Non un euro di tasse in più, come avvenuto in tutti i cinque anni della legislatura. Ma anzi lo stanziamento dei fondiper rendere strutturali misure che fanno risparmiare agli emiliano-romagnoli oltre 80 milioni di euro l’anno, più di 240 milioni nel prossimo triennio: abolizione superticket sanitari (33 milioni), dimezzamento Irap per aziende, artigiani e commercianti in montagna (12 milioni), abbattimento delle rette dei nidi (18 milioni), bonus affitto per le famiglie in difficoltà (12 milioni) e bus gratis per gli abbonati al servizio ferroviario regionale (6,2 milioni). Provvedimenti, come nel caso dei superticket e delle rette dei nidi, sui quali l’Emilia-Romagna ha anticipato analoghe decisioni cui lavora il Governo nazionale e che una volta approvate potranno liberare qui ulteriori risorse già nei prossimi mesi.
Il consolidamento di politiche che diano un aiuto concreto a persone, famiglie, imprese, e, contemporaneamente, gli investimenti, chearrivano a 1,44 miliardi di euro da qui al 2022 rispetto ai 960 milioni dei tre anni precedenti, per interventi in tutti i settori: sanità, lavoro e mondo produttivo, mobilità sostenibile, ambiente e territorio, infrastrutture, big data e digitale, cultura, sport, scuola e giovani.
E’ il bilancio di previsione 2020 e pluriennale al 2022 della Regione Emilia-Romagna, approvato dalla Giunta guidata dal presidente Stefano Bonaccini e ora inviato in Assemblea legislativa, dove inizia l’iter nelle commissioni che porterà al voto finale dell’Aula. Una manovra da 12,2 miliardi di euro, di cui 8,4 per la sanità regionale. Conti in ordine – l’indebitamento continua a scendere, altri 50 milioni di euro in meno solo nel 2020 – che permettono l’alleggerimento del carico fiscale, misure espansive e di potenziamento del welfare, e l’aumento della capacità di spesa per investimenti.
Spazio di manovra che permette di aumentare di 13 milioni i fondi per il piano di riqualificazione dei lungomare nei Comuni di tutta la Costa adriatica (33 in totale). Di destinare altri 14 milioni di euro al Tecnopolo di Bologna, attorno al quale sta nascendo l’Emilia-Romagna Data Valley (si aggiungono ai 3 milioni per lo sviluppo di laboratori e incubatori di imprese per consolidare l’ecosistema regionale della ricerca e dell’innovazione negli altri territori). Di stanziare 100 milioni per la realizzazione del progetto definitivo della Cispadana e oltre 3 milioni per misure di prevenzione e contrasto alla presenza della cimice asiatica nei nostri campi. Mentre verranno definite misure a favore delle famiglie numerose – con lo stanziamento di 1 milione di euro – intervenendo su alcuni provvedimenti già in essere di carattere sociale e sanitario, concretizzando una indicazione condivisa con il Forum regionale delle famiglie. Oltre al fondo da 10 milioni di euro per contributi alle giovani coppie che risiedono o decidono di vivere nei comuni montani per l’acquisto o la ristrutturazione della casa (fino a 30 mila euro a fondo perduto, il bando a inizio anno).
“Abbiamo reso stabili provvedimenti che stanno per essere estesi al resto dell’Italia- afferma il presidente Bonaccini-, dall’abolizione dei superticket su farmaci, visite ed esami al taglio delle rette dei nidi, insieme ad altri progetti che guardano sia a chi ha difficoltà ad arrivare a fine mese, pur non ricadendo sotto la soglia di povertà, sia a territori e aree più periferiche nelle quali è più difficile lavorare e fare impresa. Tutto senza aumentare le tasse, anzi facendo risparmiare decine e decine di milioni di euro a cittadini e attività economiche e mettendo l’Emilia-Romagna nelle condizioni di investire in ogni comparto. Qui, senza nuove tasse, si potrà attuare una vera e propria politica industriale basata su investimenti pubblici per oltre un miliardo e 400 milioni di euro nei prossimi tre anni, immettendo risorse vere nell’economia regionale, potendo rafforzare le reti di protezione sociale e puntare a una svolta ecologica che vada oltre le parole. E potrà continuare a essere fatto insieme ai sindaci, ai territori e a tutte le parti sociali attraverso il Patto per il lavoro- chiude Bonaccini- un modello di concertazione forse valido anche per il Paese, con l’obiettivo della crescita e della coesione sociale”.
