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Contrasto alle ludopatie, il Comune di Bologna chiude la prima sala slot vicina a luoghi sensibili e che non ha rispettato l’obbligo di delocalizzare la propria attività

La Polizia Locale di Bologna ha eseguito nella mattinata di ieri il primo provvedimento di chiusura di una sala videolottery di via Marconi che ospitava apparecchi da gioco nelle vicinanze di luoghi sensibili e che, scaduti i termini, non ha rispettato l’obbligo di chiusura o, in alternativa, di delocalizzazione della propria attività, come stabilito dalla legge regionale e dal relativo Regolamento comunale. Oggi è dunque diventata esecutiva l’ordinanza che impone la chiusura immediata della sala con l’apposizione dei sigilli e prevede per il legale rappresentante dell’attività la denuncia ai sensi dell’articolo 650 del Codice Penale (inosservanza dei provvedimenti dell’autorità).

La legge regionale vieta la presenza di sale gioco e sale scommesse e l’installazione di nuovi apparecchi in locali che si trovano a meno di 500 metri da luoghi sensibili, ovvero istituti scolastici di ogni ordine e grado, luoghi di culto, impianti sportivi, strutture residenziali o semiresidenziali operanti in ambito sanitario o sociosanitario, strutture ricettive per categorie protette, luoghi di aggregazione giovanile e oratori. Dal momento dell’approvazione del Regolamento comunale, a ottobre del 2018, un anno fa, è partita la mappatura dei luoghi sensibili e sono stati avviati i controlli sulle sale slot che si trovano a meno di 500 metri: entro sei mesi avrebbero dovuto chiudere oppure accettare di spostarsi (in questo caso la legge prevede sei mesi in più di proroga). Si tratta di 46 sale: per 29 di queste, che non hanno né smesso l’attività e né accettato di spostarsi, si sta avviando in questi giorni il procedimento di chiusura che prevede la comunicazione dell’avvio del procedimento, l’emanazione dell’ordinanza specifica e la notifica da parte della Polizia Locale, come avvenuto oggi per la sala di via Marconi. Le rimanenti 17 sale hanno invece accettato di delocalizzare la propria attività e rientrano ancora nelle scadenze fissate dalla legge.

A Bologna, in virtù di un’ordinanza firmata dal Sindaco Virginio Merola, sono anche in vigore dall’agosto del 2018 le misure per la riduzione dei fenomeni di abuso del gioco, vietato nei momenti della giornata maggiormente rischiosi in quanto meno soggetti al controllo della comunità e in particolare per la popolazione più a rischio, quella giovanile.
L’ordinanza riduce in modo permanente gli orari di funzionamento degli apparecchi da gioco con vincita in denaro sul territorio comunale alle due fasce orarie dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 22, inclusi i giorni festivi: impone dunque agli esercenti di staccare la spina agli apparecchi fuori dalle fasce orarie consentite o comunque di spegnerli singolarmente togliendo l’alimentazione elettrica, e di esporre in un punto ben visibile al pubblico un cartello contenente gli orari di funzionamento degli apparecchi, formule di avvertimento sui rischi connessi alla pratica dei giochi con vincita in denaro e le sanzioni applicabili.

















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