Il Comune di Bologna ha deciso di non avvalersi della possibilità di introdurre la definizione agevolata dei crediti comunali oggetto di ingiunzione, secondo quanto stabilito dall’articolo 15 del Decreto Crescita entrato in vigore il 1° maggio 2019. La decisione è contenuta nella delibera approvata nell’ultima riunione di Giunta ed è “in linea con quanto già precedentemente deliberato in relazione ad analogo strumento di condono”.
Per la Giunta non è opportuno esercitare questa facoltà, perché rischia di provocare disparità verso i cittadini che hanno pagato puntualmente i crediti che diventano oggetto di ingiunzione.
L’attività di riscossione (anche coattiva) è portata avanti con efficacia ed efficienza e introdurre questa forma per sanare le pendenze produrrebbe sicuramente effetti negativi, disincentivando i pagamenti. Un’altra delle motivazioni che ha portato l’amministrazione bolognese a non avvalersi della “definizione agevolata” è quella relativa alle ricadute operative legate all’introduzione di questa misura che rischiano di essere gravose dal punto di vista amministrativo e di contrastare invece con il principio della semplificazione amministrativa.
“Il rapporto tra cittadini e Comune è un rapporto di fiducia che si basa su regole certe – sottolinea l’assessore al Bilancio e Finanze Davide Conte -. Ecco perché non si può aderire al condono proposto dal governo: il governo del cambiamento cambia le regole del gioco, premiando chi non ha pagato e danneggiando chi ha fatto le cose per bene, pagando nei tempi e nei modi giusti. Il contrario di quello che cerchiamo di fare a Bologna con regole più chiare, un’attenzione all’informazione corretta e una cura particolare di quanti si trovano in una reale difficoltà a pagare”.