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Ricette false per medicinale stupefacente: i N.A.S. denunciano 60enne reggiana

Prescrizioni fai da te con l’utilizzo di ricette false di buona fatture ottenute attraverso la scannerizzazione di una ricetta genuina. Grazie a questo escamotage una 60enne reggiana riusciva ad ottenere farmaci stupefacenti contenenti principio attivo “Oxicodone cloridrato” inserito nella tabella dei medicinali ad azione stupefacente inserito nella tabella del D.P.R. 309/1990. A scoprirlo i carabinieri del Nucleo Antisofisticazione e Sanità di Parma che con l’accusa di falsità materiale commessa da privato hanno denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Emilia una 60enne incensurata di Reggio Emilia.

L’attività è stata resa possibile attraverso i controlli di natura sanitaria eseguiti dai carabinieri del NAS in una farmacia cittadina dove i militari avevano modo di rinvenire alcune prescrizioni mediche risultate essere falsificate. Da qui, grazie anche alla collaborazione con il personale della farmacia, risultato del tutto estraneo ai fatti, i carabinieri del NAS riuscivano a identificare la paziente nei cui confronti convergevano le attenzioni investigative degli operanti.

Gli ulteriori accertamenti investigativi dei carabinieri consentivano di raccogliere ulteriori elementi di responsabilità a carico della 60enne in ordine all’acquisto mediante consegna al personale della farmacia oggetto dei controlli delle prescrizioni falsificate di più confezioni di specialità medicinale stupefacente contenente il principio attivo “Oxicodone cloridrato” inserito nella tabella dei medicinali ad azione stupefacente inserito nella tabella del D.P.R. 309/1990.

Nel corso delle perquisizione effettuata presso l’abitazione della donna i carabinieri del NAS rinvenivano e sequestravano ulteriori 3 prescrizioni mediche di cui due falsificate poiché palesemente riprodotte mediante scansione della ricetta originale in analogia a quelle rinvenute nella farmacia oggetto dell’ispezione sanitaria. Alla luce di quanto accertato la 60enne veniva denunciata alla Procura reggiana in ordine al citato riferimento normativo violato.

















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