 1945.

Afferma la Sindaca di Bagnolo, Paola Casali: “Provo una grande gioia e anche una certa commozione nel vedere il risultato di questo intervento, che ha visto una compartecipazione di tante imprese del territorio, a significare il legame speciale che c’è tra la comunità e questo monumento. Anche il Sovrintenedente ai beni artistici ed architettonici Andrea Capelli ci ha fatto i complimenti per la realizzazione e per la bellezza del risultato. Rinnovo il ringraziamento mio e dell’Amministrazione comunale, che sarà anche testimoniato da una targa apposta presso il Torrazzo, alle imprese che hanno sostenuto il primo lotto con erogazioni liberali, nell’ambito del portale nazionale Art Bonus, mentre il secondo lotto è stato sostenuto con fondi comunali, comprese le spese per il ponteggio”. Le imprese che hanno sostenuto il restauro sono Emak, Mini Motor Mechatronic solution, Cavalca Autogru, Andria Cooperativa Scrl, Farmacia Comunale di Bagnolo, Ognibene Power, Reggiana Gourmet, FM Metal Fasteners Group e Alubel.

Azioni di restauro del Torrazzo erano già state condotte a più riprese negli anni, a partire dal 1985 per garantirne il consolidamento strutturale, a seguito dei danni causati da un fulmine e dagli eventi sismici del 1996 e del 2000. Nel 1985 era stato asportato l’intonaco dalla costruzione medievale ripristinando il mattone faccia a vista, tipico dell’architettura fortificata medievale reggiana. L’intervento ha visto un restauro conservativo e il ripristino di parti ammalorate sulla cupola e le celle campanarie, poi la pulitura del tessuto murario da depositi e incrostazioni, così da ridare omogeneità cromatica alla superficie, e la seguente applicazione di un trattamento in grado di proteggere meglio i muri dagli elementi atmosferici.

La storia del Torrazzo

La Torre Civica di Piazza Garibaldi, per tutti a Bagnolo semplicemente “Il Torrazzo”, è l’unica testimonianza sopravvissuta dell’antico castello di origine medievale, del quale costituiva la torre d’angolo di nord-est. Il Castello figura già documentato fin dal 946: si sviluppava su una vasta area quadrangolare, comprendendo al suo interno ilTorrazzo, la Rocca e le Scuderie, ma a seguito di un incendio nel XII secolo venne quasi completamente distrutto. È sotto la dinastia dei Gonzaga che nel 1354 il Castello ritrova nuovo splendore attraverso la riedificazione con materiale recuperato da altre rovine. Alla fine del ‘600 il Torrazzo viene trasformato da torre difensiva a torre campanaria, mediante una sopraelevazione con la costruzione di un tamburo ottagonale sul quale si innesta la cupola, anch’essa ottagonale, conclusa da una finta lanterna e il collocamento del grande orologio. Con la guerra di Successione Spagnola il Castello viene nuovamente distrutto. Nel 1702, infatti, le truppe francesi saccheggiano il borgo e distruggono la rocca appiccando un incendio. Successivamente, nel 1728, il feudo passa prima nelle mani di Carlo IV e poi al duca Rinaldo d’Este. Il Torrazzo diventa nuovamente testimone della storia durante la seconda guerra mondiale quando, il 14 febbraio 1945, vennero fucilati ai suoi piedi dieci membri della resistenza: proprio nei giorni scorsi si è svolta la commemorazione di quell’eccidio, ancora così vivo nella memoria collettiva bagnolese. Anche per questo ai lavori in corso viene attribuita dai cittadini grande attenzione, per il legame molto forte che viene avvertito verso questo edificio storico.

















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