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Modena: è morto nella notte Dario Mengozzi

Il Centro culturale Francesco Luigi Ferrari, la Fondazione Sias e la Fondazione Ermanno Gorrieri annunciano la scomparsa nella notte di lunedì 30 marzo 2020 di Dario Mengozzi, uomo della cooperazione, dello sviluppo, della solidarietà e della giustizia sociale.

Nato a Forlì il 4 settembre 1929, Mengozzi si è trasferito a Modena già all’età di sei anni, dove si è diplomato in ragioneria e ha compiuto gli studi di economia. Iscritto alla Democrazia Cristiana – sempre accanto all’amico Ermanno Gorrieri – ne è diventato presidente provinciale nel 1959, dopo essersi impegnato nelle Acli per le quali ha ricoperto la carica di vicepresidente provinciale dal 1950 al 1954 e di presidente dal 1954 al 1957.

Nel 1963 e nel 1968 è stato eletto deputato entrando a far parte della XI Commissione agricolture e foreste; dal 1966 al 1968 è stato membro della Commissione speciale per l’esame dei progetti di legge relativi alle zone depresse del centro-nord.

Ha assunto la guida dell’Unione provinciale delle cooperative di Modena nel 1969 (carica che ha ricoperto fino al 1983) e dell’Ufficio nazionale DC per i problemi della cooperazione.

Nel 1974 è stato eletto presidente della Camera di Commercio di Modena, carica che ha ricoperto fino al 1984. Appena insediatosi ha dovuto affrontare la grave crisi economica di alcune delle più importanti industrie modenesi – la fabbrica di auto sportive «Maserati», le «Fonderie di Modena» e la fabbrica di serrature «Corni» – puntando alla maggiore collaborazione possibile tra gli enti locali (oltre alla Camera di commercio, anche l’amministrazione comunale e provinciale di Modena) e i rappresentanti dei lavoratori, in modo da trovare una soluzione condivisa alla grave situazione venutasi a creare. In quegli anni si è occupato, tra l’altro, della costituzione della nuova sede della Borsa Merci, dello spostamento della Fiera di Modena in località Bruciata e della costituzione della nuova sede del Centro doganale di Campogalliano.

È stato presidente nazionale di Unioncamere dal 1979 al 1983. Nello stesso peridio ha ricoperto anche la carica di presidente della CERVED, Società di informatica delle Camere di Commercio italiane.

Dal 1978 al 1980 è stato componente del CNEL, Consiglio nazionale dell’Economia e del Lavoro. A Modena, dal 1979 al 1987, è stato componente del consiglio di amministrazione della Cassa di Risparmio di Modena.

Nel 1983 è stato eletto presidente nazionale di Confcooperative.

Lasciata la presidenza nel 1991, con un anno di anticipo, Mengozzi ha assunto l’incarico di capo gruppo DC (poi PPI) in consiglio comunale a Modena dal 1990 al 1995.

Nel 1994 è entrato nel CESE, Comitato economico e sociale europeo, organo consultivo di Commissione e Consiglio europeo in materia di politica economica e sociale, carica che ha ricoperto fino al 2002, in rappresentanza della cooperazione bianca italiana. Ha partecipato a numerose delegazioni parlamentari, politiche ed economiche e riguardanti il movimento cooperativo: dagli Stati Uniti al Brasile, dall’Argentina al Perù, dall’India al Giappone, dall’Iran alla Russia.

È stato presidente dell’associazione FAS, Fondo attività sociali, dal 1999 al 2009, e amministratore di S.i.a.s, società che ha sede al Palazzo Europa i cui utili vanno assegnati ad iniziative culturali, dal 1996 fino alla costituzione della Fondazione Sias di cui è stato presidente fino al 2009. È stato, assieme a Luigi Paganelli, promotore del Centro culturale Francesco Luigi Ferrari di cui è stato presidente dal 1997 al 1999, e promotore della Fondazione Ermanno Gorrieri per gli studi sociali nel 2005.

