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Presentato questa mattina il programma di Reggio Emilia per ‘Emilia 2020’

P.zza Martiri del 7 luglio (Ph Carlo Vannini RE)

Diffusa, inclusiva, per tutti: un’offerta culturale ricca, plurale, sorprendente, in una programmazione che non perde di vista la valorizzazione dei talenti e dei luoghi, creatività, educazione e attrattività. Tra antico e contemporaneo, nella migliore tradizione della Città del Tricolore. Dalla Dama del Correggio nel fascino senza tempo dei Chiostri di San Pietro alla nuova ala del Palazzo dei Musei, dalla “lente” scientifica di Giovanni Battista Venturi su Leonardo alla Biblioteca Panizzi agli Eroi della scienza, delle lettere, della musica contemporanea, del teatro, della fotografia e del pensiero politico con i loro anniversari e finanche centenari. Poi la Danza, la Musica e le altre Muse. Una cultura che non sta al suo posto, e proprio per questo è al posto giusto.

Reggio Emilia si presenta all’appuntamento di Emilia 2020 – le iniziative correlate a Parma Capitale italiana della cultura 2020 – con una programmazione praticamente biennale e con oltre sessanta fra incontri e titoli previsti in città (il programma va integrandosi) e già avviata in questo inizio autunno con prestigiose iniziative dall’arte al teatro. Protagonista la città, i percorsi di cittadinanza per la cultura, le fondazioni e istituzioni culturali al completo.

Reggio per Emilia 2020, si è accennato, è anche opportunità di valorizzazione. E quindi servono strategie, individuate in quattro assi che leggono lo sviluppo sostenibile e inclusivo della città anche come matrici di cultura e attrattività.

Asse 1: Rigenerazione urbana e nuove funzioni culturali (Area nord e Parco innovazione alle Reggiane, Progetto Ducato Estense, nuova ala del Palazzo dei Musei, Centro storico e Arena eventi Campovolo);

Asse 2: Educazione, arti, tecnologie (progetti di Reggio Children e Fondazione Reggio Children, Reggionarra, Festival Fotografia Europea, Reggio Film Festival, Stagione teatrale, concertistica, lirica, di danza, programmazione della Fondazione Nazionale della Danza, mostre e attività promosse dalla Biblioteca Panizzi, da Palazzo Magnani e dall’Istituto Superiore di Studi Musicali di Reggio Emilia e Castelnovo ne’ Monti “Peri – Merulo”, ecc.);

Asse 3: Creatività e innovazione sociale (Giovane Fotografia Italiana, Spazio Gerra, Remixing Cities, Archivio storico delle Officine Reggiane, Clab – Musei Civici);

Asse 4: Promozione turistica e culturale della città e Internazionalizzazione (Fondazione E35, Reggio Emilia Città senza barriere, Turismo scolastico, Cultura del cibo e delle qualità gastronomiche).

Attraverso questi assi è possibile valorizzare un sistema culturale integrato e diffuso, le eccellenze distintive, il patrimonio storico-artistico e culturale della città, la promozione turistica e il marketing del territorio: questi gli obbiettivi del progetto Reggio Emilia per Emilia 2020.

HANNO DETTO – “Arrivare tra le dieci città finaliste a Capitale italiana della cultura 2020 – ha dichiarato il sindaco Luca Vecchi nel corso della conferenza stampa di presentazione del progetto Reggio Emilia per Emilia 2020, svoltasi questa mattina nello Spazio Agorà dei Musei Civici – ha reso esplicito nel panorama nazionale la qualità e il livello della produzione e dell’attività culturale della nostra città. Questo progetto ha sancito la scelta, non scontata, di tre città di colori politici diversi di collaborare insieme a partire dalla cultura per valorizzare la comune attrattività turistica e culturale. La peculiarità di Reggio è il modo in cui la cultura sta aiutando la cittadinanza a confrontarsi con la contemporaneità. Più che essere la città della danza, dell’opera o di altri media artistici presi singolarmente, Reggio Emilia è la ‘città dei 100 linguaggi’, che dialogano tra di loro, si mescolano e fanno crescere la realtà cittadina dal punto di vista economico, dell’innovazione e della coesione sociale. I 100 linguaggi rappresentano l’espressione di un modo di concepire la cultura fatto dal protagonismo civico quotidiano. È una scelta politica non scontata di questi tempi: siamo una città che parte dalla cultura, dalla conoscenza e dall’educazione prima ancora che da qualsiasi altro approccio. Non è la volontà di una singola figura politica, ma del ‘noi’ che ha sempre caratterizzato la società reggiana”.

