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L’Emilia-Romagna diventa Data Valley internazionale: al Tecnopolo di Bologna arriva il nuovo supercomputer europeo

Un nuovo supercomputer da 120 milioni di euro sta per arrivare al Tecnopolo di Bologna. E’ stato scelto ieri in Lussemburgo proprio il progetto candidato dal Cineca nei mesi scorsi come progetto italiano per l’assegnazione dei supercomputer dell’EuroHPC Joint Undertaking, l’impresa comune europea a supporto di progetti e infrastrutture per il calcolo ad alte prestazioni.

L’Emilia-Romagna, dove già oggi si concentra il 70% della capacita di calcolo e di storage nazionale, con migliaia di ricercatori coinvolti, con questo nuovo supercalcolatore passa dalla 19^ alla 5^ posizione nella classifica mondiale, diventando di fatto la Data Valley europea. Dunque, l’Europa sceglie nuovamente l’Emilia-Romagna, e una infrastruttura, il Tecnopolo di Bologna, dove già arriverà il Data Center del Centro europeo per le previsioni metereologiche di medio termine (Ecmwf), facendone la regione tra le prime potenze mondiali per capacità di calcolo.

Un successo assoluto per Bologna, per l’Emilia-Romagna e per il Paese, frutto anche di una serie di accordi sottoscritti in questi mesi che hanno reso disponibile il Tecnopolo, di proprietà della Regione, quale sede strategica di insediamento  del supercomputer; avviato una collaborazione tra Cineca e Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) ai fini dell’utilizzo e della gestione  del supercomputer e che impegnano il Ministero dell’Istruzione, dell’università e della ricerca scientifica (Miur) a mettere a disposizione ulteriori 120 milioni di euro per sostenerne il costo totale di acquisizione e gestione, per quanto non coperto dal concorso finanziario della Joint Undertaking con risorse dell’Unione europea.
Un traguardo che premia un lavoro di squadra che ha visto il Governo, Miur in primo luogo, svolgere un ruolo fondamentale di sostegno del progetto in sede europea, protagonisti la Regione, gli enti scientifici e di ricerca e il territorio.

“L’Emilia-Romagna pone definitivamente le basi per essere la piattaforma europea e internazionale per lo studio e le applicazioni in materia di Big Data e intelligenza artificiale- commenta il presidente della Regione, Stefano Bonaccini – Una vera e propria Data Valley, con importanti possibilità di sviluppo nei campi industriale, ricerca e sviluppo, scienza della vita, ambientale e della lotta ai cambiamenti climatici. Un risultato che premia gli investimenti di questi anni e le straordinarie capacità maturate dal nostro sistema scientifico, di ricerca e innovazione. Un campo- prosegue- nel quale diversi mesi fa abbiamo avviato il più grande investimento europeo su Big Data e intelligenza artificiale, che fa perno sulla realizzazione a Bologna, nell’area dell’ex Manifattura Tabacchi, del Tecnopolo, insieme a Università e Comune di Bologna. Un investimento valutato in oltre 350 milioni di euro, considerando anche la designazione di oggi come struttura ospitante del supercalcolatore HPC della Joint Undertaking EuroHPC, che ancora di più farà del Tecnopolo di Bologna un grande incubatore di nuova scienza e di nuove imprese”.

“Con questi grandi investimenti l’Emilia-Romagna e il Paese si collocano al vertice del sistema scientifico dell’Unione europea- spiega l’assessore regionale all’Università e Ricerca, Patrizio Bianchi-. Ora diventiamo hub europeo della ricerca che permetterà alle nostre università, ai nostri enti di ricerca e alle nostre imprese, così come alle nostre istituzioni, di poter giocare un ruolo da protagonisti nelle grandi sfide in atto a livello mondiale.  Voglio ringraziare tutti gli scienziati che hanno contribuito a raggiungere questo ulteriore risultato mettendo le loro altissime competenze a servizio della comunità”.

“La nostra regione diventa la piattaforma europea e hub internazionale del digitale- commenta Palma Costi, assessore regionale alle Attività produttive- Un risultato che conferma e qualifica ulteriormente l’attrattività del nostro ecosistema, che ha fatto degli investimenti in Intelligenza Artificiale e Big Data la leva su cui fondare le politiche di innovazione e internazionalizzazione. Abbiamo appena presentato un progetto di legge con l’obiettivo di attrarre ulteriori investimenti pubblici e privati favorendo la creazione di nuove infrastrutture di ricerca e promuovendo accordi nazionali e internazionali in tre ambiti strategici: Big Data, intelligenza artificiale e cambiamento climatico. Una rivoluzione che è già iniziata e in cui siamo entrati da protagonisti”.

Il calcolo ad alte prestazioni è uno strumento essenziale per comprendere e rispondere a grandi sfide scientifiche e sociali. Tra queste, la diagnosi precoce e il trattamento delle malattie, così come lo sviluppo di nuove terapie basate sulla medicina personalizzata e di precisione. Altrettanto importante la previsione e gestione di disastri naturali su vasta scala. Un impatto crescente è previsto anche per il settore industriale, in particolare per le piccole e medie imprese, chiamate oggi, nel pieno della rivoluzione industriale 4.0 basata sulla generazione ed elaborazione di dati, a ripensare tempestivamente e strategicamente il proprio sviluppo competitivo. Il calcolo ad alte prestazioni è essenziale infine per la sicurezza e la difesa nazionali, ad esempio per sviluppare tecnologie di cifratura complesse, per individuare l’origine e rispondere agli attacchi informatici e per dotare la polizia di metodi di indagine scientifica efficienti o per effettuare simulazioni nucleari.

Cos’è e cosa fa EuroHPC
EuroHPC è l’impresa comune che acquisirà, creerà e implementerà in tutta Europa un’infrastruttura di calcolo ad alte prestazioni (HPC) all’avanguardia e sosterrà anche un programma di ricerca e innovazione per sviluppare le tecnologie e le macchine (hardware), nonché le applicazioni (software) destinate ai supercomputer.
Il contributo della Ue a EuroHPC ammonta a circa 486 milioni di euro nell’ambito del quadro finanziario pluriennale attuale, cui corrisponderà un contributo analogo degli Stati membri e dei Paesi associati. Si prevede che entro il 2020 sarà investito in totale un miliardo di euro circa di finanziamenti pubblici, cui si andranno ad aggiungere contributi in natura da parte di privati aderenti all’iniziativa.
Grazie all’infrastruttura EuroHPC, il settore industriale europeo, in particolare le piccole e medie imprese, potrà accedere più facilmente ai supercomputer per sviluppare prodotti innovativi. L’utilizzo del calcolo ad alte prestazioni ha un impatto crescente su vari settori e sulle aziende, in quanto riduce considerevolmente i cicli di progettazione e di produzione, accelera la progettazione di nuovi materiali, razionalizza i costi, aumenta l’efficienza delle risorse, e accorcia e ottimizza i processi decisionali. Ad esempio, i supercomputer permettono di ridurre i cicli di produzione delle automobili da 60 a 24 mesi.

















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