Nel 2009 Dario Mengozzi ha scritto «La “sinistra (cattolica) modenese”. Cronache di una singolare esperienza politica di base» pubblicato ne I Quaderni del Ferrari. Si tratta di un “diario” in cui vengono raccontate le testimonianze e le esperienze di centinaia di persone che hanno condiviso da protagonisti un lungo percorso politico e sociale. L’esperienza della sinistra modenese – ha spiegato l’autore – è stata l’esperienza, per un certo periodo, di un gruppo a forte valenza comunitaria, «un gruppo di amici singolarmente omogeneo e affiatato che ha fato il proprio contributo modesto, ma tenace e coerente».

Profondamente addolorati per la scomparsa di Dario, vogliamo ricordare il suo impegno politico e la sua volontà a partecipare costantemente ad esperienze di base, motivata dall’intento di perseguire in ogni circostanza obiettivi di solidarietà, di redistribuzione delle risorse e di miglioramento delle condizioni sociali dei più sfavoriti, in una parola dall’interesse verso gli altri.

In obbedienza alle disposizioni governative per il contenimento del contagio di Covid-19, non verrà celebrato il funerale. Al termine dell’emergenza, sarà organizzata una celebrazione pubblica di commiato.

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Il cordoglio del sindaco Muzzarelli:

Esponente di primo piano della tradizione politica del cattolicesimo democratico, ha sviluppato il suo impegno soprattutto nei settori dell’economia e del lavoro, con un’attenzione particolare ai valori dell’equità e della giustizia sociale.
Il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli ricorda così, in un messaggio di cordoglio alla famiglia, la figura di Dario Mengozzi, scomparso all’età di 90 anni, compiuti nel settembre scorso.
Mengozzi è uno degli esponenti di primo piano, insieme a Ermanno Gorrieri e Luigi Paganelli, di quel movimento politico e sociale conosciuto come Sinistra modenese che ha caratterizzato il mondo cattolico cittadino fin dalla Resistenza, il partito della Democrazia Cristiana e le organizzazioni economiche e sociali di quell’area e al quale lo stesso Mengozzi ha dedicato un libro uscito nel 2009, a cura del centro culturale Francesco Luigi Ferrari, di cui era stato presidente.
Laureato in Scienze politiche, Mengozzi è stato presidente provinciale delle Acli negli anni Cinquanta, segretario provinciale della Dc tra il 1959 e il 1963, deputato al Parlamento dal 1963 al 1972, poi presidente della Camera di commercio per dieci anni, tra il 1974 e il 1984, presidente di Unioncamere nazionale (1979-1983), presidente nazionale di Confcooperative dal 1983 al 1991. Tra il 1994 e il 2002 ha fatto parte del Comitato economico e sociale europeo (Cesa).
“Basta scorrere il suo percorso di impegno sociale e politico – aggiunge Muzzarelli – per comprendere l’importanza che ha avuto il lavoro di Mengozzi per lo sviluppo del nostro territorio, al quale ha contribuito con una particolare attenzione al dialogo e al confronto, con una coerenza di fondo con i principi che hanno ispirato la sua azione”.
Anche il presidente del Consiglio comunale Fabio Poggi ha espresso il cordoglio per la scomparsa di Dario Mengozzi che, tra il 1990 e il 1994, è stato anche consigliere comunale a Modena. ” Sono tanti i modenesi che hanno collaborato con Dario – è il ricordo di Poggi – e con lui sono cresciuti nell’impegno sociale e politico. Rigore, competenza, umiltà e altruismo sono i tratti del suo insegnamento che non dimenticheremo”.

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«Se n’è andato uno degli ultimi della squadra di Ermanno Gorrieri. Lo ha fatto in silenzio tra le braccia dell’amata moglie Anna De Gobbi, quel silenzio che era per lui una scelta di vita». Così Pierluigi Castagnetti, alla notizia della morte di Dario Mengozzi.

«Oratore intelligente e brillante, tuttavia sempre schivo e imbarazzato dalla ribalta – ha ricordato Castagnetti –. Non ricordo di averlo mai sentito alzare la voce, se non per opporsi a ingiustizie e soprusi. Uomo del fare, ha lasciato il segno nella Confcooperative provinciali e nazionale di cui è stato indimenticato Presidente. Deputato al Parlamento per due legislature, si distinse per aver presentato oltre un centinaio di proposte di legge e per i numerosissimi interventi in aula sulle problematiche agricole e fiscali, di cui era particolare esperto. È stato anche membro del CNEL e Presidente della Camera di Commercio di Modena».

