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L’Associazione imprenditori cinesi di Reggio Emilia devolve 5mila euro a favore del progetto Mire

Questa mattina in Municipio – alla presenza del sindaco Luca Vecchi, della direttrice sanitaria dell’Ausl di Reggio Emilia Cristina Marchesi, della responsabile del Dipartimento delle Professioni sanitarie dell’Ausl Re Patrizia Borgognoni e del pediatra del Santa Maria Nuova Sergio Amarri – l’Associazione imprenditori cinesi di Reggio Emilia (Aicer), rappresentata da Cristian Kaihang Wu, ha donato 5.000 euro all’associazione Curare Onlus, rappresentata da Deanna Ferretti Veroni, per sostenere il progetto Mire (Maternità Infantile Reggio Emilia). Era inoltre presente l’ambasciatore Alberto Bradanini, presidente del Centro Studi sulla Cina Contemporanea.

“Questa donazione – ha detto il sindaco Luca Vecchi – ha un valore ricco di significato, che da un lato coinvolge un grande progetto del nostro territorio, il futuro Mire, dall’altro una importante componente come la comunità cinese locale. Reggio Emilia ha sempre saputo trovare nel confronto e nel dialogo tra diversità un elemento di ricchezza e condivisione: proprio per questo, la donazione di oggi acquisisce un significato ancora più prezioso di ponte tra la comunità reggiana in senso lato e la comunità cinese locale a favore di un progetto strategico per tutto il territorio”.

“Un gesto di solidarietà e attenzione per contribuire al territorio – ha detto Cristian Kaihang Wu – un segnale dalla comunità cinese di Reggio Emilia per esprimere la volontà di esserci in questa nuova sfida che si chiama Mire. Siamo entusiasti della nostra partecipazione al progetto Maternità e Infanzia Reggio Emilia perché questo piccolo passo rappresenta per la nostra associazione una slancio solidale di compartecipazione, cominciando così ad estenderne il nostro sostegno anche verso la comunità italiana locale, che ci ha sempre accolti con sincerità e rispetto”.

Il contributo è stato raccolto dall’associazione cinese nell’arco di quest’anno, grazie ad una serie di iniziative di crowdfunding che hanno coinvolto tutta la comunità, a partire dal 24 gennaio quando, presso il circolo Arci Pigal, è stata realizzata una prima cena a tal scopo in concomitanza con il capodanno cinese.

Questo progetto di solidarietà, che vede protagonista la comunità cinese reggiana, si affianca a un percorso legato al territorio che ha all’attivo diversi scambi in ambito economico, educativo, culturale e sportivo.

Sul versante istituzionale, il Comune di Reggio Emilia da alcuni anni ha aperto un dialogo con la città di Rizhao ed è stato selezionato dall’Unione Europea nel programma Iuc (International urban cooperation) che promuove azioni per favorire e rafforzare il confronto tra regioni cinesi e città europee. Significativo è lo scambio in ambito economico: nel 2018 i flussi di prodotti cinesi verso la Cina si sono attestati intorno a 315 milioni di euro, che rappresenta il 16% delle esportazioni del territorio emiliano-romagnolo verso quel Paese. Le importazioni, nello stesso anno, sono arrivate a quota 606 milioni di euro, quasi del tutto legate all’attività manifatturiera. Anche il settore educazione e ricerca vede Reggio Children e l’Università di Modena e Reggio Emilia particolarmente attivi nell’area, con una presenza costante nella Repubblica Popolare Cinese. Del resto, proprio all’approccio educativo reggiano (Reggio Emilia Approach) si ispira la scuola d’Ambasciata a Pechino e sono diverse le scuole cinesi che negli ultimi anni stanno andando in questa direzione, realizzando conferenze, pubblicazioni e mostre seguendo il modello dei nostri servizi educativi 0-6. Inoltre, da più di un anno Reggio Emilia ospita una sede del Centro studi sulla Cina contemporanea presieduto dall’ambasciatore Alberto Bradanini che ha promosso – insieme all’Università di Modena e Reggio Emilia e con la collaborazione della Fondazione E35 – la summer school “Eu-China Cooperation”.

Altrettanto intensi gli scambi culturali e sportivi: diverse sono state le performance della Fondazione nazionale della danza – Aterballetto e significativa anche la presenza di atleti cinesi all’ultima edizione dei Giochi internazionali del Tricolore del 2018.

















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