Modena è al quinto posto in Emilia-Romagna nella classifica degli importi per la pensione di cittadinanza. Con una media 182,58 euro mensili, la nostra provincia sfiora la media regionale (185,50 euro). Al primo posto c’è Reggio Emilia (216,19 euro), all’ultimo Forlì-Cesena (165,20 euro). In compenso Modena è al secondo posto in regione, dopo Bologna, per numero di nuclei (639) e persone coinvolte (720).
I dati sono diffusi dal centro di assistenza fiscale Caf Cisl Emilia Centrale, dal patronato Inas Cisl di Modena e dal sindacato dei pensionati Fnp Cisl Emilia Centrale, che hanno analizzato i numeri dell’osservatorio statistico “Reddito/Pensione di cittadinanza e Reddito di inclusione”. Ricordiamo che per ricevere la pensione di cittadinanza tutti i componenti il nucleo famigliare devono avere età pari o superiore a 67 anni.
«Questi numeri – commentano il responsabile del Caf Cisl Emilia Centrale Franco Saracino (foto) e quello dell’Inas di Modena Cristiano Marini – significano che i modenesi beneficiari della pensione di cittadinanza hanno i due requisiti fondamentali di partenza (Isee e valore reddituale/patrimoniale) in linea con la media regionale.
Allo stesso tempo segnaliamo un numero insolitamente elevato di domande non accolte: questo vuol dire che esse sono ancora in attesa di verifica, sono state dichiarate situazioni a noi non note, oppure sono stati commessi errori in sede di verifica».
«L’introduzione del beneficio di reddito di cittadinanza e della pensione di cittadinanza comporta l’erogazione di importi mensili decisamente più elevati rispetto al precedente Rei (Reddito di inclusione), misura che va esaurendosi. È evidentemente diversa la dotazione finanziaria tra i due strumenti – osserva Adelmo Lasagni, segretario generale della Fnp Cisl Emilia Centrale – Se da un lato guardiamo con soddisfazione all’aiuto alle persone in difficoltà, il numero dei modenesi coinvolti (639 nuclei, 720 persone) conferma quello che denunciamo da anni: anche nella ricca Modena ci sono purtroppo centinaia di persone in difficoltà, in prevalenza famiglie monoparentali. Tra l’altro questo dato è quasi certamente sottostimato, se si considera che stiamo parlando dello 0,45% dei circa 160 mila pensionati modenesi. Di positivo, invece, – conclude il segretario dei pensionati Cisl di Modena e Reggio – è che comunque la pensione di cittadinanza, a differenza del reddito di cittadinanza, pur avendo requisiti d’accesso non ha condizionalità una volta erogata».