«Negli ultimi anni – ha concluso Castagnetti – aveva curato una ricerca sulla Storia della Sinistra DC di Modena, di cui è sempre stato esponente apprezzato e amato. Se volessimo raccogliere in una sola immagine il senso della sua vita, potremmo dire che è stato sempre un indomito “costruttore di solidarietà”».

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«Dario Mengozzi è stato, insieme a Ermanno Gorrieri, uno dei migliori dirigenti della cooperazione, sia a livello locale che nazionale. I suoi valori, le sue competenze e il suo stile di vita resteranno per sempre patrimonio dei cooperatori non solo modenesi». Così il presidente di Confcooperative Modena Carlo Piccinini rende omaggio a Dario Mengozzi, scomparso la notte scorsa a Modena.

Lo stesso Piccinini, in segno di riconoscenza, aveva consegnato una targa a Mengozzi il 15 novembre 2019 in occasione della festa organizzata a palazzo Europa per festeggiare i 90 anni dell’ex presidente dell’Unione provinciale delle cooperative di Modena e di Confcooperative nazionale.

«Per noi giovani cooperatori Mengozzi è stato un esempio, sempre disponibile a dare consigli e suggerimenti, ma senza ingerenze né “invasioni di campo”. Ci lascia una grande eredità che – conclude Piccinini – abbiamo il dovere di trasmettere alla future generazioni di cooperatori».

Il presidente nazionale di Confcooperative, Maurizio Gardini, a nome di tutti i dirigenti e i dipendenti di Confcooperative, esprime sentimenti di viva commozione per la scomparsa di Dario Mengozzi che ha guidato e traghettato Confcooperative in anni di grande difficoltà. «Ne ricordo l’intelligenza, l’onestà e la lungimiranza nella difesa dell’organizzazione finalizzata alla promozione della cooperazione italiana e mi unisco al dolore della moglie e della famiglia», conclude Gardini.

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“La cooperazione non mi è precipitata addosso, è sempre stata un’esperienza naturale per me, qualcosa che sentivo mio, legata al mio essere e al mio vissuto”.

Così parlava due anni fa Dario Mengozzi, già presidente di Confcooperative Modena e di Confcooperative nazionale, scomparso la notte scorsa a Modena all’età di 90 anni. Quelle parole Mengozzi le aveva confidate nell’ambito di un’ampia intervista al giornalista e scrittore Elio Pezzi, autore del libro “Probi Pionieri dell’Emilia-Romagna” pubblicato in occasione del 50° anniversario di Confcooperative Emilia Romagna.

“Mengozzi è stato un vero pioniere della cooperazione e del movimento cooperativo a tutti i livelli, da quello territoriale fino a quello nazionale – dichiara il presidente di Confcooperative Emilia Romagna, Francesco Milza -. Con lui se ne va un pezzo di storia della nostra Organizzazione, un uomo che ha saputo praticare nel concreto della sua attività quotidiana quei valori di mutualità e solidarietà che contraddistinguono la cooperazione”.

Il presidente regionale Milza esprime così le sue condoglianze alla famiglia e a tutte le cooperatrici e i cooperatori modenesi, unendosi al ricordo espresso dal presidente di Confcooperative Modena, Carlo Piccinini.

“Dario Mengozzi è stato – ha detto Piccinini -, insieme a Ermanno Gorrieri, uno dei migliori dirigenti della cooperazione, sia a livello locale che nazionale. I suoi valori, le sue competenze e il suo stile di vita resteranno per sempre patrimonio dei cooperatori non solo modenesi”.

Lo stesso Piccinini, in segno di riconoscenza, aveva consegnato una targa a Mengozzi il 15 novembre 2019 in occasione della festa organizzata a palazzo Europa di Modena per festeggiare i 90 anni dell’ex presidente dell’Unione provinciale delle cooperative di Modena e di Confcooperative nazionale.