“In questi anni- aggiunge l’assessore al Bilancio e organizzazione, Emma Petitti- la crescita della nostra regione è passata anche per una gestione della spesa e una riorganizzazione dell’Ente che hanno messo davanti sobrietà, efficienza e taglio degli sprechi. Oltre a una riorganizzazione nella quale abbiamo cercato di valorizzare le risorse interne, premiando il merito, aprendo nuovi spazi di crescita, flessibilità e conciliazione dei tempi di vita e lavoro. E a tutti i dipendenti e collaboratori va il nostro grazie per l’impegno e la professionalità che dimostrano quotidianamente”.
“Anche questo bilancio rafforza il legame con i territori- sottolinea il sottosegretario alla Presidenza della Giunta, Giammaria Manghi- dall’ascolto delle comunità sono nate misure importanti, che in molti casi vengono rafforzate grazie alla compartecipazione degli enti locali, permettendoci di raggiungere una platea più vasta di beneficiari. Un gioco di squadra che lega le istituzioni al di là dei confini politici, nell’esclusivo interesse dei cittadini dell’Emilia-Romagna”.
I principali interventi
Investimenti sulle linee ferroviarie, a partire dalla elettrificazione della linea Reggio Emilia-Ciano D’Enza per 11 milioni nel triennio, e un pacchetto di interventi di manutenzione straordinaria sulle infrastrutture esistenti, compresa la messa in sicurezza dei passaggi a livello con circa 7 milioni di euro il prossimo anno.
Continuano a crescere i fondi per la cultura (4,3 milioni), anche per programmi da realizzare insieme agli enti locali in occasione di Parma capitale italiana della cultura nel 2020, quando cadranno anche i cento anni della nascita di Federico Fellini e del poeta e scrittore Tonino Guerra, e, nel 2021, i 700 anni dalla morte di Dante Alighieri, appuntamenti importanti per il territorio regionale. Così come viene rafforzata la scelta di puntare sui grandi eventi, soprattutto sportivi, per valorizzare i territori anche dal punto di vista turistico (Giro d’Italia e raduno nazionale degli alpini a Rimini su tutti).
Attraverso le risorse del Piano di sviluppo rurale, con un cofinanziamento della Regione, nel 2020 saranno messi in campo due bandi rivolti alle imprese agricole per la prevenzione dei danni alle colture da parte della cimice asiatica: uno riguarderà l’installazione delle reti di protezione alle colture (2,2 milioni) e 1 milione per dotarsi di misure innovative di prevenzione.
Consolidamento e potenziamento degli interventi anche in sanità (investimenti per 318 milioni di euro), sulle politiche sociali (68,7 milioni di euro) e sul contenimento tariffario dei servizi attraverso il fondo per la non autosufficienza (460 milioni annui).
Agli strumenti utili a stimolare la produzione economica vanno 167 milioni nel triennio.
Confermati i 6,25 milioni di euro l’anno per il bus gratis agli abbonati del servizio ferroviario regionale, di cui beneficiano circa 60mila pendolari, studenti e lavoratori.
Più risorse per il trasporto pubblico locale (76 milioni), confermato il rimborso per del bollo auto (fino a 180 euro) per chi acquista auto ibride.
E ancora, si registrano investimenti in particolare contro il dissesto idrogeologico e per la messa in sicurezza del territorio (circa 66 milioni, 3 in più rispetto allo scorso anno), per le infrastrutture viarie (circa 10 milioni per la manutenzione straordinaria delle strade), il sostegno alla fase di riordino istituzionale, il mantenimento delle politiche di sviluppo per l’impiantistica sportiva e turistica.
Il contesto nazionale: l’accordo Stato-Regioni libera nuove risorse
La proposta di bilancio definita dalla Giunta regionale si colloca in un contesto nazionale reso positivo dal nuovo accordo Stato-Regioni, sottoscritto il 10 ottobre scorso e che non prevede tagli alle politiche sociali e al trasporto pubblico locale, con invece maggiori risorse per la sanità – 2 miliardi nel 2020 e 1,5 miliardi nel 2021 -, l’abolizione del superticket sanitario con risorse statali, maggiori risorse per l’edilizia sanitaria (2 miliardi nel 2020 che si aggiungono ai 4 miliardi in più del 2019), più flessibilità nell’utilizzo dell’avanzo vincolato, e questo per la Regione Emilia-Romagna ha voluto dire poter contare su oltre 500 milioni di euro spendibili.