Un’istituzione coesa, che non si lascia fermare dall’emergenza determinata dalla pandemia del COVID-19: è in questo clima che Unimore si accinge ad inaugurare il suo 844° Anno Accademico. E lo fa ribadendo, con forza, il suo legame con la comunità e la sua apertura alla società tutta.
Il tempo del Coronavirus non impedisce, per esplicita decisione del Rettore prof. Carlo Adolfo Porro e dell’intera comunità accademica, la volontà di suggellare con un momento ufficiale e corale – per quanto possibile grazie alle nuove tecnologie – l’apertura dell’Anno Accademico 2019/2020 di Unimore.
Si tratta di un’attestazione di come questa storica istituzione stia assicurando – grazie all’impegno del suo personale docente e tecnico amministrativo e nel rispetto delle norme che impongono la modalità telematica – tutte le attività didattiche, le attività di ricerca e quelle amministrative, sottolineando vicinanza a studentesse e studenti, ad ognuna delle sue componenti e al territorio cui si sente profondamente legata.
La cerimonia, pur se realizzata con modalità inedite, rispetterà comunque la sua tradizione di solenne ufficialità.
L’avvenimento è in programma martedì 31 marzo 2020 alle ore 10.30 e potrà essere seguito in diretta su tv.unimore.it.
Come di consueto si aprirà con l’inno universitario, il Gaudeamus Igitur. Il Magnifico Rettore, prof. Carlo Adolfo Porro, pronuncerà il suo discorso cui seguiranno gli interventi – tutti da remoto – della Presidente della Conferenza degli Studenti, Laura Simoni, del Presidente della Consulta del Personale Tecnico Amministrativo, dott. Giacomo Guaraldi, del Pro Rettore della Sede di Reggio Emilia, prof. Giovanni Verzellesi, del Pro Rettore Vicario prof. Gianluca Marchi. Nell’insieme questi interventi delineeranno aspettative, obiettivi e strategie della comunità accademica anche al di là di questa fase di emergenza.
Alle 11.40 il Rettore proclamerà l’apertura dell’844°Anno Accademico.
“In una fase particolarmente drammatica per il nostro paese – dichiara il Rettore prof. Carlo Adolfo Porro – desideriamo mantenere aperti tutti i canali di dialogo, manifestare la nostra attiva presenza e, per quanto possibile, trasmettere un messaggio di speranza verso il futuro non solo alla comunità accademica ma anche ai territori in cui si radica la nostra istituzione rivolgendoci a tutti e a tutte coloro che in questo periodo condividono una comune sorte di insicurezza e, in molti casi, di paura e sofferenza. L’università non solo non si ferma, a cominciare dalle sue tradizionali attività, ma allarga e intensifica il suo raggio di azione mettendo a disposizione della collettività le competenze e i saperi in essa maturati. Il nostro vuole essere, simbolicamente, un abbraccio a quanti in ogni modo e in ogni ruolo stanno facendo fronte alle difficoltà che quotidianamente si manifestano, confidando che si possa tornare presto – superata questa emergenza – alla naturalezza e alla bellezza di questo gesto”.
Al termine, alle ore 12.00, verrà osservato, come chiesto dai comuni italiani aderenti ad ANCI, un minuto di silenzio in ricordo delle vittime della pandemia.