Mappatura dei casi a rischio, monitoraggio accessi al Pronto soccorso, e un numero verde dedicato (800-493797) tra le azioni predisposte da Comune, Ausl e volontariato: Comune di Modena, Azienda Usl, associazioni e gruppi di volontariato hanno già attivato il progetto Estate sicura.
Il piano, scattato l’1 giugno, è rivolto in particolare agli anziani, che insieme ai bambini, soffrono maggiormente le alte temperature della stagione estiva.
Il Settore Politiche Sociali del Comune di Modena, in collaborazione con il Dipartimento di Cure Primarie dell’Azienda Usl e con le associazioni, come gli anni scorsi, ha istituito un gruppo di lavoro operativo che ha disposto un piano di azioni: dall’attivazione di un numero verde per le urgenze alla mappatura degli “anziani a rischio”, dall’assistenza farmaceutica ai pasti a domicilio, dai soggiorni marini a Pinarella di Cervia ai piani informativi per i cittadini e per le collaboratrici familiari, con la distribuzione di opuscoli e schede informative contenenti le misure da adottare. Tante sono, inoltre, le attività di socializzazione e di stimolo organizzate nei centri territoriali e nei centri aggregativi dalle associazioni di volontariato.
Per ora non sono state segnalate criticità. Fino al 15 settembre sarà attivo il numero verde 800-493797 che offre accoglienza e ascolto agli anziani in difficoltà psicologica a causa dell’isolamento, facilita l’attivazione dei servizi sociali o sanitari, fornisce informazioni su servizi e farmacie, attiva il pronto intervento. Il numero verde risponde dal lunedì al venerdì 8.30-13; lunedì e giovedì 14.30-18; negli altri orari è possibile lasciare un messaggio per essere ricontattati(per le emergenze invece occorre sempre rivolgersi immediatamente al 118).
Per attivare servizi di cure domiciliari sulla base del criterio di rischio, è stata tracciata una mappa degli anziani con più di 75 anni che vivono soli o con altri anziani e non hanno figli residenti in città.
Sono oltre 5.800 gli anziani soli mappati Quasi 3.900 vivono soli, altri 1.900 circa, con un coniuge altrettanto anziano. Gli elenchi vengono ogni anno inviati ai Medici di Medicina Generale per tenere monitorati i casi potenzialmente a rischio soprattutto quando fa più caldo.
È previsto inoltre un monitoraggio settimanale degli accessi di anziani ai pronto soccorso e in caso di situazioni di particolare disagio climatico vengono allertati medici di base, centri diurni e strutture per anziani.
Per contrastare il caldo i cittadini dovrebbero mettere in atto alcune buone pratiche, come evitare esposizioni dirette al sole e l’assunzione di alcolici o di bevande ghiacciate, fare pasti leggeri, chiudere le imposte nelle ore più calde, limitare l’uso di fornelli e forno, non indirizzare i ventilatori direttamente sul corpo, fare bagni e docce con acqua tiepida, non assumere integratori senza parere medico, passare più tempo possibile in ambienti con aria condizionata. Soprattutto alle persone anziane si raccomanda di evitare di stare soli, di tenere a portata di mano i numeri telefonici dei propri cari e di chiamare il medico in caso di malessere. E ancora, è consigliabile evitare di uscire nelle ore più calde della giornata, bere almeno due litri d’acqua ogni giorno, consumare molta frutta e verdura e indossare indumenti leggeri e di colore chiaro.
Infine, per i casi di emergenza in periodi con ondate di calore protratte è stata strutturata un’unità di crisi distrettuale, composta da Dipartimenti Cure primarie e Sanità pubblica, Settore Politiche sociali del Comune, medici di Medicina generale e Protezione civile. L’unità di crisi attiverà una rete di servizi in caso di allarme e deciderà le azioni da intraprendere. In particolare, è prevista l’attivazione di punti climatizzati o comunque freschi dove indirizzare le persone, l’organizzazione del trasporto, il monitoraggio costante delle situazioni più a rischio e, previa specifica ordinanza, l’accoglienza temporanea durante le ore più calde di alcuni anziani a rischio nelle strutture e servizi della rete e l’ospitalità di emergenza presso strutture residenziali.