affitt”Stiamo ricevendo in questi giorni diverse telefonate di studenti, lavoratori fuori sede e piccoli proprietari che chiedono come comportarsi con l’interruzione delle attività produttive, di servizi e della scuola di ogni ordine e grado comprese quelle universitarie. Più nel dettaglio, come comportarsi di fronte allo studente o all’inquilino lavoratore che ha abbandonato il proprio alloggio e/o se sia possibile sospendere il riconoscimento (parziale o totale) del canone d’affitto”. Così i sindacati UNIA, SICET, UNIAT ER.
“A questo proposito, c’è da considerare che l’evoluzione dell’epidemia è al momento sconosciuta, così come la data di ripresa delle più diverse attività. Sarà molto probabilmente una ripresa lenta, anche per evitare i contagi di ritorno, e di conseguenza chi ha subito un danno economico avrà oggettive difficoltà a mantenere fede ai contratti stipulati in un’altra stagione economica.
L’attuale normativa non consente una sospensione o interruzione per eventi di natura socio sanitaria. Proponiamo quindi l’attivazione di tavoli di crisi attraverso il coinvolgimento delle istituzioni, così da tentare una rinegoziazione dei contratti in essere.
Si tratta di un percorso che deve essere, per forza di cose, incentivato da misure che consentano una riduzione dei canoni per gli inquilini e vantaggi economici per i proprietari che accettano di rinegoziare i contratti in essere”.
“Mentre le nostre strutture nazionali stanno chiedendo al Governo di aumentare le risorse da destinare ai contributi per l’affitto per le famiglie colpite dalla crisi – proseguono UNIA, SICET, UNIAT ER – a livello locale riteniamo necessario incontrare le amministrazioni comunali alle quali sottoporre le nostre richieste, e cioè:
- attivare un tavolo con le associazioni che hanno sottoscritto gli accordi territoriali per arrivare a siglare un accordo integrativo che definisca modalità e criteri per la rinegoziazione dei canoni di affitto agevolati per tutti coloro che hanno subito un danno per interruzione dell’attività di studio o di lavoro;
- ottenere la disponibilità delle amministrazioni comunali a incentivare ulteriormente con misure economiche (riduzione di tributi e riconoscimento di spese sostenute da proprietari e inquilini per la ridefinizione del contratto) la rinegoziazione, senza escludere contributi diretti ai conduttori colpiti dalle chiusure o riduzione di reddito;
- definire i criteri per la rimodulazione temporale dei canoni Erp per quei nuclei famigliari che ne fanno domanda e che documentano la riduzione temporale del loro reddito in ragione della interruzione delle attività.
È anche assolutamente necessario – concludono i sindacati – sollecitare le amministrazioni locali a erogare in tempi stretti alle famiglie i contributi relativi al Fondo sociale per l’affitto (che in molti territori si è chiuso a febbraio 2020), nonché quelli relativi gli altri bandi di iniziativa locale in materia di sostegno alla locazione”.