Il presidente nazionale di Confcooperative, Maurizio Gardini, a nome di tutti i dirigenti e i dipendenti dell’Organizzazione, ha espresso per l’occasione sentimenti di viva commozione per la scomparsa di Dario Mengozzi che ha guidato e traghettato Confcooperative in anni di grande difficoltà. “Ne ricordo – ha detto Gardini – l’intelligenza, l’onestà e la lungimiranza nella difesa dell’Organizzazione finalizzata alla promozione della cooperazione italiana e mi unisco al dolore della moglie e della famiglia”.

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“Dario Mengozzi è stato un amico di Lapam, a Palazzo Europa la sua presenza è stata molto importante, e ha saputo dare impulso alle imprese del nostro territorio, sia come presidente di Confcooperative che come presidente della Camera di Commercio di Modena”. Lapam ricorda con queste parole Dario Mengozzi, storico esponente del mondo cattolico modenese, impegnato nel mondo dell’impresa e animatore di Palazzo Europa insieme a Gorrieri, Paganelli e tanti altri. “Megozzi – conclude Lapam – aveva a cuore l’intero sistema del territorio e sapeva mettere d’accordo le varie posizioni. La sua morte ci rattrista e lascia Modena più povera”.

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L’Arcidiocesi di Modena-Nonantola si unisce al cordoglio dei famigliari e degli amici per la scomparsa di Dario Mengozzi, scomparso nella notte di ieri all’età di 90 anni.

«La sua vita, spesa nel segno dell’impegno per la costruzione del bene comune e della solidarietà condensa in sé i tratti dell’eredità preziosa del cattolicesimo democratico nella società modenese – dichiara il vicario generale don Giuliano Gazzetti -. Di Dario Mengozzi ricordiamo in particolare l’impegno politico nella Democrazia Cristiana ed il ruolo importante per lo sviluppo delle Acli modenesi e del mondo cooperativo»

Mengozzi, nato a Forlì il 4 settembre 1929 e trasferitosi in tenera età a Modena, fu vicepresidente provinciale delle Acli dal 1950 al 1954, poi presidente fino al 1957. Presidente provinciale della Democrazia Cristiana nel 1959, fu eletto deputato nel 1963 e nel 1968. A capo dell’Unione provinciale delle cooperative di Modena dal 1969 al 1983, in quell’anno divenne presidente nazionale di Confcooperative, ruolo rivestito fino al 1991. Il suo impegno politico diretto terminò nella sua Modena, che lo vide consigliere comunale dal 1990 al 1995.

Insieme a Ermanno Gorrieri e Luigi Paganelli, Dario Mengozzi è stato l’anima di Palazzo Europa, “casa” dell’associazionismo, del sindacalismo e della cooperazione del mondo cattolico modenese.

«In obbedienza alle disposizioni per il contenimento del contagio di Covid-19, non sarà possibile celebrare il funerale di Dario – spiega don Gazzetti -. Ciò non ci impedisce di pregare per lui e per i suoi famigliari, a partire dalla moglie Anna, in attesa di poterci riunire per celebrare un doveroso commiato ad una figura così esemplare di cristiano e di cittadino».

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«Un amico e un riferimento per la mia vita e la mia esperienza politica di questi anni». E’ il ricordo di Gian Domenico Tomei, presidente della Provincia di Modena, che esprime il proprio cordoglio per la scomparsa di Dario Mengozzi.

«Ci siamo conosciuti – ricorda Tomei – tanti anni fa, quando era alla guida dell’Unione provinciale delle cooperative di Modena e dell’Ufficio nazionale Dc per i problemi della cooperazione. Da sindaco ebbi modo di lavorare con lui, coltivando un’amicizia che nel tempo si è radicata e consolidata. Spesso dalla sua casa delle Piane di Mocogno, faceva un salto a Brandola per cenare con insieme ad altri amici a raccontarci di come cambiava la società, la comunità, la politica. Uno sguardo sempre lucido e acuto sulle cose del mondo, qualità che gli ha permesso di ricoprire numerosi incarichi nazionali, sempre con la sua professionalità e serietà.

Stringendosi al dolore dei famigliari, Tomei ricorda che Dario Mengozzi «aveva sempre a cuore gli ultimi, ha sempre mosso ogni suo passo per costruire una comunità che si prendesse cura dei menofortunati».

 

















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