“La collaborazione di Reggio, Parma e Piacenza non è retorica – ha aggiunto Natalia Maramotti, presidente di Destinazione Turistica Emilia – bensì azione quotidiana. Destinazione Turistica Emilia è un ente pubblico composto da 115 comuni dei tre territori emiliani, fondato per volontà della Regione Emilia-Romagna. Tutti gli attori coinvolti hanno capito che il turismo funziona sulle grandi aree: la competizione tra tre città “sorelle” sarebbe stata deleteria, mentre la collaborazione è assolutamente necessaria. Speriamo che nel 2020 i visitatori siano ben più di un milione”.

“Un anno fa il Comune di Reggio ha firmato il Manifesto del Diritto alla Bellezza – ha sottolineato l’assessore Annalisa Rabitti – e firmandolo si è assunta un impegno: esercitare i cittadini alla bellezza come diritto, un diritto nel quale abitano la dignità, l’uguaglianza, il dialogo e gli abbracci fra mondi diversi che inevitabilmente convivono. In quest’ottica il diritto alla bellezza è al centro del ricco programma culturale qui proposto e in corso di implementazione. Un’espressione che non intende rimanere uno slogan, ma vuole rappresentare lo specchio della città, della sua identità, dei suoi cittadini, del suo ruolo nel mondo. Nel pieno rispetto di uno dei veri punti di forza della realtà reggiana, questo percorso non viene calato dall’istituzione al cittadino, ma è un progetto corale, costruito con un dialogo tra amministrazione e comunità, e conta sull’adesione delle istituzioni, fondazioni e associazioni della città. Con Reggio Emilia per Emilia 2020 la città verrà letteralmente ‘invasa’ dalle iniziative culturali. Quasi due anni di invasione pacifica, inclusiva, creativa, che cercherà di raggiungere un pubblico il più ampio possibile, trasformando la città in scenografia delle numerose iniziative. Da qui il titolo del progetto, La cultura non starà al suo posto. Tra passato, presente e futuro, tra arte e umanità, per rilanciare una volta per tutte quello che sembra essere uno dei più trascurati fra i diritti del cittadino: il diritto alla bellezza”.

“Il progetto Reggio Emilia per Emilia 2020 – ha concluso Giordano Gasparini, dirigente del Comune di Reggio Emilia – coniuga insieme un progetto di rigenerazione urbana, di nuove funzioni culturali, di programmi di innovazione tecnologica e sociale. In particolare l’area delle ex Officine reggiane non sarà solo sede del Parco innovazione, ma anche luogo adibito a nuove funzioni culturali, grazie ad esempio alla società di produzione televisiva e cinematografica Palomar, ad accordi con l’università degli studi di Modena e Reggio Emilia e alla collocazione in questi spazi dell’Archivio storico delle Officine Reggiane”.

CITTÀ CHE COLLABORANO – I sindaci delle tre città emiliane finaliste per la candidatura a Capitale italiana della cultura 2020, ovvero Reggio Emilia, Parma e Piacenza, avevano affermato con una dichiarazione congiunta che, qualora la scelta della giuria fosse caduta su una delle tre, la designazione sarebbe stata accolta come una grande opportunità di promozione e crescita per tutti i partner coinvolti: Regione Emilia-Romagna, Comune di Parma, Comune di Piacenza, Comune di Reggio Emilia e Destinazione Turistica Emilia. L’esperienza originata dal lavoro congiunto delle tre città, con il supporto della Regione, ha portato a rendere tangibile il concetto che vede nella cooperazione e collaborazione tra territori uno strumento straordinario non solo per aumentare la competitività degli stessi, favorendo la visibilità e la distintività interna e internazionale, ma anche per generare un incremento dei flussi turistici verso le diverse destinazioni della vasta area.

