I militari del NIPAAF (Nucleo Investigativo Polizia Ambientale, Agroalimentare e Forestale) del Gruppo Carabinieri Forestale di Reggio Emilia, al culmine di una mirata attività sulla gestione illecita di rifiuti, hanno appurato che a Novellara (RE), presso un cantiere di sistemazione e consolidamento carraia e piazzale di una struttura agricola, sono stati depositati ingenti quantitativi di rifiuti provenienti dal Veneto. I rifiuti sono stati spacciati come conglomerato cementizio non strutturale e attraverso plurimi conferimenti, finalizzati alla definitiva collocazione sul posto, ne sono stati smaltiti 8.000 tonnellate.
Considerato che tale inerte artificiale denominato “Concrete Green” deriva dalla lavorazione e trattamento di rifiuti, che per essere utilizzato deve rispettare precisi requisiti di legge, il Comune di Novellara aveva chiesto di verificare la qualità del materiale e, per tali ragioni, i militari, con l’ausilio di una ditta specializzata, messa a disposizione dal Comune, hanno eseguito i campionamenti, da fare analizzare successivamente da ARPAE, al fine di controllare il rispetto dei limiti tabellari prescritti negli allegati al Testo Unico Ambientale D.L.gs 152/2006 e s.m.i..
I rapporti di prova ARPAE hanno dimostrato l’inidoneità del prodotto ottenuto dal recupero dei rifiuti ritirati.
Le analisi – specifica una nota del Gruppo Carabinieri Forestale – hanno evidenziato che alcuni composti hanno oltrepassato in modo considerevole e preoccupante il limite massimo ed in alcuni casi tale superamento è risultato allarmante per l’uomo, la fauna e l’ambiente circostante. Il rame ha superato il limite del 3.800% , il piombo di oltre l’800%, il cromo totale di oltre il 400% e soprattutto il cromo esavalente che si attesta a circa il 370% oltre il limite.
Il materiale “Concrete Green” è stato depositato su un terreno agricolo, con vincolo paesaggistico-ambientale, quindi su suolo libero e non impermeabilizzato.
Sostanzialmente i risultati analitici dei rapporti di prova hanno dimostrato che il materiale “Concrete Green” non poteva essere commercializzato ed impiegato per la sistemazione e consolidamento della carraia e piazzale nei terreni agricoli con vincolo paesaggistico-ambientale come quelli siti in località “Campo Bilanti” in comune di Novellara ed è da considerarsi ancora un rifiuto la cui destinazione corretta è quella della discarica per rifiuti pericolosi.
Nel predetto sito, inoltre, il progetto approvato indicava il deposito di circa 350 mc mentre le attività di polizia giudiziaria hanno appurato che, complessivamente, sono stati trasportati, scaricati e ammassati sul posto circa 4.260 mc di “Concrete Green”. La differenza di materiale, fra quella reale e quella necessaria per la realizzazione del progetto, è smisurata, tanto da presupporre la volontà da parte di una ditta veronese, con la complicità della società novellarese proprietaria dei terreni, di disfarsi di un notevole quantitativo di prodotto ottenuto da una miscela di rifiuti artificiali attraverso un consistente numero di trasporti e sistemazione sul posto con mezzi meccanici da cantiere.
Le successive articolate e complesse attività investigative, hanno ulteriormente evidenziato la gravità del fenomeno delittuoso accertato. I rifiuti ritirati dalla dita veronese presentavano problemi fin dall’origine con valori di metalli pesanti (piombo, cromo, rame ecc.) elevati e preoccupanti. Mediante un raggiro documentale sono stati riciclati rifiuti pericolosi come non pericolosi per poi smaltirli con furbizia nel cantiere di Novellara come materia prima seconda, con l’aggiunta di cemento, con il nome di “Concrete Green”, realizzando una discarica di rifiuti pericolosi di ben 8.000 tonnellate.
A seguito di quanto emerso il NIPAAF ha richiesto al Comune di Novellara l’emissione di un’ordinanza per la rimozione e lo smaltimento dei rifiuti speciali pericolosi, presenti nell’area sopra indicata, e il ripristino dello stato dei luoghi ai sensi dell’art. 193 e seg. del D.lgs. 152/06.
In data 13/01/19 il Sindaco del Comune di Novellara ha emesso la predetta ordinanza, intimando alla ditta veronese, esecutrice dello smaltimento, e, in solido, alla ditta novellarese, proprietaria dei terreni, il ripristino dello stato dei luoghi entro novanta giorni.
Le attività di indagini hanno portato alla segnalazione alla locale Procura della Repubblica di sei soggetti per realizzazione discarica di rifiuti pericolosi, sistemazione e consolidamento di una carraia in difformità all’autorizzazione paesaggistica e realizzazione di un piazzale attorno ad una struttura agricola in assenza di autorizzazione paesaggistica. Le indagini sono state dirette dal Pubblico Ministero Iacopo Berardi.