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Continua lo stato di agitazione dei benzinai

«Sgombriamo il campo prima di tutto da un possibile equivoco: le attuali distorsioni del mercato dei carburanti sono dovute a disparità di trattamento fra chi può acquistare il prodotto extra-rete e fra chi, come i gestori, è costretto ad approvvigionarsi esclusivamente dalle compagnie petrolifere di riferimento» a sottolinearlo con forza è Franco Giberti, presidente di Faib, Federazione Autonoma Italiana Benzinai, di Modena.


Il gestore di un impianto di carburanti è obbligato ad acquistare e a vendere i prodotti petroliferi ai prezzi indicati dalle rispettive compagnie petrolifere. Il margine nominale di guadagno dei gestori sulle benzine è di circa 0,040 euro al litro lorde. Il 60% dei guadagni va invece allo Stato fra accisa ed Iva ed il 39% circa è della compagnia petrolifera. Solo il 2,58%, lordo, va al gestore. «Questi numeri – aggiunge Giberti – evidenziano che l’alto costo della benzina non dipende certo dai gestori che, anzi, sono a loro volta penalizzati dall’aumento del prezzo visto che nei fatti ha determinato una contrazione dei consumi».



Per Faib Confesercenti si tratta di una premessa imprescindibile, che offre una chiave di lettura più oggettiva dell’acceso dibattito in corso sulla ventilata intenzione del Governo di adottare immediati e unilaterali provvedimenti nel settore della distribuzione dei carburanti. A tutela dei propri associati la Faib Confesercenti Modena conferma quindi lo stato di mobilitazione ed un probabile sciopero nazionale, per rispondere ad un atto che si configurerebbe come un attacco ad una intera categoria ed al suo futuro professionale. Lunedì prossimo sarà convocata una riunione con gli organismi dirigenti delle Organizzazioni sindacali per definire calendario e modalità di attuazione della chiusura degli impianti.



«Continuare a dichiarare che la liberalizzazione della vendita dei carburanti costituisca la panacea di tutti i mali è fuorviante, anche se comprendiamo che per il Governo è una via breve per riguadagnare una boccata d’ossigeno e di consenso nei confronti dell’opinione pubblica. Se non si vanno a modificare le regole che portano alla determinazione del prezzo alla pompa, in realtà poco cambierà per i cittadini. Molto invece cambierebbe per numerose delle nostre imprese la cui sopravvivenza sarebbe a rischio» conclude Franco Giberti, presidente di Faib Modena.

















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