Sabato 27 gennaio, Reggio Emilia ricorderà Leda Rafanelli con una giornata di studi, dalle 9.30 alle 18.30, nel Palazzo del Capitano del Popolo ( Sala Convegni Hotel Posta), promossa da Comune di Reggio Emilia – Assessorato Cultura – Biblioteca Panizzi unitamente all’Archivio Famiglia Berneri – Aurelio Chessa.
La giornata vedrà la partecipazione, tra gli altri, di Alberto Ciampi (I canoni estetici di riferimento), Enrico Ferri (Leda Rafanelli musulmana: un anarchismo islamico), Mattia Granata (Lettere dell’individualismo milanese: Leda Rafanelli, Carlo Molaschi e Maria Rossi, Gabriele Mandel (Un islamismo anarchico), Luca Scarlini ( A oriente: Leda Rafanelli tra esotismo e anarchia), Franco Schirone ( L’esperienza della Casa Editrice Sociale).
Personaggio eccentrico, suggestiva commistione di anarchismo e islamismo, femminista ante litteram, amata da Mussolini e Carrà, scrittrice, giornalista ed editore, Leda Rafanelli ( 1880 –1971), pistoiese d’origine e milanese d’adozione è ancora oggi una figura misconosciuta ai più.
Si sono moltiplicate le tesi di laurea sulla sua opera ed è stato da poco pubblicato , a cura di Alberto Ciampi, Leda Rafanelli – Carlo Carrà Un romanzo. Arte e politica in un incontro ormai celebre (Ed. Centro Internazionale della Grafica. Venezia) che sviluppa il romanzo autobiografico Una Donna ed un pittore…. Non ancora celebre del 1963, custodito presso l’Archivio Famiglia Berneri – Aurelio Chessa a Reggio Emilia.
Ma la Rafanelli resta ancora tutta da scoprire. La presenza a Reggio Emilia dell’Archivio Famiglia Berneri – Aurelio Chessa, un centro di riferimento per gli studiosi di anarchia e del movimento operaio dove sono presenti anche due Fondi Leda Rafanelli, costituisce il punto di partenza per la sua riscoperta e l’avvio di una riflessione su una personalità versatile ed eclettica, su una autrice estremamente attiva, ancora in buona parte inedita, e su una donna che coltivò con coraggio le sue passioni scandalizzando i benpensanti ma rimanendo sempre fedele a sé stessa.
“ Mi sono donata questo nome, oltre il bel nome che porto/ poi che Diali vuol dire: di me stessa,/ ed io ho sempre appartenuto solo a me stessa”…( da Diali di Leda Diali lo pseudonimo con cui si firma la Rafanelli).
Di famiglia piccolo borghese, la Rafanelli, dopo un breve periodo ad Alessandria d’Egitto ventenne, si convertì all’islamismo e poi rientrata in Italia fu una attivissima militante anarchico individualista. Impegnata in una intensa attività pubblicistica, si affermò come scrittrice ed editore; in coppia con Giuseppe Monanni, suo compagno fino al 1934, diede vita alla Casa Editrice Sociale, la più importante iniziativa editoriale degli anarchici dell’epoca, che tradusse Stirner, London, Gorgki e per la prima volta in Italia pubblicò l’opera completa di Nietzsche.
La Rafanelli frequentò intellettuali e scrittori dell’epoca come Papini, Prezzolini, Palazzeschi e poi rappresentanti del futurismo come Russolo, Boccioni, Marinetti. Con Carrà stabilì un proficuo rapporto di lavoro che sfociò in una storia d’amore a cui fece seguito, poco dopo, la relazione con Benito Mussolini “socialista”. La sua attività antimilitarista, anticlericale e anti coloniale proseguì per tutta la vita al pari di quella di scrittrice sia sul versante della protesta sociale e dell’impegno politico, sia in quello della narrativa componendo romanzi, racconti, poesie, prose ritmiche e fiabe. Negli ultimi anni della sua esistenza si guadagnò da vivere come insegnante di lingua araba, dipingendo calligrafie islamiche e scrivendo articoli per la rivista anarchica “Umanità Nova”.
Per informazioni sul programma è possibile telefonare a Biblioteca Panizzi telefono 0522 / 456055 – 456063, Archivio Famiglia Berneri – Aurelio Chessa telefono 0522 / 439323 o consultare il sito dell’Archivio Berneri.