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Giustizia più vicina alle persone con la rete degli Uffici di prossimità

Sono 22 i Comuni e le Unioni comunali che hanno manifestato il loro interesse a essere sede degli Uffici di prossimità in Emilia-Romagna, un’iniziativa importante per avvicinare la giustizia ai cittadini e dare il via a servizi digitali, grazie ai quali non sarà più necessario recarsi nei tribunali per pratiche riguardanti tutele, curatele e amministrazioni di sostegno. La Regione Emilia-Romagna ha messo a disposizione 2.153.000 euro, derivanti dal Programma operativo nazionale – Governance 2014-2020, per attivare fino a un massimo di 64 Uffici di prossimità.

Le manifestazioni di interesse hanno riguardato Comuni e Unioni di tutto il territorio regionale, con picchi di copertura particolarmente elevati nelle province di Ravenna (99% della popolazione provinciale coinvolta), Bologna (67%) e Parma (62%). Complessivamente la popolazione regionale coinvolta in questa prima sperimentazione supera il 40% di quella dell’Emilia-Romagna.

Di particolare importanza anche la partecipazione delle Unioni di Comuni, che rappresentano un livello ottimale per l’erogazione dei servizi di prossimità, in particolare in quei luoghi, montani e non, con difficoltà di collegamenti pubblici. Rilevante anche la partecipazione all’iniziativa di tre Comuni capoluogo (Bologna, Parma e Ravenna) che, pur non presentando criticità di collegamento verso il Tribunale competente, hanno ingenti flussi di utenza e di pratiche che creano comunque difficoltà ai cittadini che si recano nelle cancellerie giudiziarie.

“Un risultato in termini di partecipazione davvero importante- commenta l’assessora al Riordino istituzionale Emma Petitti-, che testimonia la sensibilità del nostro sistema di Autonomie locali, che ha compreso l’opportunità di avvicinare il sistema della Giustizia ai cittadini e, in particolar modo, alle fasce più deboli della popolazione. Dopo le necessarie interlocuzioni con il Ministero di Giustizia sul progetto finanziato dal Programma Governance, inizieremo la programmazione delle attività con queste prime amministrazioni. È intenzione della Regione, comunque, attivare il numero massimo degli sportelli finanziabili. Entro fine anno– conclude l’assessora-, procederemo con un nuovo invito rivolto a Comuni e Unioni a manifestare il proprio interesse a essere parte attiva in questa riorganizzazione dei servizi di giustizia su base territoriale”.

Le sedi di sportello individuate sono: nell’Unione Valle del Savio (in provincia di Forlì-Cesena), nel Comune di Ravenna e nelle Unioni Faentina e Bassa Romagna (Ra), nel Comune di Riccione e Unione Valmarecchia (Rn); nell’Unione Terre e Fiumi (Fe); nel Comune di Bologna e nelle Unioni Reno, Lavino, Samoggia, Terre d’Acqua e Appennino Bolognese (Bo). Nel Comune di Formigine e nell’Unione Comuni Modenesi Area Nord (Mo); nelle Unioni Bassa Reggiana e Montana Appennino reggiano (Re); nei Comuni di Parma, Montechiarugolo e Roccabianca e nelle Unioni Terre Verdiane e Montana Parma (Pr), infine nell’Unione Montana Valli Trebbia e Luretta (Pc).

















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