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Frane e dissesti sulle strade provinciali, il piano della Provincia. Tomei: “Servono risorse aggiuntive”

Contro frane, cedimenti e versanti instabili lungo le strade provinciali dell’Appennino, la Provincia ha in programma interventi per oltre due milioni di euro, finanziati con risorse statali, regionali e in parte dell’ente. Di queste risorse, 500 mila euro sono arrivati nei giorni scorsi come contributo dalla Regione per i danni subiti durante il maltempo del febbraio e del maggio scorsi.

Il piano e la destinazione dei contributi sono stati illustrati nel corso del Consiglio provinciale da cui è emerso che per realizzare tutti gli interventi, oltre 40, servirebbero altri cinque milioni.

I fondi regionali saranno utilizzati per interventi a Maranello, sul ponte del Tiepido, lungo la provinciale 41 Vandelli a Torre Maina; a Montefiorino sulla frana che minaccia la provinciale 468 nella località Pianezzo, e su quella in località il Sasso; a Palagano lungo la provinciale 24 coinvolta da una frana vicino a Lama di Monchio; a Pavullo sulla provinciale 19 per un intervento di regimazione delle acque all’altezza della località Le Salde; a Prignano lungo la provinciale 19 per lavori su una frana e opere drenanti vicino la località Cà del bosco e per la messa in sicurezza di un tratto nella località Ponte Alegara e a Sestola sulla provinciale 324 del passo delle Radici per lavori di protezione dalla caduta massi vicino a Roncoscaglia.

A questi interventi si aggiungono tre progetti che saranno realizzati con risorse della Provincia pari a quasi oltre un milione di euro: a Pavullo lungo la provinciale 26 per il consolidamento della frana nella località Due Querce, lungo la provinciale 4 Fondovalle Panaro per la messa in sicurezza dall’erosione del vicino fiume Panaro nella località ponte Chiozzo e a Serramazzoni lungo un tratto della provinciale 3 Giardini dove saranno realizzati lavori di protezione dalla caduta massi nella località la Fontanina.

Attualmente contro il dissesto idrogeologico lungo la viabilità provinciale di montagna sono in corso i lavori per complessivi 500 mila euro: su un versante instabile lungo la provinciale 3 Giardini a Montagnana di Serramazzoni; a Sestola lungo la sp 324 per la riparazione di un ponticello sul Fosso del Frate e a Montese lungo la sp 27 per la messa in sicurezza del versante nella località S.Giacomo La Penna.

Di recente la Provincia ha concluso i lavori che hanno consentito la riapertura della provinciale 26 di Pavullo tra Castagneto e la strada provinciale 4 Fondovalle Panaro e quelli di messa in sicurezza sul ponte Scoltenna.

Oltre 40 dissesti lungo le provinciali: “servono altri 5 mln per completare il nostro piano”

«Frane e dissesti, causati dalle ondate di maltempo della primavera scorsa, hanno messo alla prova la tenuta del reticolo stradale provinciale. La metà di questi è stata risolta con interventi urgenti o è in fase di risoluzione, ma per completare tutto il piano servono altri cinque milioni». Afferma Tomei parlando di «vera e propria emergenza infrastrutturale per la montagna», Tomei ha illustrato il piano di intervento della Provincia che riguarda oltre 40 punti i critici.

«Grazie anche al contributo della Regione – ha aggiunto – stiamo intervenendo o abbiamo programmato il ripristino su oltre la metà di questi tratti; dopo la recente riapertura della provinciale 26 a Castagneto di Pavullo, tutte le strade sono percorribili, ma servono risorse aggiuntive per ripristinare una ventina di tratti dove tuttora si circola a senso unico alternato o con limite di velocità per motivi di sicurezza».

Come ha sottolineato Gian Domenico Tomei, presidente della Provincia di Modena, «attraverso sistemazioni e interventi temporanei che garantiamo costantemente sui diversi tratti più a rischio riusciamo a limitare al minimo i disagi ai cittadini e alle attività economiche dell’Appennino, ma non abbiamo le risorse per completare gli interventi strutturali».

Tomei auspica, quindi, che il Parlamento riprenda la discussione sul futuro delle Province mettendo anche a disposizione i finanziamenti necessari per garantire una viabilità all’altezza delle esigenze dei territori e lo sviluppo degli investimenti per ammodernare la rete di oltre mille chilometri di strade provinciali modenesi.

















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