Uno studio dell’osservatorio Codici ha fotografato di recente un’Italia completamente diversa nelle sue abitudini alimentari. Il pranzo completo cede il posto ai piatti unici e fuori casa prevalgono sempre di più panini o tramezzini (31%), pizza (29%), o insalate (19%).
Una crescita rilevante è stata registrata anche nel consumo di ortaggi, frutta e verdura da consumare direttamente in ufficio, prodotti già selezionati, lavati e asciugati acquistabili ai supermercati ad un costo più accessibile, piuttosto che al bar dove, si sa, i prezzi continuano a lievitare.
“Questi dati evidenziano un profondo cambiamento nello stile di vita della popolazione italiana; – afferma il segretario nazionale del CODICI, Ivano Giacomelli – mi chiedo se ad influenzare questo mutamento sia il ridotto tempo disponibile a causa del lavoro, la necessità di mantenersi in forma, una nuova tendenza di consumi fuori casa o semplicemente, e molto probabilmente, l’assoluta esigenza di risparmiare.”A testimoniarlo sono i dati dell’Istat risalenti alla fine del 2005, secondo i quali, al termine dell’anno, il 14,7% delle famiglie italiane ha dichiarato di arrivare con molta difficoltà alla fine del mese, mentre il 28,9% ha affermato di non essere in grado di far fronte ad una spesa imprevista di 600 euro.
Inoltre, emerge che il 9% delle famiglie italiane negli ultimi due anni si è ritrovato in ritardo con il pagamento delle bollette, ed è ancora più inconcepibile che il 5,8% degli italiani, ovvero quasi sei italiani su 100, non ha i soldi per comprare il cibo necessario alla sussistenza, mentre il 12% non ha denaro per le spese mediche. Ovviamente la situazione varia dal nord al sud della penisola, dove il reddito medio delle famiglie è pari a circa tre quarti del reddito delle famiglie residenti al nord. Tuttavia, anche in Lombardia negli ultimi mesi si è registrato un profondo mutamento nelle abitudini alimentari dei cittadini, i quali piuttosto che mangiare fuori si portano la pietanza da casa. Sempre secondo l’osservatorio CODICI, infatti, nella capitale lombarda la pausa pranzo costa in media dai 66 euro ai 198 mensili. “Dati allarmanti – continua il segretario nazionale del CODICI – e la preoccupazione è che più cresce il numero delle famiglie povere e più avanza la possibilità di ricorrere agli usurai; il problema è che lo Stato continua a non utilizzare strumenti per andare incontro alle esigenze degli italiani”. Pertanto, CODICI chiede il tempestivo intervento del Governo che, invece di ascoltare i problemi della popolazione, continua ad aumentare le tasse; se le abitudini di vita degli italiani continuano a cambiare non è per moda, ma forse perché una grossa fetta di loro non ha più soldi per mangiare!
Periodico quotidiano Sassuolo2000.it
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