E’ un no secco quello che arriva da Lapam Confartigianato allo sconto sulle fatture per gli interventi relativi all’ecobonus e al sismabonus, previsto dal Decreto Crescita. “La misura che contestiamo – sostengono i presidenti del Comparto Costruzioni Lapam Confartigianato – è stata approvata definitivamente dal Senato e prevede che i cittadini che effettuano lavori di riqualificazione energetica o antisismici, possano chiedere, in alternativa alla detrazione fiscale dal 50% all’85% spalmabile in 10 anni, uno sconto immediato sulle fatture da parte dell’impresa che ha realizzato i lavori. Sconto che l’impresa potrà farsi rimborsare dallo Stato tramite un corrispondente credito d’imposta da utilizzare esclusivamente in compensazione, in cinque anni. Inoltre, l’impresa potrà scegliere di cedere il credito così acquisito ai suoi fornitori di beni e servizi. Non potrà invece cederlo a istituti di credito e intermediari finanziari”.
Solo in provincia di Modena sono 10.546 le imprese interessate tra edili, impiantisti e serramentisti, di queste 7.224, il 68,5% del totale, sono imprese artigiane. Anche in quella di Reggio Emilia sono oltre 10mila le imprese interessat.
Lapam Confartigianato attacca: “Questo meccanismo penalizza proprio le migliaia di piccole imprese del ‘sistema casa’ che non dispongono della capacità finanziaria per ‘anticipare’ lo sconto al cliente e non sono in grado di sopportare l’onerosità dell’operazione di cessione del credito. Di fatto, con la misura del Decreto crescita rischiano di essere tagliate fuori dal mercato”.
Lapam ha sempre contestato lo sconto in fattura perché premia i grandi a discapito del piccoli. Si rischia, infatti, di creare una distorsione del mercato in cui soltanto i fornitori più strutturati e dotati di elevata capacità organizzativa e finanziaria potranno anticipare ai clienti la liquidità necessaria a ottenere lo sconto, e disporranno della capienza fiscale sufficiente per compensare il credito di imposta. “Si finirebbe per creare un grande ‘supermarket di moneta virtuale’ che verrà gestita da grandi gruppi industriali e dalle principali multiutility, oggi fortemente presenti nel mercato della fornitura di prodotti e nell’offerta di servizi relativa all’ecobonus. Per noi, e per migliaia di piccoli imprenditori, questo sistema non è accettabile”.
E ora arriva il parere dell’antitrust che dà ragione a Lapam Confartigignato: lo sconto in fattura per i lavori relativi a ecobonus e sismabonus rischia di distorcere la concorrenza a danno dei piccoli imprenditori. A dirlo è l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato che quindi riconosce e condivide le ragioni espresse da Lapam Confartigianato. Secondo l’Autorità Antitrust la norma, nella sua attuale formulazione, appare suscettibile di creare restrizioni della concorrenza nell’offerta di servizi di riqualificazione energetica a danno delle piccole e medie imprese, favorendo i soli operatori economici di più grandi dimensioni.