In questo contesto nasce Reggio Emilia per Emilia 2020, programma in costante crescita e in fase di implementazione, promosso dal Comune di Reggio Emilia in sinergia con le principali istituzioni e fondazioni culturali della città, che con approccio interdisciplinare declina i valori identitari, le esperienze e competenze specifiche di Reggio Emilia come parte integrante di un territorio, quello emiliano, accogliente e vitale, ricco di storie, culture e opportunità e rappresentato nel segno del diritto alla bellezza.

IL PROGRAMMA È GIÀ IN CORSO – Dalle parole ai fatti, è un’invasione che ha già preso il via tra settembre e ottobre, con importanti eventi di portata nazionale e internazionale con il sostegno di Iren in qualità di special sponsor: Festival Aperto, rassegna dei Teatri dedicata alla creazione contemporanea, che spazia fra musica, danza, teatro, circo e visioni e porta a Reggio Emilia artisti e compagnie che rappresentano il meglio della scena internazionale; NID – New Italian Dance Platform, nuova piattaforma della danza italiana che ha lo scopo di sostenere la migliore produzione coreutica del Paese, mettendo in contatto le compagnie e gli operatori nazionali e internazionali del settore; Il ritratto di dama del Correggio, esposizione ai Chiostri di San Pietro del capolavoro del grande pittore emiliano, eccezionalmente in prestito dal Museo Ermitage di San Pietroburgo; Giovanni Battista Venturi e Leonardo, mostra alla biblioteca Panizzi dedicata alla riscoperta delle carte di Leonardo da Vinci da parte del fisico reggiano Giovanni Battista Venturi, nel V centenario della morte del genio toscano; Chierici 200, programma di celebrazioni di un anno promosso da un Comitato dedicato, che raccoglie le diverse istituzioni culturali della città, regionali e nazionali, e intende riportare l’attenzione sull’archeologo a cui si deve la prima impostazione del Museo di Reggio Emilia.

Inoltre, decine di altri appuntamenti costelleranno il calendario di Reggio Emilia 2020: si va dalla Stagione di Danza dei teatri Valli, Ariosto e Cavallerizza, caleidoscopio di proposte che restituiscono la storia, gli stili e i diversi linguaggi della coreografia contemporanea, alla Stagione di Opera, che vedrà alternarsi sul palco le immortali composizioni di Gaetano Donizetti, Pietro Mascagni, Ruggero Leoncavallo, Giuseppe Verdi e Kurt Weill (entrambe promosse dalla Fondazione I Teatri); da What a Wonderful World. La lunga storia dell’Ornamento tra arte e natura, esposizione di opere di artisti come M. C. Escher, Pablo Picasso, Giacomo Balla, Warhol, Keith Haring e tanti altri (promossa dalla Fondazione Palazzo Magnani), al Festival Fotografia Europea che, giunto alla sua XV edizione, appronterà nel 2020 un’edizione speciale dedicata a Fantasie. Narrazioni, regole, invenzioni (promotori: Comune di Reggio Emilia e Fondazione Palazzo Magnani), dalla mostra dedicata alle celebrazioni del quarto centenario della traslazione dell’immagine miracolosa della Madonna della Ghiara nell’omonima Basilica eretta nella prima metà del Seicento (promosso dal Comitato per le celebrazioni della Ghiara – Musei Civici) a MicroDanze, grande mostra sulla danza che intende mettere a fuoco il legame tra le arti coreutiche e visive, evidenziando gli incontri straordinari e generativi tra discipline diverse e la loro intesa folgorante in particolari contesti storici che ha saputo rivoluzionare la storia dell’arte, della coreografia e della performance (promossa da Museo Ermitage di San Pietroburgo, Fondazione Palazzo Magnani, Fondazione Nazionale della Danza/Aterballetto).

