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Anche Castelnuovo Rangone ricorda la caduta del muro di Berlino

Trent’anni fa l’evento che ha cambiato profondamente la storia dell’Europa e del mondo, diventando uno dei momenti più significativi e iconici del Novecento. Castelnuovo ricorda la caduta del muro di Berlino con una conferenza ad ingresso libero. L’appuntamento è per domenica 10 novembre alle 16.30 presso la Sala delle Mura a Castelnuovo Rangone, dove si terrà la conferenza in musica e video dal titolo “Là dove c’era il muro”.

A guidare l’incontro saranno Manfredi Scanagatta, studioso di storia contemporanea, e Lauro Marchetti, del Comitato Gemellaggi del Comune di Castelnuovo Rangone. Nel corso dell’evento saranno proiettate brevi interviste con le testimonianze dei cittadini di Castelnuovo originari dell’Europa dell’Est. All’appuntamento sarà presente anche l’associazione musicale “Il Flauto Magico”, con Serena Patanella, Davide Szadejko, Chiara Vecchi, Silvia Zanni e Anna Menghin che eseguiranno per l’occasione brani di Johann Sebastian Bach, Ludwig van Beethoven e Pau Casals.

“La caduta del muro di Berlino – spiega Arianna Welisch, assessora alle Politiche per l’integrazione del Comune di Castelnuovo Rangone – è stato uno spartiacque a cui dobbiamo l’Europa in cui viviamo oggi, per questo a Castelnuovo si è fatto promotore dell’iniziativa il nostro Comitato Gemellaggi. ‘Là dove c’era il muro’ è un evento organizzato per offrire ai nostri concittadini non solo l’opportunità di ricordare ma anche di confrontarsi e riflettere: in che modo la caduta del Muro di Berlino ha colpito i castelnovesi? Cosa è rimasto del muro 30 anni dopo? Quali sono i muri, mentali prima ancora che fisici, che caratterizzano la nostra epoca? L’evento guarda al passato ma ha un approccio assolutamente contemporaneo e multi-mediale, ovvero utilizza più media: il dialogo con il professor Scanagatta, che risponderà alle nostre domande, la musica dei ragazzi del Flauto Magico, che ci trasporterà nelle atmosfere di quei giorni, e le video-interviste, realizzate dal Comitato, per far sentire la voce dei nostri concittadini cresciuti dall’altra parte del muro. Insomma, si guarda al passato per capire il presente, si guarda a Castelnuovo per capire l’Europa”.

















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