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Mirandola, il Sindaco: “Le attività progettuali per l’ospedale Santa Maria Bianca sono irricevibili”

“Nessun ritorno del Santa Maria Bianca a Struttura di Area; nessuno stop dei primariati a scavalco; nessun aumento dei posti letto, così come per altro richiesto a più riprese nell’ultimo anno sia in Ucman che a Mirandola.” È questo il commento del sindaco di Mirandola Alberto Greco, dopo che l’1 ottobre scorso in Regione, alla presenza dell’Assessore alla Sanità Venturi, è stato presentato ai sindaci dell’Area Nord il documento “Attività progettuali in corso all’Ospedale di Mirandola e nel Distretto di Mirandola”.

“Il primo obiettivo – evidenzia il sindaco – è testualmente quello di “mantenere gli standard attuali”. Per cui nessun potenziamento reale, ma solo modifiche operative e ridefinizioni di alcuni reparti e spazi come il pronto soccorso, l’ortopedia o la chirurgia. Non è stata fornita inoltre, alcuna garanzia di lungo periodo sulla permanenza del punto nascite che potrebbe puntare a raggiungere i 500 parti annuali data la buona attrattività emersa negli ultimi anni. E questo nonostante il cannibalismo e la volontà di indebolimento da parte delle altre strutture provinciali.”

“Il problema della migrazione passiva dei modenesi e dei cittadini della Bassa verso Suzzara, con ben 6 milioni di euro di spese in uscita – pari al 50% dei 13.8 milioni di migrazione passiva verso la Lombardia – non è stata e non viene minimamente affrontato e risolto. Con la realizzazione della Casa della Salute e dell’Osco (struttura non ospedaliera dove l’assistenza medica è garantita dai medici curanti) – aggiunge il sindaco Greco – all’interno dei padiglioni inutilizzati del Santa Maria Bianca, si andrà a precludere qualsiasi potenziamento dei reparti, nonché aumento dei posti letto.”

“Ovviamente e teniamo a sottolinearlo, sono state fatte anche proposte positive come l’OBI pediatrico H24 (Osservazione Breve Intensiva), l’assunzione del Responsabile di Ostetricia e Ginecologia nel 2020, l’aumento delle operazioni ambulatoriali di chirurgia che in buona parte venivano già realizzate prima del declassamento dell’ospedale, l’implementazione di attività ortopedica per la presa in carico delle fratture del femore o di altre casistiche che dovevano già entrare in funzione nel 2016, come la chirurgia elettiva della spalla. Nulla però che assomigli a primariati, ad unità operative complesse o alla terapia semi intensiva (ASPO) e quindi a un vero potenziamento.”

“Considerando infine che Mirandola e Carpi sono integrati e che quest’ultimo è l’Ospedale di Area, intesa come struttura principale per i territori delle Terre d’Argine e per l’Unione Comuni Area Nord, i programmi e le prospettive del Santa Maria Bianca non possono essere scollegate da quelle del nuovo Ospedale di Carpi: sia rispetto alla posizione che per il livello operativo, cosa che finora non è avvenuta. A fronte dunque, di tutto ciò – conclude il sindaco Greco – le attuali proposte formulate dalla Regione non potranno che vedere la ferma opposizione di Mirandola.”

















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