Il Consiglio Comunale di Fiorano ha inaugurato la seduta di ieri sera, giovedì 25 gennaio, collegandosi in videoconferenza con Itaberai, comunità del Goias, dove operano Don Eligio Silvestri e Don Maurizio Setti e con la quale il Comune ha stretto nel 2004 rapporti di amicizia e di gemellaggio.
L’anno scorso, nella visita di una nostra delegazione guidata dal sindaco Claudio Pistoni, oltre a rinnovare i patti di fratellanza, era stato siglato un accordo che impegnava Fiorano a partecipare alla costruzione di una scuola per 600 ragazzi, grazie a un contributo triennale di 60.000 Euro.
La videoconferenza di ieri sera è servita ad un incontro a distanza per una doppia buona notizia: Fiorano ha mantenuto in anticipo i suoi impegni e ha già versato l’intera somma prevista. Itaberai, da parte sua, ha già iniziato i lavori della nuova struttura. che conta di inaugurare nel prossimo luglio. Il Prefeito di Itaberai Welington Rodriguez Da Silva, nel darne notizia, ha colto l’occasione per invitare in quella occasione una delegazione fioranese.
La parte “ufficiale” della serata ha visto i saluti del Presidente del Consiglio Egidio Pagani e del presidente dell’assemblea civica di Itaberai, l’intervento dei capigruppo Luigi Valerio, Franco Cannoni, Graziano Bastai, Rocco Larocca e Alessandro Corbelli. Il tutto coordinato e “tradotto” da Luigi Montermini, la persona che costituisce il collegamento costante con il Goias.
Durante la videoconferenza, non è mancato il caldo saluto della comunità cattolica fioranese, espresso dal nuovo parroco Don Giuseppe Albicini, che ha garantito a Don Eligio una camera per lui, ogni qualvolta voglia tornare.
Dal Brasile, il più che ottantenne sacerdote, parroco a Fiorano per diciassette anni, ha confessato che tornerà presto per una serie di visite “in ubbidienza all’Arcivescovo”, ma che vorrebbe riprendere la sua missione ancora per vent’anni, se gli sarà concessa la capacità di lavorare.
“Siamo in una diocesi grande come l’Emilia, 20 sacerdoti in tutto – aveva raccontato in un precedente incontro – Le attività vengono portate avanti dai laici o dai diaconi, in parte con un contributo di sostentamento, in parte come volontari. Lavoriamo per il superamento della fame, diamo il primo posto agli esclusi. Abbiamo costituito un gruppo che si chiama Fede e Politica per la difesa dei diritti umani. Il capo è un sacerdote di Carpi, accecato perché difendeva i contadini maltrattati. Poiché c’è disoccupazione, cerchiamo di dare una formazione al lavoro perché imparino a reagire alla rassegnazione e al fatalismo. ‘Non è Dio che ha voluto la tua miseria’.
“Con l’Associazione Promozione Sociale diplomiamo ogni sei mesi più di cento persone. Cerchiamo di favorire i piccoli produttori, organizzando fiere. Diamo aiuto ai senza terra che aspettano anni per tentare di avere un pezzo di terreno da coltivare. Come Chiesa nazionale promuoviamo dei Plebisciti, che sono dimostrazioni, come quello per la riduzione dei latifondi o quello per limitare le ingerenze di potenze economiche straniere. Molta parte dei fondi destinati alle iniziative di Itaberai è arrivato da Fiorano: comune, parrocchia, associazioni. Abbiamo potuto realizzare un centro per aiutare i braccianti; abbiamo potuto comprare un collegio per realizzarvi corsi professionali, con una grande sala usata anche dal comune. Stiamo cercando di dotare le chiese di ambienti per attività sociali”.