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Al via la nuova Rete Reumatologica provinciale

Avviata in questi giorni, la nuova Rete Reumatologica rinnovata e potenziata, oggi estesa a tutta l’area provinciale, per rispondere ai bisogni di salute di chi è colpito da queste patologie croniche. Un’ampia platea pari a circa il 2% delle persone adulte, per artriti e connettiviti, che sale al 4% per le osteoporosi. Diagnosi precoce, terapie tempestive e mirate già nelle fasi iniziali di malattia, presa in carico appropriata ed efficace in ogni fase della malattia, adeguata agli obiettivi terapeutico-riabilitativi, ne costituiscono gli obiettivi centrali.

Il nuovo percorso mette a sistema le competenze e i servizi dei Centri di Reumatologia dell’Azienda USL di Bologna, dell’Azienda Ospedaliero Universitaria di Bologna, dell’Istituto Ortopedico Rizzoli e dell’Azienda Usl di Imola, in collaborazione con A.M.R.E.R., a garanzia di una sempre maggiore equità di accesso alle prestazioni sanitarie e del miglioramento della tempestività ed efficacia della presa in carico dei pazienti, perchè un trattamento precoce e adeguato assicura migliori risultati e condiziona positivamente l’evoluzione della malattia.

Più visite, più professionisti
Tra le novità della nuova Rete Reumatologica provinciale, il rafforzamento importante delle visite, di 1° e 2° livello, a disposizione dei cittadini. Dalle 20 mila offerte dalle 4 Aziende sanitarie nel 2017, alle 35 mila già disponibili per questo primo anno di attività, a favore dei circa 8 mila cittadini con malattie reumatiche, in costante aumento nel corso degli ultimi anni.

Aumentate anche le ore settimanali dei centri di 1° livello dell’Azienda Usl di Bologna, più che triplicate rispetto al 2018, che salgono oggi a 110 contro le precedenti 34.
Nel dettaglio, più che raddoppiati i centri territoriali di 1° livello dell’Azienda Usl di Bologna, oggi 17 contro i 7 già esistenti, ai quali si aggiungono gli ambulatori dell’Ospedale Maggiore, del Policlinico S.Orsola, delI’Istituto Ortopedico Rizzoli, dell’Azienda Usl di Imola, per un totale complessivo di 17 ambulatori di 1°livello e 4 di 1° e 2° livello.

Potenziati, inoltre, gli organici dei professionisti, con l’attivazione, da parte dell’Azienda Usl di Bologna, di 4 nuovi contratti specialistici ambulatoriali, ai quali sono affidate anche le ecografie diagnostiche, e l’assunzione di 2 ulteriori medici reumatologi all’Ospedale Maggiore.
L’Azienda Usl di Imola, mono-distretto, garantisce sul territorio di riferimento sia il 1° che il 2° livello per le attività di reumatologia, con una dotazione organica di internisti ospedalieri, specializzati in reumatologia e assunti a tempo indeterminato, passata da 1 a 3 tra fine 2018 e metà 2019. Entro marzo 2020, anche grazie alla riorganizzazione dell’area internistica ospedaliera in atto, saranno assicurate 18 ore settimanali che, a regime, si incrementeranno a 24 ore/settimana.

L’Azienda Ospedaliero Universitaria di Bologna ha potenziato l’organico dei professionisti dedicati alle attività di reumatologia, con l’assunzione di 1 medico a tempo pieno, e contestualmente, nelle sue funzioni di 1° e 2° livello, ha riarticolato l’offerta reumatologica sulla base del disegno della rete.

L’Istituto Ortopedico Rizzoli ha stabilizzato un medico Reumatologo e incrementato di 10 ore alla settimana l’attività ambulatoriale, cresciuta così da 88 a 98 ore.

Come funziona la Rete Reumatologica provinciale
La nuova Rete prevede centri specialistici di 1° livello, prevalentemente territoriali, e centri ospedalieri di 2° livello, presso i quali concentrare le funzioni diagnostico-terapeutiche di maggiore complessità.
Strategico è il ruolo dei Medici di medicina generale, i primi a valutare il paziente e a diagnosticare, nel caso, patologie reumatiche non infiammatorie o ad individuare sintomi di possibili malattie reumatologiche da inviare allo specialista territoriale di 1° livello per una prima visita reumatologica, garantita, a seconda della priorità, entro 30 giorni se programmabile, entro 10 giorni se con priorità breve.
Il reumatologo ambulatoriale, sul territorio e in ospedale, assicura diagnosi, terapia e follow-up delle forme infiammatorie non complicate, prenotando direttamente gli accertamenti e le successive visite di controllo. In questo modo il paziente non dovrà preoccuparsi di prenotare esami e visite. Il paziente non complesso, una volta stabilizzato, potrà essere riaffidato al Medico di medicina generale con un programma terapeutico definito, da gestire in forma integrata con lo specialista.
Punto di forza della rete, infatti, è il rapporto diretto tra Medico di medicina generale e Reumatologo di riferimento, per consigli e consulenze, e tra reumatologi di 1° e 2°livello.
I pazienti complessi, infine, vengono inviati direttamente dallo specialista di 1° livello ai centri ospedalieri di 2°livello, per gli opportuni trattamenti delle forme infiammatorie e le terapie immunosoppressive, biotecnologiche, vasoattive o perfusionali.

 

















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