“Dal 24 ottobre scorso la gestione del canile intercomunale di Modena è stata assegnata ad Aliante che si è aggiudicata la gara di affidamento basata sul doppio criterio della qualità del servizio e della convenienza economica dell’offerta. Per giudicare le proposte in gara è stato deciso di richiedere la presenza di due esperti esterni all’Amministrazione comunale. La necessità di garantire un percorso assolutamente trasparente, sereno ed aggettivo nella valutazione delle proposte ha determinato un allungamento dei tempi per l’assegnazione della gestione del canile”. Lo ha detto l’assessore all’Ambiente Giovanni Franco Orlando, rispondendo all’interrogazione dei consiglieri Baldo Flori e Paolo Ballestrazzi (Modena a Colori) su “Quali sono gli esiti della gara per la gestione del canile?”.
In particolare gli interroganti parlavano di una “coltre di nebbia che è calata su tutta la vicenda” e chiedevano: “la eccessiva macchinosità del capitolato di appalto, ha appesantito eccessivamente l’analisi dei requisiti richiesti?” Presentandola, Flori ha chiesto di aggiornare l’interrogazione: “Vorremo sapere cosa pensa l’amministrazione di come è andato a finire l’appalto, i costi e come è valorizzato il volontariato nella nuova gestione”.
“L’obbiettivo che ci si era posto – ha detto l’assessore Orlando, spiegando l’iter per l’assegnazione del servizio di gestione – e che ritengo sia stato ampiamente realizzato, è stato quello di mettere la Commissione aggiudicatrice e gli esperti nelle condizioni di operare in piena autonomia e serenità di giudizio. Il giudizio finale è stato espresso unicamente sulla base della documentazione presentata senza condizionamenti di sorta e senza dare nulla per scontato. In quanto ai costi: la base d’asta era di 120.000 euro, la ditta che si è aggiudicata il servizio ha offerto 119.830.
Inoltre la gara è stata impostata in modo da garantire la massima partecipazione: il bando è rimasto aperto dal 28 giugno al 5 settembre per dare agli interessati il tempo di elaborare una proposta tecnica adeguata. La struttura è stata assegnatala soggetto la cui proposta tecnica ed economica è stata valutata migliore. A fronte di questa decisione l’altro soggetto partecipante alla gara, il Csa, ha promosso un ricorso al TAR, di cui il Comune è venuto a conoscenza lo scorso 27 dicembre”.
Il consigliere Flori si è dichiarato insoddisfatto di una risposta “preoccupata di rispondere ad aspetti legislativi e tecnici che non ci interessavano”.
“Il problema che ponevamo – ha detto – era capire se questa faccenda ha dato modo di delineare una gestione con elementi di novità sul piano della qualità e dei costi. L’unica cifra citata è la base d’asta, nettamente superiore alla precedente, ma non sappiamo se spendere di più si tradurrà nella qualità di come vengono trattati gli animali. Si fa fatica a dire che il capitolato favorirà la partecipazione del volontariato, tanto è vero che hanno partecipato solo due interlocutori e veniva previsto un vincolo, la presenza fissa di un veterinario, che precludeva la possibilità a molti altri interlocutori”.