Incisioni più piccole, quindi meno dolore per il paziente e minori perdite di sangue, con tempi di recupero e di ricovero più rapidi. Mentre per il chirurgo, maggiore facilità e più precisione nella esecuzione di manovre chirurgiche complesse.
Sono questi, in sintesi, i principali vantaggi assicurati dalla chirurgia robotica, al via all’Ospedale Maggiore da martedì 22 ottobre con l’esecuzione dei primi 2 interventi di chirurgia urologica.
Chirurgia generale ad indirizzo epato-bilio-pancreatico, chirurgia toracica e chirurgia urologica sono gli ambiti che per primi beneficeranno del nuovo robot, il più evoluto sistema di chirurgia mininvasiva, grazie alla formazione specifica già acquisita da Elio Jovine, Piergiorgio Solli e Sergio Concetti – e dalle rispettive equipe – direttori rispettivamente del Dipartimento Chirurgico e delle Chirurgie A e d’Urgenza, della Chirurgia Toracica, dell’Urologia.
Solo per queste specialità, l’Azienda Usl di Bologna prevede l’impiego del robot in circa 300 interventi all’anno.
Progressivamente, in coerenza con uno specifico piano di formazione, il robot verrà impiegato in altre discipline chirurgiche, a partire dalla ginecologia, ampliandone così l’utilizzo a tutto vantaggio dei cittadini e dei professionisti di sala operatoria.
Il nuovo robot dell’Ospedale Maggiore si affianca a quello già presente all’’Ospedale S.Orsola. Insieme, i due robot, costituiscono una vera e propria piattaforma di chirurgia robotica disponibile per tutti i professionisti in area provinciale, quelli già formati e quelli che si formeranno nel tempo. Una piattaforma tecnologica unica, gestita in modo integrato tra le due Aziende cittadine, nell’ambito della quale realizzare percorsi di cura trasversali a tutta la città metropolitana ad ulteriore garanzia dell’equità di accesso alle cure per tutti i cittadini, ampliandone progressivamente gli ambiti chirurgici di intervento.
Il robot offre indubbi vantaggi sia rispetto alla chirurgia open che video laparoscopica, a partire dal sistema video tridimensionale Full HD che consente di ingrandire l’area dell’intervento sino a 10 volte. E’ il chirurgo stesso, lontano dal campo operatorio e immerso nella consolle di comando, a controllare direttamente le immagini e a muovere, attraverso due joystick e una pedaliera, i bracci del robot in grado di ruotare di 360° lungo una scala graduale di 7 diversi movimenti, con una precisione e versatilità sconosciute al polso umano. Il robot replica i gesti eseguiti dal chirurgo alla consolle, assicurando maggiore precisione grazie alla soppressione del tremore naturale delle mani del chirurgo.
Caratteristiche che rendono possibili, anche, interventi multipli su siti anatomici opposti, come ad esempio l’addome superiore e inferiore, collocando il robot in una posizione unica.
Il sistema effettua in autonomia oltre un milione di controlli di sicurezza al secondo, e informa passo passo sul proprio stato di salute e su quello del paziente, attraverso feed-back audio video.