Senza dimenticare, tra gli altri, l’Omaggio a Armando Gentilucci, compositore, promotore di importanti concerti e manifestazioni musicali e direttore dell’Istituto Superiore di Studi Musicali di Reggio Emilia e Castelnovo ne’ Monti Peri – Merulo, che promuove l’evento; il Meeting Live Rur Project. Sviluppo rurale, rigenerazione urbana e culturale, progetto europeo finalizzato a sviluppare e testare nuovi modelli di business per le imprese agricole insediate in aree rurali e peri-urbane al fine di promuovere un’imprenditoria più innovativa, inclusiva e sostenibile (promosso dalla Fondazione E35); Breaking free – Voci e storie dei bambini nati dalla guerra, mostra che riporta alla luce le storie di una delle categorie più vulnerabili della società bosniaca martoriata dal conflitto serbo bosniaco (promossa da Iscos Emilia Romagna, in collaborazione con CISL Emilia Centrale e Comune di Reggio Emilia); Reggio Film Festival, XVIII edizione del festival cinematografico, dedicata alla tutela ambientale (promotore: FEDIC Federazione Italiana dei Cineclub – Cine Club Reggio); Il trentennale / Cesare Zavattini, progetto espositivo per l’anniversario della morte del grande scrittore, soggettista, giornalista, pittore e animatore culturale reggiano (promossa da Fondazione Palazzo Magnani, Regione Emilia-Romagna-IBC, Comune di Reggio Emilia – Biblioteca Panizzi e Archivio Cesare Zavattini); Invece il Cento c’è, serie di iniziative a Reggio Emilia, in Italia e nel mondo, in occasione del centenario della nascita di Loris Malaguzzi (promossa da Reggio Children srl, Istituzione Scuole e Nidi d’infanzia del Comune di Reggio Emilia e Fondazione Reggio Children – Centro Loris Malaguzzi); Reggionarra, progetto culturale dedicato all’arte del narrare, nato nel 2006 nell’ambito dell’Istituzione Scuole e Nidi d’infanzia del Comune di Reggio Emilia e di Reggio Children, in collaborazione con diverse istituzioni culturali pubbliche e private del territorio; Festival Figure da Grandi, quarta edizione della rassegna di teatro di figura per adulti dedicata ad Otello Sarzi, a cura di Centro Teatrale MaMiMò e Associazione 5T; Notte di luce, evento dedicato alle persone con disabilità che, attraverso aperitivi a lume di candela, vetrine illuminate, concerti e dj-set, vuole celebrare con la città ed in città la fragilità di tutte le persone (promosso da Comune di Reggio Emilia – Farmacie Comunali Riunite con Reggio Emilia Città senza barriere).

Sono già partite anche le iniziative del complesso architettonico dei Chiostri di San Pietro, per i quali il già citato Ritratto di dama del Correggio è stato solo l’avvio di un fitto programma di eventi che affollerà questo luogo storico fino al prossimo autunno, consentendo così la totale fruizione dello spazio da parte della cittadinanza. Uno spazio che diverrà un vero e proprio hub per la città, in continuo divenire attraverso il coinvolgimento dei principali soggetti istituzionali del sistema culturale di Reggio Emilia – Fondazione Palazzo Magnani, Fondazione Nazionale della Danza/Aterballetto, Fondazione I Teatri, Istituto superiore di Studi musicali ‘Peri-Merulo’, Musei Civici e Biblioteca Panizzi – che costituiranno un Tavolo di Indirizzo nell’ottica di valorizzare al massimo il monumento attraverso festival artistici, mostre ed eventi.

Non mancano inoltre interventi su aree di particolare interesse come quella delle Ex Officine Reggiane (a cui verrà dedicata la serie di eventi La fabbrica della città / Archivio Officine Reggiane, promossa da Istoreco, Comune di Reggio Emilia – Biblioteca Panizzi – Spazio Gerra e Stu Reggiane spa).

In particolare, nuova centralità verrà ad assumere il complesso di Palazzo dei Musei che, grazie anche alle nuove significative realizzazioni affidate all’architetto Italo Rota, potrà porsi come luogo privilegiato per favorire incontri tra le persone e connessioni tra memorie, competenze e visioni sul futuro.

Alcuni fra i prodotti enogastronomici tipici rinomati in tutto il mondo saranno, inoltre, protagonisti di un progetto di valorizzazione attuato attraverso itinerari e iniziative alla scoperta di cantine, acetaie e caseifici. Si segnala in tal senso l’apertura del CIRFOOD District, un centro di innovazione umanistica e sociale dedicato alla cultura del cibo e alla nutrizione.

Tutto il programma sarà consultabile sui siti www.eventi.comune.re.it e ww.comune.re.it/cultura

















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